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03-09-2014
L.C.B.
Mattatoio sonoro
di Michele Viali
Nella piccola nicchia del noise e delle distorsioni brilla Le Cose Bianche (noto anche come L.C.B.), progetto prolifico che riesce ancora ad appassionare (e ad appassionarsi) con la manipolazione elettronica dei rumori. L'Italia ha dato i natali ad alcuni dei più importanti personaggi relazionati a questo (anti)stile sonoro e Giò, al secolo Giovanni Mori e titolare del monicker, rappresenta ad oggi uno dei pochi nomi che portano avanti questa singolare tradizione, non solo con album propri, ma anche con la produzione e il recupero di alcuni autori del passato. Tra news e curiosità, entriamo nei meandri di questa stridente creatura sonora...
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Ricordo i tempi di Malameccanica, progetto singolare, affabulato e tutt'altro che rumoristico. Come sei penetrato gradualmente nel vortice della power-electro con L.C.B., accantonando un passato comunque interessante?
Giò: "L.C.B. nacque più o meno parallelo ai Malameccanica. A fine 2007 mi accorsi che con Malameccanica avevamo registrato del materiale che sconfinava non poco dalla drum'n'bass e dal trip-hop, nato del tutto genuinamente, e man mano che accumulavamo tracce sentivo la necessità, ma forse necessità non è nemmeno il termine esatto (non è che avessi chissà quale urgenza espressiva), di avvicinarmi a sonorità meno codificate. Feci alcuni set di live electronics per conto mio e in una settimana registrai quello che fu il primissimo promo di L.C.B. "Spell" (mai pubblicato, mai distribuito in alcun modo). Chiesi a Pietro (altro membro dei Malameccanica) di mettere in piedi un progetto B-side, ma non trovando corrispondenza decisi di accantonare l'idea. Durante il 2008 continuai ad accumulare un po' di roba e a fine anno decisi di inaugurare un mio progetto. Registrai il primo demo "Numeri Neri" ed iniziai con le mie cose, le prime lontanissime da quello che faccio adesso, non tanto nell'attitudine, quanto nel suono e nella strumentazione. Sostanzialmente i due progetti hanno convissuto sino al 2011 quando, per motivi di varia natura, si sono sciolti i Malameccanica."
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Cosa ti ha affascinato della vecchia scuola power-electro degli anni '80 a cui sei evidentemente legato?
Giò: "In primis l'attitudine ed il modus operandi, poi l'oltranzismo, l'irriverenza, il politicamente scorretto, una forte dose di individualismo e la voglia, sana, di rompere il cazzo quando ancora aveva senso farlo."
"Della vecchia scuola power-electro degli anni '80 amo in primis l'attitudine ed il modus operandi, poi l'oltranzismo, l'irriverenza, il politicamente scorretto, una forte dose di individualismo e la voglia, sana, di rompere il cazzo quando ancora aveva senso farlo..."
(Giò)
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Il genere cosiddetto power electronics fa spesso leva su una massiccia dose di ironia a volte macabra. Credo che sia un modo per sopravvivere ad uno stile altrimenti devastante nei suoi concept estremi. I primi ad avere tale intuizione furono senza dubbio i Throbbing Gristle, sebbene la loro furia sonora non fosse ancora eccessiva come quella messa in mostra da alcuni progetti di poco successivi. Cosa pensi al riguardo? Quanta ironia c'è nel rumore di L.C.B.?
Giò: "Non ho mai creduto - non sono così ingenuo - che uno stile (o un genere) possa sopravvivere in eterno. Non ho nemmeno mai creduto che si debba per forza reinventarlo, o tenerlo in vita nei modi più bizzarri. Non credo nemmeno che vi sia più nulla da inventare, soprattutto in musica. Mi interessa mantenere in vita la passione ed il rispetto (anche per le regole) per qualcosa che si ama o si è amato, piuttosto. Detto ciò posso solo aggiungere che l'ironia, l'autoironia ed il sarcasmo sono modi per sopravvivere a prescindere. Almeno per me, nel quotidiano. Inevitabilmente tutto ciò lo riverso in quello che faccio. L'ironia di L.C.B. è direttamente proporzionale a quella con cui mi accompagno a lavoro, in giro, al bar. E lo è pure l'autoironia. Ma anche il senso della misura."
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Rimestare nel male fino a produrre un dolore mentale ed un disgusto neanche tanto latente è prerogativa di molti artisti tutt'altro che ironici (in primis M.B. ad esempio, ma anche gli SPK degli albori e in larga parte Atrax Morgue). Credi che il rumore possa essere anche un mezzo per esprimere concetti, sensazioni o magari per sbattere in faccia al mondo (per pochi che siano i seguaci di questa musica) alcune atrocità?
Giò: "No, non lo credo affatto. Il potere di "sbattere in faccia al mondo le atrocità" o qualunque altra cosa uno voglia sbattere, in qualunque forma d'arte e non, è morto e sepolto. Nessuno ascolta nessuno. Se le cose gliele sbatti in faccia si girano dall'altra parte. Non sono votato al martirio e non amo perdere in partenza. L.C.B. è solo un modo per parlare di me a me stesso. Ti ritrovi nelle mie cose? Ok, meglio. O peggio, dipende dai punti di vista. In entrambi i casi, allora va bene, possiamo provare a parlarne. Preferisco una persona che non ha mai sentito un solo brano di power electronics che mi chiede il perché di una frase o di una immagine, piuttosto che il seguace che mi scrive se il mio parlare di pornografia abbia a che fare con la 'scuola' degli SPK. È importante? Ma davvero a qualcuno interessano queste stronzate? I seguaci di questa musica sono solo persone che se la cantano e se la suonano fra di loro. Si mostrano i loro dischi a vicenda, si arrogano il diritto di dire cosa va bene e cosa no, basandosi pure su giudizi fatti da terzi. Se poi i seguaci fanno anche musica, o rumore o quello che sia, si ottiene una produzione in serie di scimmiottamenti di iconografie e persino di atteggiamenti ormai così datati da farli risultare imbarazzanti. Ai seguaci preferisco le persone obiettive, o male che vada quelle avvedute."
"L'ironia, l'autoironia ed il sarcasmo sono modi per sopravvivere a prescindere. Almeno per me, nel quotidiano. L'ironia di L.C.B. è direttamente proporzionale a quella con cui mi accompagno a lavoro, in giro, al bar. E lo è pure l'autoironia. Ma anche il senso della misura..."
(Giò)
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Il genere è nato su distorsioni analogiche e sovrapposizioni di nastri in loop. Nell'era dei computer e delle field recordings il rumore di una volta si è trasformato in qualcosa di totalmente diverso. Sebbene sia riduttivo parlare di etichette, non trovi che quel che veniva identificato come power-electro negli anni '80 sia diventato oggi qualcosa di totalmente diverso? A parte i casi in cui non si lavori con i medesimi mezzi di allora...
Giò: "Ci vogliono sempre e comunque: attitudine, capacità e talento. Avere un sintetizzatore analogico non fa di te uno Zoppo, così come se mi racconti un sogno io non divento automaticamente Jung."
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In "Privatism" campeggia il titolo "Death Of Italian Power Electronics". Cosa si nasconde dietro queste parole? Una constatazione? Una denuncia? Sicuramente tra gli anni '80 e i '90 erano attivi sul nostro territorio diversi autori ad oggi osannati dagli appassionati del genere... Nessuno ne ha saputo raccogliere l'eredità?
Giò: "Credo che la risposta alla prima domanda la si possa ricavare da quanto ho detto fino ad ora.
Quanto all'eredità, non saprei. Io, parlando di power electronics autoctona, ancora ascolto Mauthausen Orchestra, Murder Corporation, Wertham ed altri nomi fondamentali. Detto ciò, continuo a ribadire che il disco più importante degli anni 2000 (sempre in ambito power electronics italiano) sia "Profilo Ottimale Delle Ferite" della Macelleria Mobile di Mezzanotte. Potevano raccogliere il testimone, ma hanno scelto di diventare sé stessi. Per fortuna, direi."
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Quali sono i titoli che ritieni più rappresentativi di questo settore?
Giò: "Non ragiono in questi termini, è troppo riduttivo. Preferisco guardare alla totalità dell'operato di un progetto, al suo percorso."
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Quale il progetto che in assoluto ti ha più guidato ed ispirato nell'approccio a questo tipo di suoni?
Giò: "Come sopra, troppo riduttivo. Ma se proprio devo sommare due progetti da cui può miseramente risultare L.C.B., direi: Mauthausen Orchestra più Sutcliffe Jügend."
"Preferisco una persona che non ha mai sentito un solo brano di power-electronics che mi chiede il perché di una frase o di una immagine, piuttosto che il seguace che mi scrive se il mio parlare di pornografia abbia a che fare con la 'scuola' degli SPK. Ma davvero a qualcuno interessano queste stronzate? I seguaci di questa musica sono solo persone che se la cantano e se la suonano fra di loro...
(Giò)
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Per finire, anticipaci qualcosa riguardo le prossime attività di L.C.B. e illustraci se hai in programma ristampe di vecchi titoli o produzioni di altri autori per la tua label personale.
Giò: "Forse con Maurizio Bianchi ristamperemo "Atomique - Mörder". Forse. Attualmente sto ultimando con Eraldo Bernocchi il primo disco del nostro progetto Mangiati Vivi, power duo dalle sonorità inaspettate, e sto collaborando con Adriano Vincenti al progetto Cronaca Nera (vecchio B-side project di Macelleria Mobile di Mezzanotte) che partorirà un EP e uno split con Iugula-Thor. Per quanto riguarda L.C.B., le produzioni sono già state completate e consegnate alle varie label. Nei mesi a venire usciranno vari lavori, fra cui quelli con Maurizio Bianchi, Sshe Retina Stimulants, Caligula 031. In mezzo a queste collaborazioni vi sarà un full-length, "Pornography Should Not Be An Illusion" (Naked Lunch Records), al quale hanno preso parte Eraldo Bernocchi, Bandera, Wertham e Macelleria Mobile di Mezzanotte. Poi, se la sorte lo vorrà, proseguirò nelle registrazioni del seguito ideale di "Pornography...": "Born", che vedrà alcune partecipazioni speciali, fra le quali quella di Bernocchi e quella di Emidio Clementi dei Massimo Volume."
http://www.lecosebianche.org/
http://nakedlunchrecords.blogspot.it/