10-07-2017
RAPOON
"My Life As A Ghost"
(Zoharum)
Time: CD 1 (72:35); CD 2 (67:06)
Rating : 7
Nella grande opera di recupero della vecchia discografia di Rapoon, la label Zoharum 'pesca' uno dei dischi più anomali del monicker inglese: "My Life As A Ghost" usciva nel 2004 per i tipi dell'austriaca Klanggalerie unicamente in CD, e da allora non è mai stato ristampato. Basato su un lavoro di ricerca prettamente percussivo che lasciava spazio a derive acid e techno, si allontana dai classici temi in loop a sfondo esotico e ambientale che tanta parte hanno avuto nell'ampia produzione di Robin Storey, per esplorare soluzioni alternative. L'album è incentrato su ritmiche secche poste in sovrimpressione, spesso spezzate o frammentate: su ciò si innescano soluzioni varie, a partire dalla voce da crooner di Joe Frank ("Adrift", edita al tempo come singolo), ma anche giochi tonali circolari e stranianti ("The Sky Was Blue"), puzzle dronici, gorgheggi esotici non estranei allo stile di Robin ("A Strange World"), alcuni echi filmici e derive prettamente techno ("Tell Charlene"). Di base si ha uno sfondo elettronico minimale che rimanda ad una desertificazione compositiva, traducibile in istantanee da mondi lontani e sconosciuti percorsi da toni puliti e lineari. La presente ristampa, debitamente rimasterizzata, propone un secondo CD con materiale inedito risalente alla medesima sessione di registrazione. Si tratta di sei brani per lo più segnati da durate ampie, in cui piccoli spunti compositivi vengono dilatati all'infinito: l'imprinting ambientale appare più marcato, probabilmente grazie ad un'azione di post-produzione che aumenta la forza dei drones sulle ritmiche. Le percussioni rimangono secche ed enigmatiche, sfociando in esiti prettamente d'atmosfera ("In Marakkesh") o più marcatamente acid-house ("What's Been Happening?"), con un piccolo jingle a chiudere il tutto. L'intera opera è percorsa dalla volontà di incastonare uno schema rodato all'interno di un'architettura nuova che sfrutta uno studio sui beat electro. Col senno di poi non uno dei lavori più amati dai fans di Rapoon, ma ricco di spunti interessanti utili ad uscire da una via sin troppo battuta. Edizione limitata a 500 pezzi con artwork invariato e custodia in abbondante digipak a sei pannelli. Utile anche per chi già possiede la versione originaria.
Michele Viali