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Room 105

06-12-2010

HUUN-HUUR-TU feat. SAINKHO

"Mother-Earth! Father-Sky!"

Cover HUUN-HUUR-TU feat. SAINKHO

(Jaro Medien)

Time: (45:02)

Rating : 9

Nei viaggi da noi indicati nel recente passato vi abbiamo portato in terre poco note e di grande fascino, spesso tra le mie fantasie di penna e di onirici stati di abbandono al suono dovuti ad un trasporto reale nell'immaginare terre, situazioni, culture. In questo non si può negare che alla base delle intenzioni ci sia spesso la convinzione di quello che si vuole comunicare, ma ora, in questo ambito specifico, il ragionamento muta, la soglia del percettibile rivela barriere che vanno al di sopra dei mondi razionali, e su quelle sfere concentriamo l'attenzione per parlare dell'ennesimo cammino in una terra fantastica: la Tuva. Già nel passato questo piccolo angolo di mondo tra Mongolia, Cina e Russia (cui politicamente 'appartiene') è stato da noi lambito nel parlarvi del progetto Soriah, approdato in casa Projekt con la sua tecnica quale grande vocale protagonista. Ora nella Tuva ci andiamo sul serio per conoscere e farvi conoscere i veri figli della steppa, la loro voce, la loro bellezza interiore, il mondo del canto khöömy, un mondo mirabolante dove nel profondo della gola si forma un prodigio, e da una voce mantenuta stabile e prolungata fiorisce (il termine è proprio questo) una gamma complementare di suoni che arricchiscono il canto vibrato. Pensate davvero ad un fiore, alla sua corolla composta da petali che nel loro profondo racchiudono gli stami, all'esterno ancora prima i sepali che lo abbracciano. Questo è il canto khöömy, un fiore meraviglioso e composto di parti separate, che si uniscono per dare compattezza ma soprattutto meraviglia all'insieme, e gli Huun-Huur-Tu sono cinque fiori distinti e dissimili, il loro coro un bouquet cromaticamente iridescente e cangiante. Toni bassi o alti, fioriture effettive della voce e meraviglie accompagnate sempre, questo è fondamentale, da una parte strumentale che da quasi venti anni, lentamente con la pazienza di figli di un popolo antico e saggio ma determinato, ha conquistato una larga parte di mondo colto che ha imparato ad amare e cercare di capire le leggende, gli usi, l'orgoglio di quell'area geografica da preservare - questo è fondamentale e lo sottolineiamo - e donare ai nostri figli integra. Insieme con loro, tra strumenti locali a corda (molto simili ad altri monocordi cinesi) o percussioni ipnotiche, degne regine di una cultura sciamanica, c'è Sainkho Namtchylak, che in questo genere musicale è una vera sovrana delle steppe, una nomade del canto ora in Austria, ma che anche all'estero ha la capacità di salire sui troni della musica etnica mondiale. Come lei Luzmila Carpio dalle cime della Bolivia, o Mari Boine dal permafrost Sami norvegese. Capite il valore messo in campo nel parlarvi di un album simile? Ci sarà un'altra sede per scendere nei dettagli tecnici ed emotivi delle canzoni, nove nel lavoro in esame, tutte da capire lasciandosi terapeuticamente cullare: questo è l'inizio del viaggio nella terra di cinque bellissimi artisti dallo sguardo fiero come solo chi ha dentro la gloria della propria tradizione è degno di avere, occhi piccoli, fessure strettissime in cui cercare la semplicità di una delle tecniche vocali più complesse esistenti. "Mother-Earth! Father-Sky!" è l'undicesimo album (live compresi) della band ed è targato 2008 (al momento è già in commercio il seguente "Eternal", con odori di Ryuichi Sakamoto nelle retrovie produttive), ma è il momento in cui il suono degli Huun-Huur-Tu cerca consenso senza snaturarsi. Vi tendiamo nove brani che esulano dallo specifico goth, ma che nel pensare ad alcune forme di neofolk come tutela della cultura identitaria, oppure a certi eterei momenti di musica ambientale, ci conferma che anche questo viaggio è un successo. In questi profondi intrecci radicali ha motivo di esistere tra le corde degli strumenti di cinque fantastici musicisti, ma soprattutto tra le corde di gole immense come fucine creative. Buon viaggio a tutti voi: la Tuva è lontanissima, ma con gli Huun-Huur-Tu è proprio dietro l'angolo; basta cercare la strada del cuore, che in noi sa ascoltare, e seguirla fino all'anima.

Nicola Tenani

 

http://www.huunhuurtu.com/

http://www.jaro.de