04-05-2009
EVENOIRE
"I Will Stay"
(Autoproduzione)
Time: (25:24)
Rating : 6
Dalle foschie notturne dell'underground italico emerge nel 2006 la creatura Evenoire, quintetto che si propone come portabandiera di un metal sinfonico dagli spunti gotici e folkeggianti, promettendo di far sentire la propria voce all'interno del vasto panorama di riferimento e di sopravvivere all'usura del tempo, com'è possibile evincere dalla semiesplicita dichiarazione rilasciata nel titolo di questo EP d'esordio, registrato ed autoprodotto dalla band stessa. È una meta difficoltosa quella prefissatasi dai Nostri, vuoi per l'agguerrita concorrenza di tutta la scena italica ed internazionale, vuoi per la quasi totale assenza d'originalità alla quale gli esponenti di questo inflazionato genere debbono obbligatoriamente far fronte, onde evitare di cadere nel più ingrato dimenticatoio. Gli Evenoire ci provano e ci riescono, anche se soltanto in parte, grazie ad una vocalist, Elisa 'Lisy' Stefanoni, dalle chiare doti tecniche ed espressive, capace di spaziare con personalità e disinvoltura tra registri di diverso tipo, e ad un songwriting che, allontanandosi quanto più possibile dagli stilemi dettati dai soliti Nightwish e Within Temptation, cerca di pescare a piene mani dal rock/metal più progressivo, a volte senza riuscirci, altre volte offrendo melodie che rimandano a certi umori folk tanto diffusi ed apprezzati nei paesi del Nord Europa. Le melodie nebbiose e seducenti ricreate dal flauto traverso della stessa frontwoman, così come le ritmiche imbastite dai compagni di squadra, non prendono quasi mai il sopravvento sulla voce, ma sembrano asservite alla causa della Stefanoni, che grazie ad una canzone diretta e coinvolgente qual è "Aries" può tranquillamente esibire le proprie abilità da soprano. D'altro canto, le melodie medievali della title-track potrebbero suggerire ai Nostri una strada da esplorare con maggiore accortezza in un prossimo futuro, considerando la loro indubbia orecchiabilità. Ed è proprio qui che gli elogi si fanno da parte per lasciare spazio ad una pesante ma inevitabile critica. Nonostante i buoni presupposti, persistono infatti forti dubbi legati alla qualità del suono, ancora troppo basilare e 'casalinga' per poter permettere alla band di competere con i nomi di punta del settore, così come alla forma eccessivamente travagliata dei brani, i quali potrebbero (e dovrebbero) coinvolgere maggiormente l'ascoltatore, grazie, ad esempio, a trame di chitarra meno corpose ed arrangiamenti di più ampio respiro. Il suono della tastiera risulta fin troppo statico ed innaturale: sotto questa costante minaccia la band finisce per soffocare le buone idee che timidamente fanno capolino in "Azzurrina" e "Mirror Lies", distruggendone l'innato impatto melodico e trascinandole verso un tripudio di citazioni retrò che sviliscono l'eleganza ed il portamento della voce di Lisy. Su questi aspetti gli Evenoire dovranno concentrarsi con maggior astuzia e sensatezza, per raggiungere gli obbiettivi prefissatisi in partenza ed il cuore degli ormai numerosi fan del symphonic metal. La meta, per il momento, sembra ancora piuttosto lontana, ma la presenza di una voce così emozionante ed intensa la trasforma, da semplice miraggio, in una possibilità concreta...
Marco Belafatti
http://www.myspace.com/evenoireband