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Recensione |
26-05-2009 : WALTER SICKERT AND THE ARMY OF BROKEN TOYS |
Mangiatori di vetro, di fuoco, cantastorie e saltimbanchi: questo mondo, appartenente ad un lontano passato, è presente sul palco dove il combo di Boston si esibisce. Tutto ciò non vi ricorda il 'grandguignolesco' spettacolo che gli Ataraxia hanno creato per "Paris Spleen"? Ovviamente la musicalità di Walter Sickert riporta la teatralità creativa verso un inferno rimandato all'inconscio, un bassofondo della mente legato a grottesche figure dall'incantevole stereotipo. Pupazzi impazziti, bambole rotte, marionette dai fili parzialmente funzionanti: una "Wonderland" dove Alice incontra personaggi.... |
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Recensione |
04-05-2009 : THE MILLING GOWNS |
Poche settimane fa abbiamo incrociato i percorsi di varie band residenti a Boston tra i solchi del sampler "Sky So Grey": nelle parole di quella recensione nacque l'auspicio di ritrovare singolarmente le varie concretizzazioni nel futuro, con le loro creazioni, per divenire una voce nel nostro paese, un canale aperto verso un universo per lo più sconosciuto, ma con molti spunti d'interesse. Ecco i Milling Gowns: una delle band con il maggiore impatto, immediato nel comporre un suono che, nell'amalgama tra strumenti moderni e classici, richiama l'ascolto verso ciò che tra le mura della 4AD nacque in passato. Quella.... |
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Recensione |
04-05-2009 : EVENOIRE |
Dalle foschie notturne dell'underground italico emerge nel 2006 la creatura Evenoire, quintetto che si propone come portabandiera di un metal sinfonico dagli spunti gotici e folkeggianti, promettendo di far sentire la propria voce all'interno del vasto panorama di riferimento e di sopravvivere all'usura del tempo, com'è possibile evincere dalla semiesplicita dichiarazione rilasciata nel titolo di questo EP d'esordio, registrato ed autoprodotto dalla band stessa. È una meta difficoltosa quella prefissatasi dai Nostri, vuoi per l'agguerrita concorrenza di tutta la scena italica ed internazionale, vuoi per la quasi totale assenza.... |
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Recensione |
30-03-2009 : TOT LICHT |
Il sottobosco più scuro e maledetto dell'underground italiano si nutre di rimandi al passato. Anche nel caso dei Tot Licht, formazione che da Rimini si propone all'attenzione del mondo oscuro. Il background canonico si manifesta nel suono prodotto ed il richiamo alla tradizione goth più classica è genuino nella sua essenza. Al loro terzo lavoro, dopo un EP eponimo ed un album ("In The Dead Light"), entrambi autoprodotti, i Tot Licht tornano in studio per un nuovo capitolo inedito, di nuovo autoprodotto. Abbiamo accennato ai forti richiami alla tradizione classica per la musica composta da Lover Mork: l'uso.... |
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Recensione |
23-03-2009 : KOGAIONON |
Non disponendo ancora di una sezione dedicata alle letture, siamo costretti ad inserire questa dovuta recensione in una delle nostre sezioni usuali, ma sia chiaro: non si tratta di un disco, né esistono CD allegati al materiale di cui ci apprestiamo a parlarvi. Per chi segue la scena con attenzione, il nome Kogaionon non dovrebbe suonare nuovo: si tratta infatti di una pubblicazione cartacea underground nata in Romania nel lontano 1995, giunta in 14 anni alla sua decima uscita. Inizialmente edita in inglese e stampata professionalmente, la rivista è 'regredita' a livello di qualità della stampa ed è rimasta.... |
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Recensione |
16-03-2009 : GIANVIGO |
Dopo i buoni riscontri ottenuti sulle pagine di Darkroom Magazine dai primi due EP degli Oniric, gruppo psychedelic rock dalle tinte dark in cui attualmente milita il Nostro, GianVigo (vero nome Gianpiero Timbro) torna a far sentire la propria voce grazie a questo nuovo miniCD autoprodotto, intitolato "Absinth Piano E-Bow #001", per dare un seguito all'esordio solista del 2007, "Declino Di Transizione". Le sei tracce proposte da questa piccola opera potrebbero essere lette come una summa delle diverse passioni musicali dell'artista, che, partendo da minimali substrati di piano e synth, riesce a dare vita a piccoli ma.... |
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Recensione |
09-03-2009 : J ORPHIC |
Quello di J Orphic è un nome che dovrebbe essere almeno in parte già noto ai nostri lettori, in quanto trattasi del progetto dark ambient di Jeron, gradito ospite del nostro forum. Il musicista milanese ha sviluppato sin dal 2005 il proprio solo-project, approdando ora alla realizzazione di questo primo album, stampato fisicamente in sole 51 copie e distribuito in formato free-download tramite la netlabel russa DNA-Production. Quello di J Orphic è un sound che attinge a piene mani dalla materia dark ambient, ma che ama combinarsi con suoni differenti e si completa con azzeccati ed efficaci campionamenti, soprattutto.... |
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Intervista |
02-03-2009 : AT THE FUNERAL OF MY VIOLET RABBIT |
La scena musicale oscura nazionale continua a trascinarsi stancamente in attesa di quei riscontri di pubblico che, per motivi dei quali abbiamo parlato sino alla nausea, continuano a non arrivare. Ma un dato positivo c'è: dal sottobosco dell'underground di casa nostra continuano a nascere progetti qualitativamente importanti, anche se spesso e volentieri rivolti a selezionate nicchie di pubblico. Si tratta quindi di un panorama che, nonostante tutto, vive di buona salute sul piano squisitamente artistico, e nel quale le belle sorprese non mancano mai. E per noi della redazione di DARKROOM Magazine scoprire (e di conseguenza portare.... |
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Recensione |
02-03-2009 : LUX ANODYCA |
I parmensi Lux Anodyca sono un quartetto nato nel 2006 per mano di Redux (amico del buon Angelo Bergamini e collaboratore dei Kirlian Camera dal 2007) e della moglie Claudia Morel, e l'autoprodotto "Alienica" rappresenta il primissimo parto ufficiale per questa nuova creatura del sottobosco nazionale. Gli stessi membri della band citano fra le proprie influenze gli amici Kirlian Camera (e le SPECTRA*paris di Elena Alice Fossi), assieme a nomi quali Current 93, Kraftwerk, Angelo Badalamenti, Swans, Sol Invictus, Massive Attack, Nick Cave etc., ed il sound di Lux Anodyca si rivela in effetti piuttosto vicino a certe cose dello storico.... |
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Recensione |
26-01-2009 : FAUSTO LEONETTI |
A volte accade che, anche all'interno di un ensemble rodato e compatto, la voglia di isolarsi per dare spazio alla propria interiore vena artistica sia un bisogno quasi fisico, oltre che intimo. Ciò non preclude la coesione, anzi, è un'ulteriore possibilità di metabolizzare le proprie idee per poi tornare nella creazione comune dei progetti. Nello specifico l'ensemble sono gli Infieri, e Fausto Leonetti, protagonista nella band romana nelle vesti di bassista e tastierista, cerca la propria piccola sfera di libertà autoproducendo le sei tracce di "Synthesis" senza escludere a priori il lavoro creato con il.... |
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