07-08-2014
DEISON & MINGLE
"Everything Collapse[d]"
(Aagoo Records/REV. Laboratories)
Time: (58:02)
Rating : 7.5
Come la tecnologia può influenzare l'arte. Potrebbe essere questo un buon titolo per descrivere quello che è successo ad Andrea Gastaldello (Mingle) e Cristiano Deison, due manipolatori elettronici che sembra abbiano saputo attraverso i social network della loro comune passione per gli Swans. Da questa è nato il progetto Deison & Mingle, che trova nell'album "Everything Collapse[d]" (disponibile sia in CD che in vinile) degno compimento. Nelle nove tracce che si susseguono, è evidente la funzione operata dai due autori. Da una parte le ritmiche isteriche e robotiche di Deison e i suoi inserti post-industriali fanno da substrato per le atmosfere rarefatte e ambientali di Mingle. La prima traccia, "Optokinetic Reflex", ne è un perfetto esempio: rintocchi neoclassici di piano campionato danno una senso di rarefatta malinconia, mentre crescono e si allargano a macchia d'olio i rumori industriali che, nel corso del brano, struttureranno la parte ritmica. Due mondi che si trovano e si integrano come in "Everything Collapses", oppure si sostituiscono l'uno a favore dell'altro ("Out Of The Blue"). Tutto il disco è pervaso da atmosfere ambientali e industriali, che spaziano fra le soluzioni space di "One Million Parsec From Your Sun" fino ad un intenso e sincero omaggio agli Swans nella ghost-track "Failure", cantata da Daniele Santagiuliana (Testing Vault). A dispetto del titolo, questo è un disco che non collassa mai su sé stesso, ma si rinnova in ogni traccia, proponendo sempre soluzioni nuove, ora attingendo dai synth, ora andando ad utilizzare inaspettate tracce di field recordings. Un lavoro certosino e ricco di sfumature, un bell'esempio di artigianato industriale che pian piano sta tornando ad affacciarsi sulle scene musicali, dopo anni di produzioni fotocopia che avevano inaridito la scena post industriale. "Everything Collapse[d]" è un disco da ascoltare più volte, per poterne apprezzare le infinite sfumature.
Ferruccio Filippi