19-04-2010
DELICATE NOISE
"Filmezza Remixes"
(Lens Records)
Time: (38:34)
Rating : 6.5
Chi nasce artista, chi lo diventa. Mark Andrushko, aka Delicate Noise, appartiene al secondo gruppo: nessuna band giovanile, non ha frequentato il conservatorio, ma all'incirca intorno ai trent'anni, età in cui si intende cosa fare da grande, in lui cresce, forse anche casualmente, la volontà di esprimere il proprio estro artistico concependo suoni e scoprendo di avere un talento coltivabile. Così la tentazione diventa quella di emulare i propri favoriti (per Mark, Rapoon come Massive Attack) ed assemblare suoni con l'ausilio digitale, che diventa il tramite per dedicare partiture alle sue propensioni anche pittoriche, magari ad un quadro di Pollock. Insomma, esistere elevandosi dall'anonimato lasciandosi alle spalle una traccia acustica: la sua musica. Già il 2006 vede l'artista di Chicago tra le fila della Lens Records (molte soddisfazioni ci giungono da questa particolare label dell'Illinois, che nel recente passato abbiamo lodato per Beehatch, The Division ed altri act trattati con piacere su queste pagine): il debut "Diversion" mostra i semi di ciò che diverrà Delicate Noise, un'arte raffinata e vellutata che, nonostante l'utilizzo di parti vocali, già nel 2009 con l'album "Filmezza" punta ad un IDM 'lounge' più lineare, priva della presenza umana se non per rare comparse, allineata con l'intelligent 'Art' music. Le potenzialità di "Filmezza" non scompaiono con il dischetto pubblicato, così Andrushko e la sua label optano per un coinvolgimento di artisti su scala mondiale per rivedere quelle tracce sotto nuove luci, sensibilità coinvolte che, come spesso accade in album di questo tipo, nei loro remix cercano di captare l'anima profonda ed originale. E a volte succede, ma non nel caso di "Butterfly Envy", in cui il francese Jauzas The Shining 'uccide' l'alone di estatica forma originale, privandola, seppur in una buona rivisitazione, di una bellezza prima pura ed ora contaminata come neve calpestata. Suggestioni diverse ma che, nel porci di fronte ad una scelta, in questa circostanza ci fanno propendere per l'originale alchimia firmata Delicate Noise. Il brano più utilizzato risulta "Pheromone", e sui tre remix il marchio più brillante lo imprime il canadese Knowing Looks: ipnotico, sincopato, variabile nel suo midtempo regolare, teso nei suoi cambi di ritmo 'strategici' e non vertiginosi. Al contrario, i labirinti di glitch in cui si perde Sunao Inami lo rendono stereotipato nei contesti già uditi tra i sentieri IDM, privandolo di quella personalità presente in origine e valorizzata da Knowing Looks. Ottima anche la presenza del nostro Heinrich Dressel (in realtà il fondatore della piccola ed italica label Minimal Rome, conosciuto con il monicker Composite Perfume, si chiama Valerio Lombardozzi), che nel brano "Lush And Coated With Words And Birds" offre una luce proiettabile su orizzonti estesi e boreali, frutto di una ritmica digitale 'slow' che si concede tempi meditativi orientabili su ambienti aperti e sedati, sintetici ma vivi di un'innaturale natura futuribile. In larga sintesi il remixaggio dei brani di "Filmezza" ha pro e contro che ci portano a formulare un'analisi: su tutto rimane la bellezza originale del lavoro, che ne esce vincente, e non da meno c'è per Mark Andrushko la possibilità di programmare nuovi concept insieme a chi ha saputo permeare il suo immaginario che necessita di sensibilità visuale e percettiva. Chi vi è riuscito ha dato nuova brillantezza ad un lavoro da rivalutare. A voi i remix di "Filmezza", ma fate vostro anche il dischetto-matrice...
Nicola Tenani