26-05-2009
WALTER SICKERT AND THE ARMY OF BROKEN TOYS
"(Casualty Menagerie)"
(Autoproduzione)
Time: (21:52)
Rating : 7.5
Mangiatori di vetro, di fuoco, cantastorie e saltimbanchi: questo mondo, appartenente ad un lontano passato, è presente sul palco dove il combo di Boston si esibisce. Tutto ciò non vi ricorda il 'grandguignolesco' spettacolo che gli Ataraxia hanno creato per "Paris Spleen"? Ovviamente la musicalità di Walter Sickert riporta la teatralità creativa verso un inferno rimandato all'inconscio, un bassofondo della mente legato a grottesche figure dall'incantevole stereotipo. Pupazzi impazziti, bambole rotte, marionette dai fili parzialmente funzionanti: una "Wonderland" dove Alice incontra personaggi da incubo in situazioni malfamate, anziché stregatti e regine. Lo dicemmo in occasione della nostra recensione riguardante il sampler "Sky So Grey": un canale si è aperto a Boston ed un mondo underground a noi sconosciuto si sviluppa e reclama credito sulla nostra sponda continentale, un mondo parallelo si sta sviluppando con impeto oltreoceano e ora chiede di convergere e di accarezzare le nostre simpatie artistiche, essere ascoltato ed amato tra influenze locali e i riferimenti storici europei. I Nostri sono due personaggi estroversi nel presentarsi: Walter con baffoni bohemien (chissà se vi è relazione tra lui ed il pittore impressionista omonimo tanto caro a Pissarro), Edrie una dama vittoriana dall'innocua innocenza esteriore cara al gotico americano. Insieme sono una fucina di suoni, e se Walter il polistrumentista si diletta tra la chitarra ed il pianoforte, il percuotere tamburi di guerra Lakota e trovare ogni piccolo suono possibile, Edrie di quest'ultima attività ne fa un'esperienza artistica, oltre ad essere la voce di supporto. Nonostante questo sia solamente un EP (di lusso, viste le sei tracce presenti ed un video incluso nel dischetto), la partecipazione a varie chiamate sul palco, le ottime referenze dovute a più articoli apparsi su quotidiani locali e qualche puntata fino al Canada e l'Europa per esibirsi dal vivo, fanno del dischetto un oggetto che non può e non deve sfuggire alla nostra attenzione. Musicalmente il riferimento principale è una forma 'malata' di post-rock oscuro, cantautoriale nella voce di Walter, che coniuga nel tono roco la tradizione americana 'bluesman' di Tom Waits adombrandola nei ritmi lenti del suo canto, patrimonio di scuola Cohen, quindi i riferimenti con Nick Cave e similari si sprecano... Potrebbe essere il semplice frutto di un certo blues-folk underground, ma non siamo di fronte ad una similitudine con Cocorosie o Tortoise, perché i piccoli suoni sotterranei che invadono quello 'classico' della chitarra e della strumentazione acustica soggiogano nel senso letterale del termine il timbro, come una sorta di mondo sotterraneo (quello ampiamente illustrato) di giocattoli rotti. Infranti ma non morti: Edrie irrompe nella melodia di Mr. Sickert con il suo mondo di suoni schizoidi, 'zombies' lucidi che chiedono di non essere gettati, e nel caso tornano con il residuo di meccanica in loro presente. I due mondi musicali paralleli si mescolano di continuo in questa sorta di gioco artistico: l'opener (e conclusiva nella versione 'radio edit') "No Room" è l'esplicito volere del combo nel creare musica. Solo ad un primo superficiale approccio potrebbero sembrare fratelli di teatro gotico con Dresden Dolls e affini: ascoltando questa song vi accorgerete che tutto ciò che è scritto sopra trova qui la finalità voluta. Così è il macabro walzer "Carnal Carnivàle": la voce maschile cambia registro e riecheggiano le stesse paranoiche note cantate, presenti negli spleen di Michael Allen in album come "The Legendary Wolfgang Press And Other Tall Stories", per citare il più allineabile degli album dei Wolfgang Press stessi con WSATAOBT (l'acronimo della band è simile ad una formula alchemica...). Momenti anche di rarefatta dolcezza: "Viktagraph" è 'invasa' dai piccoli rumori di Edrie, ma prevale la dolcezza della ballata strutturata sulla voce maschile, con le sei corde in veste acustica e le backing vocals di Heather Kuhn, protagonista anche nel suono di violino. Il dischetto è alloggiato nella sua nicchia all'interno di un package a forma di trittico cartonato: poche notizie, ma esaustive, del progetto qui all'esordio. Noi abbiamo avuto la fortuna di incontrarli sul nostro cammino, ma "(Casualty Menagerie)", nonostante la bellezza grafica ed il suono digitale curatissimo, in quanto autoprodotto è destinato ad una diffusione limitata; tuttavia, difficilmente un progetto di tale fattura cadrà vittima della vigliaccheria discografica, e nel futuro sentiremo parlare (cosa davvero auspicabile) di Walter Sickert And The Army Of Broken Toys sotto contratto con una vera label (e voci di corridoio già confermano la nostra sensazione)... Noi, già da ora, lo teniamo d'occhio.
Nicola Tenani