Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 108

07-08-2014

URNA

"Dakhma"

Cover URNA

(Suicide Autoproduzioni/Angst/Scorze Records)

Time: (60:00)

Rating : 7

Ancora vicino agli esotismi antichi che ne hanno segnato molti album, Gianluca Martucci, nelle vesti di Urna, ci consegna una release incentrata principalmente sull'oscurità mortuaria. Secondo lo Zoroastrismo la "Dakhma" del titolo è una particolare costruzione circolare di origine persiana per esporre i morti alla divorazione di avvoltoi e altri animali. Questo è lo spunto iniziale per lo sviluppo di un nastro composto soltanto da tre lunghe tracce. Se da un lato continuano ad insistere sullo stile dell'autore campano il ritualismo ancestrale e le usanze antiche e sinistre, dall'altro ci si incanala in un mondo tematico e soprattutto sonoro che fa capo al filone dark ambient. Nella prima traccia "Requiem - Dark Winged Shapes" la morte viene evocata con sovrallineamenti rumoristico-strumentali, rintocchi lugubri e stratificazioni che vedono un costante aumento d'intensità, mentre la successiva "Offering To The Vultures" ha un mood più in sordina, coi toni lugubri e catacombali che continuano ad echeggiare, prima di lasciare il posto a misteriosi giri semi-ritmici naviganti verso pulsazioni galattiche e antiche. La lunga "Tower Of Silence", che occupa il lato B della cassetta, è l'apogeo dell'album: qui stazionano i soliti riverberi oscuri, accanto a motivi corali che sembrano intonare il requiem di qualche ignota religione di evi andati. Le flebili melodie che si intrecciano alle linee elettroniche prendono vita da molteplici strumenti, creando (ancora una volta) quel melange sintetico-orchestrale tipico di questo progetto. La chiusa, affidata ad un oscuro coro di voci, sembra coronare il rituale macabro, col corpo divorato che torna alla madre terra. Se in parte l'opera si collega alla tradizionale scena industriale che faceva capo a vari nomi della defunta Cold Meat Industry, dall'altra tende ad aprirsi verso una sperimentazione che include soluzioni sonore tradizionali (il cumbus turco, la cosiddetta shruti box) e che ci porta verso un sound diventato ormai il marchio di fabbrica di Urna. Edizione raffinata, immersa nel nero più totale e disponibile unicamente in cassetta con inserto e regolare j-card limitata a 90 esemplari.

Michele Viali

 

http://urna1998.blogspot.it/

http://suicideautop.blogspot.it/