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Recensione
27-09-2014 : VIDI AQUAM
VIDI AQUAM
A quasi quattro anni di distanza dal precedente "The World Dies" esce il nuovo lavoro a firma Vidi Aquam, nome ormai consolidato all'interno della scena darkwave italiana. Il leader Nikita e i suoi collaboratori, infatti, portano avanti questo progetto fin dal 1994 e, parallelamente, gestiscono l'ottima 'zine Rosa Selvaggia. La loro è quindi una full-immersion nel mondo delle sonorità oscure, e non ci si deve sorprendere se i punti di riferimento sonori sono proprio i grandi classici del dark rock, dai Bauhaus ai Sisters Of Mercy. Non si pensi però che la band milanese copi pedissequamente questi maestri,....
 
Recensione
27-09-2014 : TOURDEFORCE
TOURDEFORCE
Ci sono voluti più di quattro anni per poter stringere fra le mani il successore di "Colours In Life", ma alla fine Christian Ryder, assolti gli impegni con gli altri suoi godibili progetti Porta Vittoria e Consenso, è riuscito a portare a termine la missione. Rimasto praticamente solo al comando (salvo che per qualche piccolo apporto esterno), e quindi senza più poter contare né sulla voce di Roberta Bergamini, né sulla chitarra di Max Raiden, il Nostro ha saputo riprendere in mano la sua creatura nel migliore dei modi, impegnandosi con risultati apprezzabili anche dietro al microfono. "Jedem....
 
Recensione
27-09-2014 : KURAI KESHIKI
KURAI KESHIKI
Facciamo un lungo passo indietro fino allo scorso settembre 2013 per parlare di questo side-project dei monicker Tombstone e Black Mountains Chronicles, entrambi gestiti da Emanuele Lago, già titolare della label Psychotic Release. Il nome e i titoli nipponici fanno da contorno ad un lavoro d'esordio non dissimile da quelli delle band ammiraglie, incentrato su field recordings, rumori ed iniezioni di oscurità. Le tracce sono costruite con la tecnica del cut-up sonoro, ovvero ritagli di materiale audio accostati in vario modo e ricavati dalle fonti più disparate. Le architetture ricordano un po' quelle di Nurse With Wound....
 
Recensione
16-09-2014 : LOST KADATH
LOST KADATH
Concepito anni fa, nel lontano 2005, col semplice nome di Kadath, questo progetto italiano ha all'attivo col suo nuovo monicker un paio produzioni. Il debut autoprodotto e intitolato "Giving Up The Ghost" risale al 2011, mentre il qui presente EP è stato diffuso in formato mp3 nel 2013 dall'americana Kalpamantra, e solo un anno dopo fissato su CDr grazie all'ausilio della Old Europa Cafe. "Monochromatic Regression" si dipana attraverso quattro brani di tipica marca dark ambient, generata per mezzo di droni cupissimi e stratificati, venati da rare striature vocali e strutturati attraverso saliscendi tonali,....
 
Recensione
16-09-2014 : KOOLMORF WIDESEN
KOOLMORF WIDESEN
Dopo oltre quattro anni di silenzio, ossia dalla release in free-download a due brani "Stun E Day" dell'aprile 2010, torna a farsi sentire Koolmorf Widesen, solo-project del fiorentino Leonardo Barbadoro. L'occasione è quella di un nuovo EP a cinque tracce, rilasciato in audiocassetta e in download dall'americana Wil-Ru Records e prima vera uscita di rilievo dopo i due album datati 2007 e 2009. L'EP parte da una precisa prerogativa, ben spiegata nelle note ufficiali: "(...) niente software per la produzione di suoni sintetici o campioni, niente computer, niente artifici digitali; tutti i brani sono stati suonati con veri....
 
Intervista
03-09-2014 : L.C.B.
L.C.B.
Nella piccola nicchia del noise e delle distorsioni brilla Le Cose Bianche (noto anche come L.C.B.), progetto prolifico che riesce ancora ad appassionare (e ad appassionarsi) con la manipolazione elettronica dei rumori. L'Italia ha dato i natali ad alcuni dei più importanti personaggi relazionati a questo (anti)stile sonoro e Giò, al secolo Giovanni Mori e titolare del monicker, rappresenta ad oggi uno dei pochi nomi che portano avanti questa singolare tradizione, non solo con album propri, ma anche con la produzione e il recupero di alcuni autori del passato. Tra news e curiosità, entriamo nei meandri di questa stridente....
 
Recensione
03-09-2014 : MUSA
MUSA
Accade spesso, in determinati ambiti musicali, che un progetto pur valido ed interessante possa avere vita breve ed estinguersi bruciando come fiamma viva. Una fine nobile, ma che lascia talvolta l'amaro in bocca a chi ha apprezzato la pur effimera esperienza musicale. Una cosa del genere è accaduta circa venti anni fa al progetto Musa. Questo ensemble, nato a metà anni '90 dalle menti di Marcilla (già Tombstone e altre cose), Medusa (già Arkanyus) e Pucica, rivive adesso per iniziativa della Psychotic Release in un CDr a tiratura limitata, in confezione DVD e dal titolo infinito. Non si tratta in realtà di....
 
Recensione
23-08-2014 : THE SPIRITUAL BAT
THE SPIRITUAL BAT
Torna a volare il pipistrello spirituale. Dalla campagna ciociara spicca il volo verso le vette più alte mai toccate nella propria carriera. "Mosaic" infatti rappresenta il miglior lavoro del duo frusinate, ricco di influenze batcave ma capace di aprirsi verso sonorità più ampie. Anche i due protagonisti, Dario Passamonti e Rosetta Garri, si dimostrano ancor più maturi e padroni di un gioco che ormai si è fatto serio, in quello che è il traguardo importante del terzo album. Non ci sono più alibi per loro, varcato il Rubicone non si torna indietro ma si deve puntare dritto verso mete....
 
Recensione
07-08-2014 : DEISON & MINGLE
DEISON & MINGLE
Come la tecnologia può influenzare l'arte. Potrebbe essere questo un buon titolo per descrivere quello che è successo ad Andrea Gastaldello (Mingle) e Cristiano Deison, due manipolatori elettronici che sembra abbiano saputo attraverso i social network della loro comune passione per gli Swans. Da questa è nato il progetto Deison & Mingle, che trova nell'album "Everything Collapse[d]" (disponibile sia in CD che in vinile) degno compimento. Nelle nove tracce che si susseguono, è evidente la funzione operata dai due autori. Da una parte le ritmiche isteriche e robotiche di Deison e i suoi inserti....
 
Recensione
07-08-2014 : URNA
URNA
Ancora vicino agli esotismi antichi che ne hanno segnato molti album, Gianluca Martucci, nelle vesti di Urna, ci consegna una release incentrata principalmente sull'oscurità mortuaria. Secondo lo Zoroastrismo la "Dakhma" del titolo è una particolare costruzione circolare di origine persiana per esporre i morti alla divorazione di avvoltoi e altri animali. Questo è lo spunto iniziale per lo sviluppo di un nastro composto soltanto da tre lunghe tracce. Se da un lato continuano ad insistere sullo stile dell'autore campano il ritualismo ancestrale e le usanze antiche e sinistre, dall'altro ci si incanala in un mondo....
 
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