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Room 109

01-09-2008

DAMA

"Dama"

Cover DAMA

(Autoproduzione)

Time: (18:09)

Rating : 8.5

I Dama nascono dall'incontro tra la cantautrice milanese Barbara Schera Vanoli ed il batterista Pierfrancesco Tarantino, due artisti animati da una profonda sintonia che in breve tempo li ha portati a comporre e registrare, con l'aiuto del tastierista Danilo di Lorenzo, del bassista Roberto Gelli e del chitarrista Cristian Comizzoli, le 5 canzoni contenute in questo omonimo EP d'esordio. Qualche anno fa ebbi l'occasione di ascoltare per la prima volta la promettente voce di Barbara, grazie ad un brano contenuto nel full-length d'esordio degli ottimi Magnifiqat, ed è una piacevolissima sorpresa ritrovarla oggi alle prese con questo suo nuovo progetto musicale, che segue fondamentalmente la scia del metal al femminile tanto in voga nel nord Europa, pur senza disdegnare una produzione accurata e professionale ed un approccio smaccatamente pop-rock alle melodie ed ai testi (che, per la maggiore, sono scritti in lingua madre), due fattori che distinguono ed allontanano Dama da una marea di band debuttanti fin troppo seriose ed artefatte. Sin dalle prime note dell'opener "Regina D'Inverno" balzano distintamente all'orecchio la maturità, l'eleganza e la raffinatezza intrise nel sound dei Dama: sopra ad un gentile tappeto di chitarre elettriche possiamo contemplare le prodezze vocali di Barbara, che tra gli arrangiamenti fiabeschi e malinconici del brano danza con innata leggiadria e disinvoltura, imponendosi come rivelazione d'eccellenza nell'intero panorama musicale italiano. "Ombre" ed "Aprile", le due tracce successive, anch'esse fregiate dal fatato tocco della cantante (nonché da sonorità leggermente più prossime ad una dimensione semi-acustica), non fanno che ribadire ed amplificare le buonissime impressioni suscitate dal brano d'apertura, facendosi amare soprattutto grazie al poetico romanticismo delle proprie liriche ed ai loro suggestivi arrangiamenti. "Eliot" e "Your Winter" (quest'ultima non è altro che la versione inglese di "Regina D'Inverno"), invece, rappresentano la facciata più 'easy' e meno 'alternative' (e, forse anche per questo, meno interessante) dei Nostri, quella che potrebbe tranquillamente farli competere con numerosi colleghi più acclamati ma sicuramente meno convincenti ed intriganti di loro. Insomma, questo è uno di quei demo, sempre più rari al giorno d'oggi, che ti rapiscono letteralmente, ti fanno commuovere e sognare, ti portano lontano, in un modo a sé stante, a cavallo tra luce ed ombra, nel quale le emozioni regnano sovrane. Credetemi, in un periodo nel quale noi stessi ci troviamo spesso a dover far fronte alla mancanza di proposte discografiche realmente interessanti con recensioni tutt'altro che calorose, si sentiva davvero il bisogno di una boccata d'aria fresca: i Dama hanno saputo trovare la miglior risposta a questa esigenza! Mentre la trepidazione per il disco d'esordio, che dovrebbe essere già in fase di lavorazione, si fa sempre più alta, auguriamo a Barbara ed ai suoi compagni di raccogliere tutti i consensi che la loro musica merita, sicuri che un giorno torneremo a parlare di loro in termini ancor più entusiastici.

Marco Belafatti

 

http://www.damamusic.com

http://www.myspace.com/damaitaly