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Recensione
21-02-2019 : VV.AA.
VV.AA.
Lo scorso 31 ottobre la blasonata Black Widow ha pubblicato un mastodontico tributo alla storica band horror metal fiorentina, nata in quel di Pesaro nell'ormai lontanissimo 1977 e giustamente celebrata per i suoi 40 anni di onorata carriera. Ovviamente, però, a noi di Darkroom interessa maggiormente l'altro tributo alla creatura di Steve Sylvester, ovvero quello approntato dal buon Christian Ryder dei TourdeForce per conto della EK Product, orientato verso sonorità electro e folk-oriented. È fuori discussione il fatto che le cover migliori arrivino quando a rendere omaggio sono artisti di differente estrazione rispetto....
 
Recensione
31-01-2019 : ERIK WØLLO
ERIK WØLLO
"Un viaggio meditativo interiore per immobilità e riflessione. Un satellite che fluttua senza peso nello spazio.". Queste le parole che campeggiano nelle poche note interne dell'essenziale digipack che racchiude il nuovo album del veterano Erik Wøllo, e che ci introducono ai suoi contenuti. Il longevo compositore norvegese, ormai vicino ai 40 anni di onora carriera, prosegue nel suo viaggio musicale assieme all'americana Projekt con un nuovo capitolo, realizzato stavolta con un approccio differente che si disfa completamente dei synth, poggiando unicamente sul lavoro di una chitarra elettrica abilmente processata con....
 
Recensione
18-01-2019 : PENNY RIMBAUD feat. JAPANTHER
PENNY RIMBAUD feat. JAPANTHER
Ritrovamento a dir poco eccezionale da parte della sempre infallibile Cold Spring questo "Oh, Magick Kingdom" a nome Penny Rimbaud (Crass) e la band art-rock di Brooklyn Japanther, con una gestazione a dir poco unica che ne fa apprezzare ancora di più la resa complessiva. Nella primavera del 2011 il duo Matt Reilly/Ian Vanek passò a far visita all'amico e storico batterista dei Crass nel suo studio nell'Essex, ma non ce lo trovò perché impegnato in un viaggio altrove. Al suo ritorno, il duo aveva già lasciato l'Inghilterra, assieme ad una traccia di basso e batteria registrata in quello stesso....
 
Recensione
18-01-2019 : STEVE ROACH
STEVE ROACH
Trentasette anni di onorata carriera ed una produzione discografica che supera i 150 titoli sono l'attuale biglietto da visita del decano californiano Steve Roach, che chiude il suo personale 2018 con "Mercurius", quinta fatica sulla lunga distanza nell'anno appena trascorso. Ancora una volta sotto l'egida di quella Projekt che ne condivide le sorti sin da metà anni '90, il nume tutelare dell'ambient music realizza l'ennesima fatica discografica prendendo le mosse da una concettualità tipica del genere, ma come sempre sostenendone sia le intenzioni che il tema stesso con adeguati e confacenti contenuti sonori, a....
 
Recensione
14-11-2018 : BROKEN EGO
BROKEN EGO
Diciamolo subito e senza mezzi termini: benché su queste pagine sia transitato materiale di più ampia portata commerciale, quello in esame è senza dubbio uno dei lavori più commerciabili che ci sia mai capitato di trattare. Rimasta lontana dal mercato discografico per sette anni a seguito dell'EP d'esordio "Love & Decay In 16 Bit", la creatura del frontman e tastierista Chris Ego ha smesso di seguire le orme di Nine Inch Nails e Ministry, abbandonando completamente quel tipo di solidità strutturale in favore di un electro-rock estremamente orecchiabile e immediato. Il quartetto austriaco rivede....
 
Recensione
02-07-2018 : LONSAI MAÏKOV
LONSAI MAÏKOV
Ritorno inaspettato per una band storica della prima stagione neofolk ed esoterica mitteleuropea: Lonsai Maïkov, act francese da sempre gestito da Thierry Jolif e ormai in sonno dal 2013, ci propone una carrellata di brani recuperati in un arco di tempo vasto, dal 1988 al 2014, testimoniando un lato sconosciuto e ricercato lasciato nel cassetto per anni. Ciò che emerge ad un primo ascolto è un netto cambio di rotta rispetto ai classici componimenti del progetto basati su giri acustici e melodie, ora accantonati per dare spazio ad uno sperimentalismo singolare che vede l'unione di temi elettronici minimali elaborati con....
 
Recensione
21-06-2018 : MAZUT
MAZUT
Dopo averci positivamente impressionato con l'album "#1", il combo polacco Mazut prosegue con una produzione discografica abbondante per giungere a questo nuovo lavoro, fedele agli schemi e ai principi di partenza. Il loro è un sound techno che guarda al passato, dalla new wave all'EBM, dalla prima acid al maestro Moroder, con una passione smodata per l'analogico e con un pizzico di modernità che li rende ben spendibili anche nei dancefloor. A livello compositivo si lavora sul 'riciclo' di materiale archeologico e mezzi elettronici datati (registratori a quattro tracce, drum machine, tastiere vintage), che ci porta a....
 
Recensione
06-06-2018 : SIXTURNSNINE
SIXTURNSNINE
Fra i molti esordi patrocinati dalla Echozone, quello dei SixTurnsNine è senza dubbio uno di quelli più inusuali: il trio di Düsseldorf è infatti dedito ad un trip-hop dai toni cupi ed ambientali, guidato da una voce d'estrazione blues come quella di Anja Trodler. Siamo quindi lontani dalle sonorità che di norma tratta la label tedesca (nonostante qualche plausibile accostamento alla scuola 4AD), e già l'iniziale "Painted Clouds", col suo incedere lento e mesto e le sue ambientazioni sporche e lo-fi, ci dice chiaramente che è la matrice trip-hop a dominare nell'economia del sound del....
 
Recensione
24-05-2018 : WHITE HILLS & DER BLUTHARSCH AND THE INFINITE CHURCH OF THE LEADING HAND
WHITE HILLS & DER BLUTHARSCH AND THE INFINITE CHURCH OF THE LEADING HAND
Collaborazione a quattro mani tra l'act austriaco Der Blutharsch e la band statunitense White Hills: i due progetti si erano già incontrati in un 7" split del 2010 e successivamente in alcune collaborazioni per singoli brani, ma solo ora arrivano a concepire insieme un'unica opera breve di cinque tracce. Si tratta di un rock psichedelico legato alla tradizione kraut, rivisto con le peculiarità tecniche moderne e iperprodotto con la tecnologia dei giorni nostri. Riff continui e costanti giocati su frequenze basse danno corpo a dei mantra psichedelici oscuri, battuti spesso da beat perpetui con esiti misteriosi e lisergici;....
 
Recensione
10-05-2018 : ERIK WØLLO
ERIK WØLLO
Il compositore norvegese si conferma particolarmente prolifico nella sua produzione discografica, approdando al suo 23esimo album a soli 14 mesi dal mastodontico doppio full-length "Different Spaces", dopo che nel febbraio scorso era uscito il lavoro a quattro mani con Ian Boddy "Meridian". Se "Different Spaces" era dedicato alla memoria della sorella del musicista scandinavo, "Threshold Point" - confezionato in un essenziale digipack e limitato a 500 esemplari - è stato concepito durante l'aggravarsi delle condizioni che hanno portato la donna alla morte, nell'appartamento accanto, e quindi non....
 
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