13-12-2010
BLACK SWAN LANE
"Things You Know And Love"
(Eden Records)
Time: (57:40)
Rating : 8.5
Il solo menzionare il fatto che i fondatori dei Black Swan Lane sono stati protagonisti sul palco nell'ultima parte di esistenza dei Chameleons potrebbe fare scattare dalla sedia molti lettori attempati, o comunque amanti della darkwave più introspettiva ed ombratile. Non è però questa l'intenzione principale, e se dimenticate per un attimo ciò che è scritto nelle righe precedenti, il farlo vi aiuterà a comprendere la parabola ascendente che Jack Sobel e John Kolbeck hanno determinato nel 2006, decidendo di dare un suono alle proprie idee vincenti nella genesi di Black Swan Lane. Un cammino che insieme a loro due oggi vede anche Achim Färber, dorate bacchette alle percussioni di Die Krupps e Project Pitchfork, ed in una line-up allargata e di grande qualità trova posto Mark Burgess (chi non darebbe lui tutto lo spazio possibile?), che nei Chameleons ha ricamato la bellezza del suono alla sei corde. Insieme a loro, altri 'satelliti' gravitano intorno a questo bellissimo nucleo. Il cigno è emblema di bellezza, qui nera ed underground in tutto e per tutto, votata al sottosuolo dello spirito dove non si urla ma si sussurra, non si violenta la parte viscerale del suono ma le chitarre si proporzionano in un mondo che vuole, deve, rimanere ovattato. Il cigno è metafora del canto già tra i greci, anzi, è nella sua etimologia recondita che la parola 'canto' nelle sfere elleniche e nell'Irlanda di re Lir assume la nobile verità del termine (non ci sono affinità musicali con gli Ataraxia, ma in questa matrice elettiva risiedono subliminali le voglie di essere simbolo di purezza, più di ogni altra cosa vocale). Innanzitutto chitarra: le dita dei musicisti onorano le sei corde per tutto l'album, le esaltano sia nella tecnica di plettro che nel fingerpicking, ostentato con umile padronanza e con l'invidiabile affinità con quel Johnny Marr che negli Smiths di Morrissey esaltava sul serio l'arte del plettro. Tredici piccole perle di minimalismo introspettivo come tanti di voi, nel recente passato, hanno trovato abbandonandosi tra le braccia, o meglio, le corde vocali di Jérôme Reuter (Rome), ma che in questi ambiti orchestrati acquisiscono spessori maggiori, orchestrazioni ampie nel regno della ballata sognata e sognante. Diventa così possibile accettare tante atmosfere dovute alle diverse estrazioni tra folk o wave, e tutte concorrono nel generare la bellezza di "Things You Know And Love", dove si avverte la presenza dell'Inghilterra melodica come del senso di guitar-ballad amata anche dai R.E.M. (il fatto che uno dei domicili dei Nostri sia nella Georgia di Michael Stipe non smentisce un background che, generoso, influenza ed arricchisce). Psichedelica ed ipnotica nei crescendo di voci tra loro rinforzate e chitarre completamente aperte, "Wander" ha il valore di meraviglia pura anche in un mondo dove l'adolescenza ha lasciato il passo alla maturità, ma non alla disillusione di fronte all'emozionalità tangibile, ed è uno dei momenti migliori di un album certamente non avido in termini di valori sostanziali. Così come la successiva "Let Me Go", che ha più potenza, più odori brit (come si avverte la perfezione di scuola 'tardo-Wire'...); la gestione del suono è il frutto di una mente sapiente in grado di dosare gli ingredienti impennando nel momento giusto, mantenendo miele nella voce senza rischiare l'aggressione, ma onorando la seduzione maschile di un'ugola cui affidare il cuore. Era giusto parlarvi di due momenti volendo anche opposti tra loro, per contrastare la convinzione che certa musica abbia raggiunto quell'attimo del tramonto in cui il sole addormenta il giorno, posandosi e scomparendo. Nel contraddire questo scetticismo ecco un bellissimo e puro amalgama di tecnica, cuore, classe, quella che i Black Swan Lane possiedono e mettono in campo senza riserve o tatticismi. Sta a voi ora capire se c'è sincerità in queste parole o perfidia giornalistica, pur sapendo che la prima ipotesi come sempre prevale, e vi chiede di continuare a credere che c'è ancora posto e spazio per queste sonorità: "Things You Know And Love" potrà essere tra le cose che amerete, e d'altronde la wave oscura ed intima non è per noi una novità...
Nicola Tenani