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Recensione
20-05-2010 : K. STANISLAVSKY
K. STANISLAVSKY
Zoharum è una piccola etichetta polacca che si affaccia per la prima volta sulle nostre pagine grazie all'esordio di un artista con potenzialità molteplici, attraverso il quale è fondamentale fracassare le pareti invisibili ma percettibili di una realtà musicalmente interessante, ma sin qui isolata. L'adiacente Germania potrebbe essere il giusto tramite per promuovere il sound di questo artista polacco, ma è intuibile che, Berlino e la sua sete di novità e futuro a parte, nel resto dei länder difficilmente diventerà immediata la diffusione di un suono che abitualmente oltreoceano trova....
 
Recensione
06-05-2010 : NU & APA NEAGRA
NU & APA NEAGRA
Provengono da Timisoara questi due visionari manipolatori di suoni, inizialmente noti come NU: plasmare le note e non la materia è la loro prerogativa, ed in pochi anni diverse loro tracce si sono evidenziate sia in ambiti discografici (con tre full-length all'attivo), sia in attività di live-performance con presenze significative specialmente in festival tedeschi e legati a sfere di jazz-avanguardistico o psichedelie elaborate. Sasha-Liviu Stoianovici ed il suo sax insieme a Alexandru Hegyesi si propongono come un combo intrigante per più peculiarità: su tutte le tonalità mantenute costantemente su assetti....
 
Recensione
28-04-2010 : KHAMSA KHALA
KHAMSA KHALA
Al centro delle architetture di questo ennesimo, particolare combo di natura elettronica, il Marocco. Don Poe (il cui unico progetto precedente, Deathpile, è sconosciuto al nostro pubblico) e Neville Harson (i sei album con i Mandible Chatter lo identificano meglio per un ambito sperimentale) insieme scelgono di dare un'impronta - che ha il valore del dono - alla musica mediorientale, che entra con prepotenza nel loro campo di ricerca elettronica. La fusione potrebbe apparire estrema e senza senso per la provenienza statunitense dei due, eppure proprio nel loro stato, il Colorado, nascono le affinità tra le due culture,....
 
Recensione
19-04-2010 : TAMAGAWA
TAMAGAWA
Curiosa la storia del francese Bertrand Gaude, membro di Le Club Des Gens Spéciaux e Fuhrerprinzip che si ritaglia un proprio spazio da deus ex machina in questo progetto, le cui uscite rimangono limitate (nel caso specifico a sole 500 copie, ma fu così anche per lo split a quattro del 2006 "One Man Drone", edito in vinile, e per la raccolta di tre CDr "L'Arbre Aux Fées" del 2008), imbracciando sia un moog che una Gibson. Si parte per il suo personale universo parallelo dai rifermenti più disparati (Myspace docet: dai Joy Division fino ai Funkadelic), ma poi, in realtà, il suo stile ne....
 
Recensione
19-04-2010 : DELICATE NOISE
DELICATE NOISE
Chi nasce artista, chi lo diventa. Mark Andrushko, aka Delicate Noise, appartiene al secondo gruppo: nessuna band giovanile, non ha frequentato il conservatorio, ma all'incirca intorno ai trent'anni, età in cui si intende cosa fare da grande, in lui cresce, forse anche casualmente, la volontà di esprimere il proprio estro artistico concependo suoni e scoprendo di avere un talento coltivabile. Così la tentazione diventa quella di emulare i propri favoriti (per Mark, Rapoon come Massive Attack) ed assemblare suoni con l'ausilio digitale, che diventa il tramite per dedicare partiture alle sue propensioni anche pittoriche,....
 
Recensione
13-04-2010 : GINGER LEIGH
GINGER LEIGH
Confesso di non aver mai sentito parlare di questo curioso progetto americano con alle spalle varie autoproduzioni in CDr (tutte apparentemente sold-out) e, ad oggi, ancora senza un'etichetta che se ne prenda cura. Mister Leigh assorbe nel suo disco una quantità spropositata di stili divergenti e li dosa in una serie di frammenti sonori che diventano le tappe di un viaggio attraverso tempi e spazi lontani. Le ritmiche sono il mezzo preferito per creare scenari diversi: tribalismi, basi secche e giri funky si mescolano a melodie accennate, campionamenti, litanie, urla, rumori ed altri ammennicoli che il Nostro intreccia ed estrae da una....
 
Recensione
06-04-2010 : ATTRITION
ATTRITION
Pubblicato originariamente nel 1995 dalla storica etichetta Hyperium, "Ephemera" rappresenta una delle tante e felici devianze degli Attrition dai loro suoni più canonici e per alcuni aspetti oggigiorno un po' desueti. Le cinque lunghe tracce incluse nel dischetto lasciano spazio agli spunti più vari, mantenendosi aderenti ad un'elettronica cupa e d'atmosfera, comunque distante dai canovacci dark ambient dei nostri giorni. L'oscurità viene creata con temi di tastiera a cui vengono accostate basi ritmiche non danzabili, a tratti sincopate o addirittura dall'andamento tribal. Di frequente vengono aggiunti dei temi....
 
Recensione
06-04-2010 : AKASHA PROJECT
AKASHA PROJECT
Suona quasi naturale l'unione artistica tra l'etichetta Klangwirkstoff Records e Akasha Project (progetto di lunga data capitanato da Barmin Schulze), dato che entrambi hanno al centro della propria produzione il concetto di ottava cosmica trasposto per frequenza e velocità nei suoni elettronici. In tale frangente Barmin lega l'armonia ai quanti degli atomi di idrogeno, estrapolandone nei tempi la qui presente sinfonia. Per approfondire tali concetti - non proprio immediati - vi rimandiamo ai siti dell'etichetta e dell'artista tedesco, i quali vi forniranno tutte le spiegazioni tecniche del caso. La parte più importante per un....
 
Recensione
29-03-2010 : VOICE OF EYE
VOICE OF EYE
Pubblicati in origine nel 2007 in due CDr limitati a sole 100 copie, messi a punto in occasione del tour europeo svoltosi nel medesimo anno, "Emergence" e "Immersion" vengono ora rimasterizzati e pubblicati in CD a tiratura larga dalla Old Europa Cafe, che confeziona il tutto in un bel digifile apribile. I due dischetti rappresentano con ogni probabilità l'anima più avanguardistica di un progetto che è da sempre sperimentale. I 24 brani ivi inclusi sono stati infatti creati dal vivo senza l'uso di suoni preregistrati: il tutto gode inoltre di una vena improvvisativa a tratti trascinante, a tratti ardua....
 
Recensione
22-03-2010 : ZEROMANCER
ZEROMANCER
C'era una volta l'importante alternative rock band norvegese chiamata Seigmen, che durante gli anni '90 ha rappresentato quanto di più genuino potesse celarsi nell'underground oscuro, con una discografia tanto preziosa quanto perfetta. Dalle sue ceneri nacque questo progetto dal piglio più electro, che negli esordi si mostrò all'altezza di tale blasone con due titoli come "Clone Your Lover" ed "Eurotrash", dischi che avrebbero fatto la felicità di ogni appassionato di industrial rock con venature un po' depechemodiane. Quello che è accaduto dopo rientra nell'ottica del discorso in cui....
 
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