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Recensione
19-02-2011 : THE MIST OF AVALON
THE MIST OF AVALON
Storia convulsa quella dei Mist Of Avalon, band svedese di Uppsala, graziosa città universitaria che con i suoi 128mila abitanti è la quarta della Svezia per popolazione (!). Pochi ma buoni, verrebbe da dire, dal momento che in quelle lontane lande si possono riempire i locali e scalare le classifiche anche con la musica goth. Storia convulsa perchè i Nostri iniziano a suonare nel lontano 1994, registrano due full-length rispettivamente nel 1998 e nel 2000 e poi, dopo un EP nel 2001, silenzio fino ai giorni nostri. Ora, grazie a nuovi innesti nella line-up, il treno riprende la sua marcia e 'le nebbie di Avalon' riesumano....
 
Recensione
13-02-2011 : JACQUY BITCH
JACQUY BITCH
Se con il passare degli anni certi illustri nomi della florida ondata goth degli esordi si sono lasciati travolgere da tutt'altri generi musicali, o nel peggiore dei casi hanno persino denigrato il loro passato, di certo non si può dire che al francese Jacquy Bitch manchi la costanza e la tenacia, e soprattutto l'entusiasmo di un ragazzino che si affaccia per la prima volta all'interno del panorama musicale e cerca di esserne protagonista. La carriera ultraventennale che si porta sulle spalle, divisa tra i primi anni con i Neva e poi, dal 1990, con due cassette autoprodotte e quattro album solisti, pone di diritto la sua stravagante ed....
 
Recensione
07-02-2011 : PLASTIQUE NOIR
PLASTIQUE NOIR
Se fossimo ciecamente in sintonia con tutto quello che i media cercano di inculcare nella nostra mente, l'opinione che avremmo del Brasile si baserebbe un po' superficialmente su una sequenza di immagini di spiagge e belle ragazze, danze incontenibili e divertimento non-stop. Purtroppo il Brasile non è solo questo, e il mezzo di comunicazione che abbiamo a disposizione per sfatare questi preconcetti è fornito, nel nostro caso, dai versi dei Plastique Noir di Fortaleza, una delle città-simbolo della doppia faccia dell'odierno Brasile. L'oppressione dell'aria irrespirabile di vecchi complessi industriali, la violenza di un....
 
Recensione
24-01-2011 : ZERITAS
ZERITAS
L'inarrestabile Echozone porta al debutto ufficiale anche gli Zeritas, trio tedesco dedito a sonorità gotiche suadenti, delicate ed estremamente raffinate. Il lavoro del tastierista René (composizione e arrangiamenti, nonché membro dei Distance) e del chitarrista/produttore Gerrit Haasler si concretizza in canzoni soffuse, spesso drammatiche, intense e passionali, fra melodie pregiate che si porgono di frequente con fare sinfonico, base ideale per le vocals sentite e capaci di esprimere un innegabile pathos di Micha Van Rijthoven. La raffinatezza strumentale si bea di ritmi sempre moderati e totalmente funzionali....
 
Recensione
24-01-2011 : DOUBLE ELVIS
DOUBLE ELVIS
L'iperattiva Echozone si premura di lanciare i Double Elvis, duo francese il cui suono si pone a metà tra la new wave e il rock, con l'ago della bilancia che tende a spostarsi verso quest'ultimo. Jean-Christophe Boccou (voce, chitarra) e Gwenn Mercier-Zuliani (chitarra), coadiuvati in studio dal bassista Xavier Nabat e dal drummer Matt Walzer, ci presentano con l'EP in questione due dei brani che andranno a comporre l'imminente primo album "Twins On Canvas": si comincia con "Vampyre Song", dinamica ed intensa sino ad approdare ad un refrain a pieni polmoni che, a dirla tutta, evidenzia una confidenza non ottimale....
 
Recensione
27-12-2010 : VV.AA.
VV.AA.
L'area su cui si inquadra questo sampler è quella steam-punk, e qui potremmo perdere il resto della giornata in una succosa discussione, o se preferite una conferenza, su presunte parentele con il punk che in trent'anni di esistenza più o meno nobile, rivoluzionaria e innovativa ha visto la sua essenza sputtanata, esaltata, glorificata in molte situazioni musicali o giornalistiche. Lo 'steam' è il nuovo modo di intendere un suono che, in realtà, nell'underground esiste da sempre e che saltuariamente è stato interpretato da artisti che hanno ricercato la ballata antica, maledetta, squallida. Virgin Prunes o....
 
Recensione
20-12-2010 : CURL
CURL
Quella dei Curl, progetto fondato nel '96 da FranKA (chitarrista e membro fondatore dei ben noti Corpus Delicti), è una storia discontinua a livello di produzioni, ma importante per aver permesso al musicista francese di riprendere contatto col suono dark, esplorando anche sonorità elettroniche. Un album nel '97 ("Ultimate Station"), un secondo nel 2004 ("Inner", per la EMI) e poco più, per poi ritrovare il bandolo della matassa solo lo scorso anno, con la proficua collaborazione con la singer britannica Hayley Alker (degli Helsinki). L'atteso terzo album esce per la francese D-Monic in una bella....
 
Recensione
13-12-2010 : BLACK SWAN LANE
BLACK SWAN LANE
Il solo menzionare il fatto che i fondatori dei Black Swan Lane sono stati protagonisti sul palco nell'ultima parte di esistenza dei Chameleons potrebbe fare scattare dalla sedia molti lettori attempati, o comunque amanti della darkwave più introspettiva ed ombratile. Non è però questa l'intenzione principale, e se dimenticate per un attimo ciò che è scritto nelle righe precedenti, il farlo vi aiuterà a comprendere la parabola ascendente che Jack Sobel e John Kolbeck hanno determinato nel 2006, decidendo di dare un suono alle proprie idee vincenti nella genesi di Black Swan Lane. Un cammino che....
 
LiveReport
29-11-2010 : LEVINHURST
LEVINHURST
Per la prima volta il Covo mi ospita, promettendomi una serata toccante: sul palco del piccolo locale nella prima periferia di Bologna due dei tre 'Imaginary Boys', ovvero coloro che insieme a Robert Smith sono stati i fondatori, e di conseguenza il 'Big Bang', di una parte importante e gloriosa del fenomeno darkwave internazionale. Sono Michael Dempsey (come non citare anche la sua presenza, sempre alle quattro corde, nei Lotus Eaters di quel "No Sense Of Sin" prototipo della wave romantica?) e Lol Tolhurst, indimenticabile batteria nella parte più gloriosa dei Cure (di cui ambedue sono stati protagonisti); riguardo a....
 
Recensione
29-11-2010 : MT. SIMS
MT. SIMS
L'oscuro 'operaio' dell'underground Mt. Sims, che alcuni esperti lettori riconosceranno come Mount Sims, lo segnalammo pochi mesi fan nel suo debutto in casa Punch Records, evidenziando il fatto che a volte artisti di buon calibro ed eclettica mente cercano label più piccole (non minori!), ma aperte e fiduciose nel dar spazio ad artisti come il Nostro. Una carriera di tutto rispetto (il suo nome compare nella stupenda soundtrack di quel capolavoro del cinema che è stato "Lost In Translation") ed un album che sotto il 'nuovo' monicker Mt. Sims ha segnato un nuovo, ottimo punto di ripartenza. Proprio "Happily Ever....
 
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