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Recensione |
20-12-2010 : WOODLAND CHOIR |
Attila Bakos è un musicista ancora giovane: questo concede a lui tutta la nostra benemerenza, che in altri contesti si tramuterebbe in critica più spietata con penna acuminata come un dardo d'acciaio. Non abbiamo altre notizie che non siano i luoghi dove i suoi natali appartengono, cioè l'Ungheria, terra di progetti magnifici nel dar corpo e spirito al neofolk o a sonorità celtico-rievocative come Scivias o The Moon And The Nightspirit. Altra notizia fondamentale per capire la sfera emotiva del Nostro è che ad Attila piace la solitudine, fin da quel 1998 in cui decise di dare vita a Woodland Choir. È.... |
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Recensione |
13-12-2010 : ORDO ROSARIUS EQUILIBRIO |
Il nuovo capitolo discografico di Tomas Pettersson e Rose-Marie Larsen giunge a distanza di un solo anno dall'acclamato "O N A N I", facendo registrare l'inatteso quanto cruciale passaggio del duo dalla compagna d'avventure di sempre Cold Meat Industry alla Out Of Line. Si tranquillizzi subito chi da tale cambio d'etichetta si attendeva una svolta radicale nel sound di ORE: nonostante il roster della Out Of Line rimanga per lo più improntato a progetti di stampo electro ed affini, il duo svedese non ha operato alcuno stravolgimento in tal senso, ed anzi, ha portato al livello successivo la maturazione iniziata con l'ottimo.... |
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Recensione |
13-12-2010 : JAHRTAL |
Usciva nell'ottobre del 2009 il secondo CD di Jahrtal, progetto dai connotati marcatamente letterari, capitanato dall'austriaco Ewald Spiss. "Lieder Von Unschuld Und Widerfahren" consta di dieci poemi di William Blake estratti da "Songs Of Innocence And Of Experience", tradotti in tedesco dallo stesso Spiss e musicati guardando indietro al tradizionale psych-folk anglosassone e germanico. La gran varietà di strumenti classici e ricercati, usati senza pretese tecniche ma con buona attitudine, dà vita a calme ballate minimali che richiamano alla mente ambientazioni bucoliche e periodi artistici passati,.... |
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Recensione |
06-12-2010 : HUUN-HUUR-TU feat. SAINKHO |
Nei viaggi da noi indicati nel recente passato vi abbiamo portato in terre poco note e di grande fascino, spesso tra le mie fantasie di penna e di onirici stati di abbandono al suono dovuti ad un trasporto reale nell'immaginare terre, situazioni, culture. In questo non si può negare che alla base delle intenzioni ci sia spesso la convinzione di quello che si vuole comunicare, ma ora, in questo ambito specifico, il ragionamento muta, la soglia del percettibile rivela barriere che vanno al di sopra dei mondi razionali, e su quelle sfere concentriamo l'attenzione per parlare dell'ennesimo cammino in una terra fantastica: la Tuva..... |
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Recensione |
29-11-2010 : VINTERRIKET |
"Horizontmelancholie" usciva oltre un anno fa, nel maggio del 2009, ed è ad oggi l'ultimo album realizzato da Vinterriket, longevo progetto austriaco capitanato da Christoph Ziegler (Atomtrakt, Nebelkorona). Il lavoro viene presentato in formato dualdisc (disco digitale inciso su due lati), con tracce audio da una parte e materiale video dall'altra. Il tema portante dell'opera è la celebrazione degli aspetti più malinconici e gelidi della natura, ritratti per mezzo di musica e immagini: i pezzi sono incentrati su giri di chitarra acustica collegati per lo più al classico neofolk, arrangiato però.... |
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Recensione |
23-11-2010 : SUB LUNA |
Sub Luna è un duo svedese nato dalla collaborazione tra Mikael Lindblom e Fredrik Sooberg. La loro attività è iniziata sei anni fa e ha dato alla luce il primo album ufficiale nel 2006: un doppio CD intitolato "In The Shade Of Time", uscito per i tipi della Dagaz Music. "Awake!" rappresenta già dal titolo un'evoluzione e un arricchimento stilistico rispetto al passato: i malinconici suoni apocalyctic pop del precedente lavoro vengono arricchiti di una veste dark-folk fatta di suadenti giri di chitarra acustica, arrangiati in talune occasioni da fisarmoniche o da lenti motivi di chitarra.... |
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Recensione |
06-11-2010 : LUGBURZ |
Con il monicker Lugburz torna a ben sette anni di distanza dal debut "Behind The Gates Of Black Abyss" Sathorys Elenorth, ritrovando un suo ulteriore personale, catartico angolo artistico, e lo fa a breve distanza dal meritato e cercato trionfo "Nuclear Sun" che insieme a Lady Nott ha ottenuto sotto le spoglie di Der Blaue Reiter. In queste dieci tracce Elenorth interpreta, tramite la sua personale focale di artista indipendente ed underground, la saga di sir J.R.R. Tolkien e dell'anello maledetto: Mordor, Gondar, La Contea e tutti i fairy-scape che tornano rivestiti di nuovi suoni, vitali o mortali, eterni e demoniaci.... |
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Recensione |
22-10-2010 : DEINE LAKAIEN |
"Più vecchi, più saggi, ma siamo ancora questi combattenti": così si presentano, estrapolando una frase dal testo di un nuovo brano, Alexander Veljanov ed Ernst Horn oggi, superato il giro di boa dei vent'anni di attività con la monumentale celebrazione orchestrale del 2007. A cinque anni di distanza dal precedente studio-album "April Skies", l'amato duo tedesco si ripresenta al proprio pubblico con un lavoro che fa tesoro degli oltre vent'anni spesi a combinare elettronica e musica classica, e che inevitabilmente fa sue le prerogative sinfoniche sviluppate per la celebrazione di cui sopra..... |
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Intervista |
22-09-2010 : RAJNA |
I Rajna hanno intitolato il loro nuovo lavoro "Offering" e lo porgono, anzi, ancora meglio lo offrono, con la generosità che da sempre li contraddistingue. Fabrice e Jeanne Lefebvre respirano salsedine marina e porgono l'orecchio a quei suoni che tra risacca e gabbiani il Mediterraneo porge, offre, come fanno loro. Urla anche, di marinai e racconti di antiche guerre, miti arcaici, amori impossibili con dee o semidee o mortali fanciulle dalla bellezza divina, ed i suoni, le voci, i sussurri, se ascoltati, insieme agli strumenti possono essere il punto di approdo o di partenza per un viaggio. Turchia, Grecia, Tunisia, Algeria,.... |
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Recensione |
22-09-2010 : FALKENSTEIN |
Circa un anno fa usciva "Kraftort", terzo album firmato Falkenstein, giovane progetto germanico capitanato da Tobias Franke, autore di cui abbiamo già avuto modo di parlare nel nostro magazine. Il disco è aderente alle classiche sonorità neofolk teutoniche (Sonne Hagal, Forseti), sorrette da tematiche 'boschive' e paganeggianti. In alcuni frangenti si intravedono aperture verso il più antico psych-folk (particolare assente nei primi due lavori), in grado a suo modo di apportare qualche timida folata innovativa nel corpo del progetto. Ovviamente i suoni rimangono incentrati sulla chitarra acustica, spesso.... |
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