Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 107

06-04-2010

ATTRITION

"Ephemera - Incidental Musics Volume II"

Cover ATTRITION

(Two Gods)

Time: (49:05)

Rating : 7.5

Pubblicato originariamente nel 1995 dalla storica etichetta Hyperium, "Ephemera" rappresenta una delle tante e felici devianze degli Attrition dai loro suoni più canonici e per alcuni aspetti oggigiorno un po' desueti. Le cinque lunghe tracce incluse nel dischetto lasciano spazio agli spunti più vari, mantenendosi aderenti ad un'elettronica cupa e d'atmosfera, comunque distante dai canovacci dark ambient dei nostri giorni. L'oscurità viene creata con temi di tastiera a cui vengono accostate basi ritmiche non danzabili, a tratti sincopate o addirittura dall'andamento tribal. Di frequente vengono aggiunti dei temi sinfonici generati elettronicamente, che si spingono fino ad una cibernetica versione dell'"Inno alla Gioia" di Beethoven in "Wetenschap", possibile tributo a quanto fece già Wendy Carlos. Di rado è chiamata all'opera anche la strumentazione, con inserimenti di piano ("A Great Desire"), frammenti di riff di chitarra ("The Long Wait") e sontuose partiture di organo ("The Big Lie"). Centrale è anche l'uso delle voci, ma si noti che Julia Waller è assente: in luogo della celebre vocalist troviamo stralci di cori rielaborati in studio, sezioni di canto gregoriano e lo spoken-word di Martin. Alcune soluzioni risultano in anticipo sulle future evoluzioni sonore, come l'entrata simil-glitch della conclusiva "Lang Zal Jij Leven". Il CD è una sintesi eccellente di sonorità in parte ormai evolute, ma che tornano come fonte di ispirazione e che a breve saranno ulteriormente riprese, come tutti gli spunti eccellenti del passato. Martin Bowes ha sempre dato il meglio quando ha messo da parte i motivi dance e ha dato sfogo alla propria vena creativa: "Ephemera" ne segna uno dei momenti più alti, 'ripulito' dallo schematismo discotecaro di altri album degli Attrition. Necessariamente da recuperare.

Michele Viali

 

http://www.attrition.co.uk/

http://www.twogods.co.uk/