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Room 107

22-03-2010

ZEROMANCER

"The Death Of Romance"

Cover ZEROMANCER

(Trisol/Audioglobe)

Time: (44:24)

Rating : 6

C'era una volta l'importante alternative rock band norvegese chiamata Seigmen, che durante gli anni '90 ha rappresentato quanto di più genuino potesse celarsi nell'underground oscuro, con una discografia tanto preziosa quanto perfetta. Dalle sue ceneri nacque questo progetto dal piglio più electro, che negli esordi si mostrò all'altezza di tale blasone con due titoli come "Clone Your Lover" ed "Eurotrash", dischi che avrebbero fatto la felicità di ogni appassionato di industrial rock con venature un po' depechemodiane. Quello che è accaduto dopo rientra nell'ottica del discorso in cui viene inglobata anche questa nuova release: il percorso infatti iniziò a bagnarsi di compromessi radiofonici e la proposta si ammorbidì, prima di essere surgelata per alcuni anni. Ovviamente nel frattempo la scena musicale non è rimasta identica, mentre gli Zeromancer sembrano invece purtroppo essersi cristallizzati, incastrati in una formula che prevede quasi sempre quel ritornello anthemico fra Rammstein e l'ultimo Marylin Manson. Due album in altrettanti anni (gli ultimi due, appunto), ma effettivamente, se giocassimo a scambiare i brani tra i due lavori, non avvertiremmo tutta questa differenza: "The Death Of Romance" è infatti la versione un velo più tenebrosa di "Sinners International". Gioca magari meno sui passaggi synthpop-oriented (la title-track), cercando una strada a volte più vicina alla struttura tipica della canzone rock (e in questo frangente, "The Pygmalion Effect" probabilmente è l'episodio più felice) o alla ballad dal sapore teneroamaro come fossero degli acerbi Trent Reznor. Di riflesso il disco ne guadagna in omogeneità, ma perde quei singoli catchy che erano comunque l'arma in più della precedente esperienza. Quando aumentano i bpm, nonostante l'esercizio 'di mestiere', gli Zeromancer si fanno però prevedibili ("Murder Sound"). L'equazione che mostra come la perdita di originalità del progetto sia iniziata con l'addio di Chris Schleyer e Erik Ljunggren (usciti dal combo all'indomani del disco del 2003 "Zzyzx") potrebbe essere forse di più di una mera coincidenza.

Federico Francesco Falco

 

http://www.zeromancer.com/

http://www.trisol.de/