03-09-2014
MUSA
"La Dea Camuffata; Ovvero, Gli Inni Funerei Della Terra Dei Bardi Sognatori"
(Psychotic Release)
Time: (78:44)
Rating : 7
Accade spesso, in determinati ambiti musicali, che un progetto pur valido ed interessante possa avere vita breve ed estinguersi bruciando come fiamma viva. Una fine nobile, ma che lascia talvolta l'amaro in bocca a chi ha apprezzato la pur effimera esperienza musicale. Una cosa del genere è accaduta circa venti anni fa al progetto Musa. Questo ensemble, nato a metà anni '90 dalle menti di Marcilla (già Tombstone e altre cose), Medusa (già Arkanyus) e Pucica, rivive adesso per iniziativa della Psychotic Release in un CDr a tiratura limitata, in confezione DVD e dal titolo infinito. Non si tratta in realtà di un nuovo album, ma di una raccolta che comprende brani usciti su precedenti demotapes. Nonostante questo, "La Dea Camuffata" rappresenta un buon mezzo per conoscere l'arte di questi tre personaggi, coadiuvati dalla voce femminile di Sond. Il quadro di riferimento è quello del neofolk esoterico, della dark ambient, del neoclassicismo con qualche spruzzata avantgarde e industrial. "Proemio", ad esempio, strizza l'occhio agli Ain Soph, mentre "Oltre il Sogno" inizia con atmosfere avantgarde per poi proseguire su una austera e potente matrice neoclassica. Ma sono le tracce più lunghe a rivelare la vera natura del sound di Musa. Negli otto minuti di "Ritorno Al Regno D'Origine" troviamo ambient, neoclassicismo, echi medioevali e sperimentalismi perfettamente amalgamati fra loro. Tutto ciò è ancora più evidente nella monumentale "I Segreti Del Castello", che inizia con interferenze rumoriste che fanno da sfondo al recitato spettrale di Sond (un po' come i messaggi dal futuro del Carpenteriano "Il Signore Del Male") per poi dar vita ad una sarabanda sospesa fra ambient, gothic e neoclassico. Le poche volte che i nostri si cimentano in tentativi di mettere su qualcosa che si avvicini alla forma canzone classica, la voglia di sperimentare prende sempre il sopravvento, come nel delirio pan-ico di "Estasi Notturna", un carnevale di fauni impazziti, o nella conclusiva e ipnotica "Il Canto Della Principessa Dei Sogni". All'epoca dell'uscita di questi demo, i Musa non inventarono nulla, ma ripresero semplicemente le istanze del passato per rielaborarle in modo personale ed intelligente. "La Dea Camuffata", che riprende il suono originale delle registrazioni senza ulteriori rimasterizzazioni, è un buon viatico per riscoprire il valore di un progetto finito prima di poter esprimere appieno tutto il proprio potenziale. Tuttavia, dai messaggi provenienti dalla Psychotic Release, pare che il fuoco covi ancora sotto la cenere...
Ferruccio Filippi