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Recensione |
11-09-2017 : MACHINEFABRIEK |
Nella sterminata discografia del progetto olandese Machinefabriek prende posto questa raccolta singolare che accorpa brani editi e inediti risalenti agli anni 2010-2016. Si tratta di tracce estratte sia da compilation che da piccoli lavori, stralci di colonne sonore più o meno utilizzate e realizzazioni per installazioni, nonché materiale sinora disponibile solo tramite download. In pratica un mix variegato nella provenienza ma ben definito nella sostanza da cui si evincono tutti i canoni stilistici tipici di Zuydervelt: dal gelo minimale al glitch cibernetico, dal lavoro cesellato sui piccoli frammenti audio alle sottili.... |
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04-08-2017 : PLURALS |
Mastodontica opera ricavata da una performance dal vivo di 4 ore del collettivo inglese Plurals, invitato nell'agosto del 2015 ad esibirsi all'evento notturno del museo Riversyde/Atlantikwall presso Ostend in Belgio. Il gruppo mette in scena le sue peculiarità più classiche: un rumorismo astratto frutto di un incrocio tra rock ed elettronica, improvvisato nei particolari ma architettato in maniera impeccabile nella sua macrostruttura. Per pura convenienza i due CD di "Atlantikwall" vengono divisi in sette tracce, di fatto 'excerpts' più o meno contigui dell'esibizione in oggetto. Tutto prende forma da riverberi.... |
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04-08-2017 : MACIEK SZYMCZUK |
Per il suo quarto lavoro da studio il polacco Maciek Szymczuk sceglie di musicare sette sogni, probabilmente vissuti in sonno da lui stesso, utilizzando sia schemi e suoni moderni che riferimenti tonali e strutturali relativi agli anni '70 e '80, passando dalla psichedelia alla space-ambient fino al dub, riuscendo a mantenersi nell'ambito del citazionismo appassionato ed evitando sapientemente il plagio. Il brano d'entrata ha una funzione d'introduzione al sogno ed è improntato su un mood caleidoscopico d'atmosfera creato sfruttando temi soffici e sintetici. I restanti sette brani dell'album sono di fatto la descrizione sonora di.... |
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17-07-2017 : MONGOLITO |
Progetto solista del chitarrista belga Mark DeBacker (10000 Woman Man, Mud Flow, Wolvennest ed ex Dog Eat Dog e Mucky Pup), quello di Mongolito è un viaggio intimo e personale iniziato nel 2006 e mai fermatosi sino ad oggi, dove a parlare sono le mille sfaccettature soniche della chitarra dell'artista di Bruxelles a volte accompagnate da scarne percussioni o da vocals, a seconda delle sensazioni che emergono dai diversi pezzi. Mai veramente associabile ad un genere ben preciso, la musica di Mongolito può essere descritta come lisergica ed evocativa, dove pennellate di chitarra dipingono soundscapes multisfaccettati ed.... |
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17-07-2017 : CELER & DIRK SERRIES |
La polacca Zoharum produce nell'ottobre dello scorso anno questa collaborazione tra due mostri sacri della musica ambient e dello sperimentalismo quali Dirk Serries e Will Long aka Celer. La storia di questo progetto collaborativo confluito poi in "Background Courtain" comincia nel 2012, quando, dopo alcuni scambi di LP tra i due, Long invia una lunga traccia che riuniva dei pezzi sonori da lui prodotti a Serries, trovandoli inutilizzabili e sperando che l'artista belga riuscisse a ricavarne qualcosa. Tempo dopo, Serries invia a Long una serie di tracce ispirate dall'ascolto di quel nastro, ed usando come base la traccia definita.... |
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17-07-2017 : VV.AA. |
Terzo e ultimo capitolo per la serie di compilation "Cybernetic Ecosystems". Questa uscita sembra privilegiare sonorità più melodiche e affabili con una certa predilezione per il gotico e le basi ritmiche elettroniche, fatto che la discosta dai rumorismi torbidi e ambientali dei precedenti volumi. Tutto suona un po' derivativo e infantile, ma è innegabile un certo fascino scaturito non solo da qualche singolo nome e, alla fine dei conti, dall'impianto complessivo. I dieci progetti coinvolti, tutti alle prime armi e ancora sconosciuti ai più, passano dalla mestizia di marca dark-sinfonica (Crystal Autumn,.... |
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10-07-2017 : RAPOON |
Nella grande opera di recupero della vecchia discografia di Rapoon, la label Zoharum 'pesca' uno dei dischi più anomali del monicker inglese: "My Life As A Ghost" usciva nel 2004 per i tipi dell'austriaca Klanggalerie unicamente in CD, e da allora non è mai stato ristampato. Basato su un lavoro di ricerca prettamente percussivo che lasciava spazio a derive acid e techno, si allontana dai classici temi in loop a sfondo esotico e ambientale che tanta parte hanno avuto nell'ampia produzione di Robin Storey, per esplorare soluzioni alternative. L'album è incentrato su ritmiche secche poste in sovrimpressione, spesso.... |
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10-07-2017 : WASM |
Duo olandese che ha alle spalle già diverse collaborazioni estemporanee, Wasm esordisce formalmente come combo soltanto con questo lavoro, messo a punto a partire dal 2015 e pubblicato solo nel novembre del 2016. Jos Smolders e Frans De Waard hanno alle spalle carriere notevoli sia come solisti che come elementi di band di area sperimentale: insieme avevano già lavorato con alcuni monicker di settore (il più noto è THU20), ma è solo in questo frangente che riescono probabilmente a toccare al tempo stesso toni d'atmosfera e pura alchimia astratta. I cinque lunghi brani che compongono "Een" spaziano.... |
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15-06-2017 : ERIK WØLLO |
Prosegue il sodalizio contrattuale fra la blasonata label americana Projekt ed il chitarrista e compositore norvegese Erik Wøllo, quest'ultimo attivo sin dal lontano 1980 e con alle spalle una corposa discografia. E corposo è anche questo nuovo parto dell'artista scandinavo: un doppio CD in confezione digipack comprendente ben ventidue brani, per un totale che lambisce i 150 minuti di durata. Dedicato alla sorella di Erik, Ingebjørg Wøllo, prematuramente scomparsa nel 2016 a soli quarant'anni, "Different Spaces" prosegue nel solco delle produzioni più recenti del compositore norvegese, incorporando.... |
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05-06-2017 : STEVE ROACH |
Terzo ed ultimo tassello della triade che concludeva le ultime uscite a nome Steve Roach del 2016, "Fade To Gray" si presenta come una naturale continuazione di "Painting In The Dark", componendosi di una sola lunghissima traccia dai toni dark ambient nebbiosa e molto più opprimente e minacciosa rispetto alle cupe ma positive atmosfere del predecessore. Album brulicante e possente nei soliti larghi soundscapes creati dall'artista statunitense, affianca ancora una volta la figura dello scultore di suoni a quella di Roach, mostrandolo come un essere superiore che manipola il suono analogico della sua strumentazione da.... |
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