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Recensione
16-02-2009 : PAUL ROLAND
PAUL ROLAND
Nell'era delle reunion che rivangano antichi fasti, Paul Roland festeggia trent'anni di carriera (e una lunga serie di album pubblicati) con un nuovo full-lenght edito dalla Syborgmusic (etichetta che vanta nel proprio roster anche gli In My Rosary), ma la stanchezza artistica è ancora lontana per il menestrello inglese. È il secondo album per la label tedesca, dopo la stampa in CD per "Re-Animator", uscito in edizione in vinile per l'italiana Black Widow. "Nevermore" è il giusto seguito di una carriera che, seguendo il filone letterario più tipicamente gotico, ha sempre trovato nelle note di....
 
Recensione
09-02-2009 : KATZENJAMMER KABARETT
KATZENJAMMER KABARETT
Sincopate note di xilofono in cui s'intrufola lieve un violoncello: così inizia il secondo full-lenght dei Katzenjammer Kabarett. Album atteso da quei molti che già ai tempi del debutto (con il dischetto eponimo) furono impressionati dalla novità proposta, sebbene figlia di suoni passati. Niente gavetta, subito gloria: il mix tra teatro gotico e post-punk di rimando Banshees è piaciuto immediatamente. L'attesa per il seguito artistico della band francese era alta e "Grand Guignol & Variétés" non delude le aspettative, se non in parte. Sam Rosenthal li ha voluti alla Projekt, facendo loro....
 
Recensione
26-01-2009 : OPERA MULTI STEEL
OPERA MULTI  STEEL
Come altre band nate negli anni '80, gli Opera Multi Steel hanno subito una 'invasione' inglese così forte e rivoluzionaria pagando lo scotto dell'anonimato, almeno per ciò che riguarda il primo periodo della loro produzione artistica. La Infrastition, che della musica di casa ne fa un motivo di orgoglio, come è già successo nel caso di "3" dei Charles De Goal, propone in veste digitale l'LP di debutto del trio transalpino. Questo è motivo di grande interesse documentale: dare la possibilità a nuove generazioni, e non solo, di comporre quell'immenso puzzle storico è fondamentale per....
 
Recensione
19-01-2009 : SCHNEEWITTCHEN
SCHNEEWITTCHEN
Lasciano l'amaro in bocca questi due personaggi di Hannover, perché nel loro nuovo album vivono due anime: una kitsch all'ennesima potenza in stile teutonico (e quando i tedeschi vogliono, lo sono fino in fondo), una deliziosa e densa di atmosfere piacevoli in grande stile. Cominciamo dall'inizio: gli Schneewittchen sono un act tedesco che, fino a questo momento, aveva all'attivo un album eponimo datato 2003 ed il successivo "Keine Schmerzen" del 2006 (oltre ad un EP scaricabile gratuitamente del medesimo anno). Duo composto da Thomas Duda, factotum in ogni sonorità digitale, e Marianne Iser, che ricordiamo in....
 
Recensione
19-01-2009 : BODYSNATCHER
BODYSNATCHER
Riflettendo su molte delle band francesi di cui ci siamo occupati nel 2008, si trova un po' in tutte un denominatore comune: l'eclettismo e l'indipendenza mentale nel comporre la propria musica. Non esuli da questa regola, i Bodysnatcher debuttano nel 2007 con il loro primo full-length per conto della Manic Depression, label transalpina non nuova nel cimentarsi con suoni deathrock ed elettronici, electroclash contaminato in tanti modi e post-punk impuro. Del roster voglio ricordare, su tutti, due band che anche il nostro pubblico già conosce: Violet Stigmata e Deadchovsky. I Nostri trovano quindi il rifugio ideale nella Manic....
 
Intervista
12-01-2009 : THE BEAUTY OF GEMINA
THE BEAUTY OF GEMINA
Il loro debutto discografico ("Diary Of A Lost", del 2006) è passato un po' in sordina, anche qui da noi, nonostante una nostra buona recensione; il nuovo album "A Stranger To Tears" ha invece suscitato più di un motivo di discussione nell'ambito goth. Stesso dicasi per la loro performance in quel di Lipsia all'interno del Treffen: giudizi entusiastici da parte di fans ed addetti ai lavori, ma anche critiche - in alcuni casi feroci - da parte di organi di stampa del settore. Su queste pagine, invece, i Beauty Of Gemina hanno trovato da subito ampi consensi e stima per l'immediatezza del piacere....
 
Recensione
05-01-2009 : THE CURE
THE CURE
Se uno dei gruppi storici (e stiamo parlando del più longevo e famoso) che ha scritto pagine indimenticabili del suono dark è da parecchi anni divenuto uno dei nomi più vituperati e maltrattati dallo stesso pubblico che amò profondamente lavori imprescindibili quali "Seventeen Seconds", "Faith", "Pornography" e "Disintegration", un motivo ci deve pur essere, ed è da rintracciarsi inevitabilmente fra gli alti e bassi di una carriera che ha visto molte, troppe virate pericolose verso sonorità che non avremmo mai voluto sentir scaturire dalla penna di Robert....
 
Recensione
29-12-2008 : JABBERWOCK
JABBERWOCK
Se si vuole trovare un limite al nuovo full-lenght dei Jabberwock, è senza dubbio quello di seguire a breve distanza l'album di esordio: due uscite nello stesso anno che, nel caso specifico, risentono di una limitata innovazione e della ripetizione dei temi proposti. Non sempre e non per tutta la durata dell'album, ma l'impressione generale rimane comunque questa. La voce di Lena ha un'eccellente timbrica ed il cantato inglese non è assolutamente influenzato dalla natalità francese dei quattro; le piccole differenze rispetto al debut si limitano ad un carattere maggiore nella chitarra e nella batteria. "Clean"....
 
Recensione
29-12-2008 : ATOMIC NEON
ATOMIC NEON
Nel momento in cui vi accingete ad ascoltare il primo full-lenght di questa band tedesca, ricordate sempre una cosa: non sono i Cure! Durante l'ascolto in vari momenti dovrete ripetervi e rammentare che Smith & co. non c'entrano nulla, anche se i ripetuti - per quanto belli - giri di basso e chitarra, supportati dalla tastiera in sottofondo, ricordano palesemente la band inglese. La voce, poi, è veramente troppo simile all'amato-odiato Robert. Non è una cover band, ed i propri testi sono originali e densi di poetici rimandi al romanticismo tipicamente darkwave, ma il riferimento diretto finisce verso i Cure in maniera....
 
Recensione
05-12-2008 : ONE FOR JUDE
ONE FOR JUDE
Avendo appurato l'involuzione del neofolk da qualche anno, spesso il genere respira in modo affannoso per essersi lasciato catturare da contesti scontati, poco innovativi e troppo spesso limitati ai ricordi di un'epoca circoscritta. Se da una parte è legittima la volontà di rivendicare le origini antropologiche e culturali nel contesto artistico, dall'altra il clonaggio reiterato ha stancato grosse fasce d'ascolto, arrivando a punte di degenerazione spesso noiose. Se poi ad un quadro già decadente aggiungiamo le poche idee musicali, il risultato sancisce il declino di una parte importante del goth: il lato ideologico,....
 
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