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Recensione
12-01-2009 : AT THE FUNERAL OF MY VIOLET RABBIT
AT THE FUNERAL OF MY VIOLET RABBIT
Sul finire del 2007 facemmo la conoscenza del progetto At The Funeral Of My Violet Rabbit, e già allora, con l'uscita del secondo CDr "Al Funerale Del Mio Coniglio Viola", vi segnalammo l'artista triestino Morgan come uno dei nomi nuovi più interessanti del panorama ambient nazionale... Nel frattempo ci sono state un paio buone di uscite su compilation (la nostra, sempre scaricabile gratuitamente nell'apposita sezione, e l'ottima "Nikolaevka" della Palace Of Worms), e pian piano questo one-man-project dal curioso monicker ha cominciato a farsi conoscere nella cerchia dei seguaci delle sonorità oscure,....
 
Recensione
12-01-2009 : RED PAINTED RED
RED PAINTED RED
Ad inizio ottobre del 2007 vi dicevamo da queste stesse pagine che il duo Red Painted Red, almeno a livello artistico, avrebbe potuto colmare il vuoto lasciato dai Portishead... Usciva all'epoca il primo di una trilogia di EP per Simon Carroll ed Yvonne Neve, e nascevano così, a sette anni dall'ultimo parto discografico dei disciolti Mantra (trio di cui gli artisti in questione facevano parte), i Red Painted Red. Oggi giungiamo all'attesa seconda parte di una trilogia che si concluderà in primavera (l'ultima parte includerà un box per contenere anche le altre due), rappresentata dall'EP "Preach": altri quattro....
 
Intervista
28-10-2008 : NAMENLOS
NAMENLOS
Quando mi è arrivato "Sturmundrama", full-length autoprodotto dei nostrani Namenlos, ne sono rimasto immediatamente affascinato: industriale e marziale, ma anche rinascimentale e barocco, senza mai scomporsi o trascinarsi all'ascolto. Arrangiato tra le mura domestiche con grande dignità, ha la forza e la suggestione di catturare l'attenzione e mantenere alto il pathos per tutta la sua durata. Il progetto di Friedrich Lestat Namenlos (Federico) e di Siren Obscene (Sonia) è supportato dalla loro grande cultura musicale e da un prepotente senso per l'arte, e sta a loro rendere questa prerogativa un solido futuro....
 
Recensione
05-10-2008 : DUNWICH
DUNWICH
L'Italia può vantare una tradizione progressive gloriosa e ben radicata, ma, nonostante i lavori inerenti alla suddetta scena musicale continuino ad essere pubblicati a cadenza regolare, per essa sembra profilarsi un futuro sempre più oscuro ed incerto: il pubblico di casa nostra, infatti, preferendo dedicarsi a sonorità più facilmente fruibili, appare ormai disinteressato nei confronti di certe proposte, e pochissime sono quelle label che ancora hanno il coraggio di investire nei progetti nostrani (un nome su tutti: Black Widow). A fare le spese di questa penosa situazione sono talvolta proprio quei gruppi con una....
 
Recensione
05-10-2008 : TALISMANSTONE
TALISMANSTONE
L'underground nostrano è un calderone in continuo fermento, un sottobosco brulicante di nuove realtà che, giorno dopo giorno, tentano di aprirsi una breccia in una scena spesso scarsamente ricettiva nei confronti delle proposte più ardite ed innovative. Il giovane duo ravennate, attivo da un anno, rientra di diritto in questa fitta schiera di musicisti, che, con fantasia ed ambizione, cercano di ritagliarsi uno spazio nella panorama musicale nostrano. I TalismanStone attingono ad un background ampio ed eterogeneo, che spazia dal dark al rock industriale, dal noise al goth, passando per la psichedelia e il postpunk.....
 
Recensione
22-09-2008 : INFIERI
INFIERI
Ancora una band italiana di cui mi trovo a scrivere, ancora un album magnifico di cui parlare, e ciò dovrebbe fare riflettere. Il nostro Paese vive di esotismi artistici, lasciando in un angolo realtà dai meriti ben maggiori. Per me è triste dover scrivere tra parentesi 'autoproduzione' quando la qualità dei prodotti è alta, eppure, a causa di un ambiente diventato superficiale, all'estremo oramai è la norma. Così i romani Infieri pubblicano l'ennesimo full-lenght di qualità senza una label che investa sulle loro idee, senza un marketing degno, senza promozioni per eventuali concerti.....
 
Recensione
08-09-2008 : NAMENLOS
NAMENLOS
Sventolano alti i vessilli di Madame Nicoli in Emilia e di Monsieur Manuel con le sue dame nella Lombardia Sforzesca, ed un nuovo feudo innalza la propria bandiera nell'Umbria rinascimentale. È il feudo di Friedrich Lestat Namenlos (Federico) e di Siren Obscene (Sonia), i nuovi signori dell'industrial medioevale italico. Narrando di morte e di vita, di pace e di guerre, d'illusioni utopiche ed apparenze dal sapore d'eterno, dopo un EP ed un full-lenght (entrambi autoprodotti) il duo perugino, con prepotente raffinatezza, presenta la terza opera in studio. "Sturmundrama" è un cocktail di elettronica industriale,....
 
Recensione
01-09-2008 : DAMA
DAMA
I Dama nascono dall'incontro tra la cantautrice milanese Barbara Schera Vanoli ed il batterista Pierfrancesco Tarantino, due artisti animati da una profonda sintonia che in breve tempo li ha portati a comporre e registrare, con l'aiuto del tastierista Danilo di Lorenzo, del bassista Roberto Gelli e del chitarrista Cristian Comizzoli, le 5 canzoni contenute in questo omonimo EP d'esordio. Qualche anno fa ebbi l'occasione di ascoltare per la prima volta la promettente voce di Barbara, grazie ad un brano contenuto nel full-length d'esordio degli ottimi Magnifiqat, ed è una piacevolissima sorpresa ritrovarla oggi alle prese con questo suo....
 
Recensione
18-08-2008 : BRAVE
BRAVE
Dopo aver recensito due realtà semisconosciute ed a dir poco promettenti quali Estrum e Todesbonden, eccoci nuovamente alle prese con l'ennesima metal band 'al femminile' proveniente dagli Stati Uniti d'America, la cui scena, negli ultimi anni, sembra essere risorta dalla piattezza generale di un tempo per farsi valere in un contesto che molto spesso garantisce un consenso su larga scala da parte del pubblico ed un rapido successo commerciale (Evanescence docet), nonostante il monopolio della suddetta appartenga di diritto al vecchio continente. Ad onor del vero, dobbiamo ricordare ai nostri lettori che questa non è la prima....
 
Recensione
11-08-2008 : L'ÂGE D'OR
L’ÂGE D’OR
"Each Man Kills The Thing He Loves...": con la canzone di Jeanne Moreu, che forse i più ricorderanno per la presenza in varie tracce dei Death In June più che per la sua connotazione cinematografica all'interno del film "Querelle De Brest", si apre il primo full-lenght di L'Âge D'Or; essa è eseguita al pianoforte, e la voce di Kissed è sommessa ed addolorata come sovviene ad un brano tormentoso come questo. Senza perdere la sua evocativa propensione per la prosaicità musicale, ma aprendo invece l'orizzonte della musicalità del duo romano, fatta di dolori, di....
 
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