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Room 105

22-10-2010

DEINE LAKAIEN

"Indicator"

Cover DEINE LAKAIEN

(Chrom Records/Ministry Of Sound/Audioglobe)

Time: (55:15)

Rating : 7.5

"Più vecchi, più saggi, ma siamo ancora questi combattenti": così si presentano, estrapolando una frase dal testo di un nuovo brano, Alexander Veljanov ed Ernst Horn oggi, superato il giro di boa dei vent'anni di attività con la monumentale celebrazione orchestrale del 2007. A cinque anni di distanza dal precedente studio-album "April Skies", l'amato duo tedesco si ripresenta al proprio pubblico con un lavoro che fa tesoro degli oltre vent'anni spesi a combinare elettronica e musica classica, e che inevitabilmente fa sue le prerogative sinfoniche sviluppate per la celebrazione di cui sopra. È un approccio più intimo, diretto e in qualche modo 'semplice' quello dei Deine Lakaien targati 2010: la componente elettronica si presenta più sottile e raffinata rispetto al passato, cedendo spazio alle carezze sinfoniche che subito fanno capolino nell'opener "One Night", elegante e passionale gioiello che esalta le doti vocali tipicamente baritonali di Veljanov. Ma i 'combattenti' non mollano la presa, lanciando un monito forte con la pulsante "Who'll Save Your World", il cui energico refrain suona come il giusto campanello d'allarme per un'umanità allo sbando. Il primo singolo estratto è "Gone", episodio dove l'elettronica si fa più preponderante, ma ancora pregno di effusioni neoclassiche di enorme pregio, laddove "Immigrant" sfrutta soluzioni sonore nervose per delineare i contorni di un problema sociale tra i più attuali; il duo torna a prodigarsi in quel che sa fare meglio con "Blue Heart", episodio degno di un kolossal in costume che richiama tanti bei momenti del passato con una classe inconfondibile, mentre "Europe" seduce col suo ritmo moderato ma incalzante in un melting pot culturale di gran pregio. Ancora grandi pennellate sinfoniche per l'appassionata ed intensa "Along Your Road" e per l'ariosa ballad dal taglio folk "Without Your Words", mentre l'elettronica torna a fare la voce grossa in "Six O'Clock", song accorata di grande solidità. "Go Away Bad Dreams" ha le fattezze di un meraviglioso traditional e rapisce per il suo enorme pathos, laddove "On Your Stage Again" gioca ancora la carta della passione, esibendo arrangiamenti di una classe divina; si chiude con "The Old Man Is Dead", triste e solenne celebrazione perfettamente riuscita. Un lavoro che svela nuove direzioni, una rinnovata maturità ed una completezza di fondo innegabile senza staccarsi perentoriamente da una discografia ricca di lavori importantissimi e di classici che sono un patrimonio inestimabile della scena dark/goth: come compete ai migliori, i Deine Lakaien si rigenerano ancora una volta con stile, nonché con la classe ed il talento che tutti riconoscono loro.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.deine-lakaien.com/

http://www.chrom-records.com/