19-01-2009
SCHNEEWITTCHEN
"Perlen Vor Die Säue"
(Danse Macabre)
Time: (55:31)
Rating : 7
Lasciano l'amaro in bocca questi due personaggi di Hannover, perché nel loro nuovo album vivono due anime: una kitsch all'ennesima potenza in stile teutonico (e quando i tedeschi vogliono, lo sono fino in fondo), una deliziosa e densa di atmosfere piacevoli in grande stile. Cominciamo dall'inizio: gli Schneewittchen sono un act tedesco che, fino a questo momento, aveva all'attivo un album eponimo datato 2003 ed il successivo "Keine Schmerzen" del 2006 (oltre ad un EP scaricabile gratuitamente del medesimo anno). Duo composto da Thomas Duda, factotum in ogni sonorità digitale, e Marianne Iser, che ricordiamo in precedenza quale collaboratrice nel valido (anche se criticato) "Cabaret", lavoro firmato dai Das Ich, nome-guida fra gli ispiratori dell'incostante genialità tipicamente tedesca a cui si rifanno anche gli Schneewittchen. Ci sono proprio loro dietro ai Nostri, e non è un quindi caso che nel 2008 gli Schneewittchen abbiano aperto per Bruno Kramm e Stefan Ackermann nel tour dei Das Ich... Il seme della pazza incostanza è ben presente in tutte le tracce del dischetto, portando l'ascoltatore alla tentazione di lasciare perdere tutto, specie dopo le prime quattro tracce, ma premiandolo con ottime cose al limite del geniale se avrà la costanza di andare fino in fondo. Il tutto patrocinato dalla Danse Macabre, etichetta di proprietà dei Das Ich: il cerchio si chiude... L'inizio del disco è davvero terribile con il suo forzato cantato melodico-germanico, ma la quinta traccia, "Sonnenuntergang (II)", è talmente immediata nel piacere tra elettronica che vira su lidi industriali e riverberi di voce di Marianne che l'ascoltatore è portato a chiedersi del perché non sia questa l'anima principale del duo. A ribadire ciò arriva immediata la successiva "Der Mann Meines Lebens", di nuovo melodica, ma attenzione, questa volta con gran stile: qui vince la scuola 'brechtiana', e l'espandersi teatrale della voce nel suo dare drammaticità al testo, unita al piano, alla batteria accennata in rullate ed al violino, è straziante nel suo dolce essere crudele, sensazione protratta nel tempo per oltre sette minuti di durata. Ricordate "Tales Of Innocence", cantata da Gitane Demone? Il livello è quello, se non più esteso ancora, e conduce all'ascolto in loop... "Rosengarten" si muove lievemente sulla falsa riga della precedente e si arricchisce di grinzosità nella voce, un po' in stile Nina Hagen, ma non così 'fastidiosa' come - almeno per che scrive - era spesso la Nina negli anni che furono. Marianne ha una vocalità di scuola più europea, non trascendendo però dalla sua matrice teutonica: in questi casi il connubio evidenzia tecnica e stile, frutto anche di un'intonazione notevole. Se avete letto di una certa teatralità degli Schneewittchen, non pensate però a manifestazioni allineate ai vari Die Perlen o Dresden Dolls: i Nostri si avvicinano semmai più ai Das Ich (fino a un certo punto, ovviamente), o al limite ai Katzenjammer Kabarett del debut e ad Emilie Autumn, quando questa s'immedesima nel suo plateale ruolo di 'gothic lolita'. Poi, dopo le buone cartucce di cui sopra, il rammarico per il nuovo scadere della musica, tra pseudo-blues e tentativi in parte riusciti di appiccicarsi addosso clichè di stampo dark-cabarettistico. Il finale torna piacevole, e tra giochi di estremi e picchi di gradimento svettano "Du Hast Die Liebe Verraten" e "Schwarze Madonna", la prima ipnotica nella sua forma di ballata che gioca sulle onomatopee del testo, quasi di forma mediorientale, la seconda gradevole nella sua semplice essenza di momento goth-pop. Traccia conclusiva in stile 'addio malinconico': teatrale e struggente, rispetto ai tentativi precedenti "Ich Spucke Blut Und Lieder" riesce a convincere. Alla fine per questa 'pazzia artistica' il voto rischia in parte di essere generoso, ma alcune cose ci dimostrano che il duo potrebbe ambire a valutazioni ben più alte. Dategli un ascolto completo ed attento, se riuscite a non chiamare il plotone d'esecuzione entro le prime quattro tracce...
Nicola Tenani
http://www.schneewittchenmusik.de/