06-04-2010
AKASHA PROJECT
"H2 - The Quantum Music Of Hydrogen - Der Klang Der Wasserstoffatome"
(Klangwirkstoff Records)
Time: (77:17)
Rating : s.v.
Suona quasi naturale l'unione artistica tra l'etichetta Klangwirkstoff Records e Akasha Project (progetto di lunga data capitanato da Barmin Schulze), dato che entrambi hanno al centro della propria produzione il concetto di ottava cosmica trasposto per frequenza e velocità nei suoni elettronici. In tale frangente Barmin lega l'armonia ai quanti degli atomi di idrogeno, estrapolandone nei tempi la qui presente sinfonia. Per approfondire tali concetti - non proprio immediati - vi rimandiamo ai siti dell'etichetta e dell'artista tedesco, i quali vi forniranno tutte le spiegazioni tecniche del caso. La parte più importante per un mero ascoltatore rimane in definitiva l'effetto dei brani, al di là delle teorie da cui prendono forma: in tal senso "H2" assomiglia ad una sorta di grande carillon senza melodie. I toni che caratterizzano i sei brani hanno le fattezze di lievissimi rintocchi o di tenui pizzichi su corde, ma seguono delle direzioni circolari che vengono in minima parte variate o arricchite col passare dei minuti. Ne risulta un effetto meditativo, forse legato anche ai mantra tibetani, ma estrapolato in realtà da formule matematiche. Chi conosce altre produzioni della Klangwirkstoff capirà subito a cosa alludo: "The Quantum Music Of Hydrogen" è infatti perfettamente in linea con lo spirito ipnotico e impalpabile di alcune produzioni della label tedesca, in bilico tra chimica e mistica. È arduo voler considerare questo CD alla stregua di un qualsiasi altro disco finalizzato all'intrattenimento o che miri a dare messaggi forti, o ancora strutturato su qualsivoglia virtuosismo compositivo. Ci si spinge semplicemente oltre, senza peraltro cadere nella trappola della ricercatezza fine a sé stessa e quindi incomprensibile. Barmin allestisce un'opera assai chiara in ogni suo aspetto, ma indirizzata ad un numero estremamente ristretto di adepti... dovete solo capire se voi siete tra questi.
Michele Viali