04-08-2017
MACIEK SZYMCZUK
"Light Of The Dreams"
(Zoharum)
Time: CD (46:38)
Rating : 6
Per il suo quarto lavoro da studio il polacco Maciek Szymczuk sceglie di musicare sette sogni, probabilmente vissuti in sonno da lui stesso, utilizzando sia schemi e suoni moderni che riferimenti tonali e strutturali relativi agli anni '70 e '80, passando dalla psichedelia alla space-ambient fino al dub, riuscendo a mantenersi nell'ambito del citazionismo appassionato ed evitando sapientemente il plagio. Il brano d'entrata ha una funzione d'introduzione al sogno ed è improntato su un mood caleidoscopico d'atmosfera creato sfruttando temi soffici e sintetici. I restanti sette brani dell'album sono di fatto la descrizione sonora di visioni, spunto ideale per giocare con stili e generi piegandoli ad esigenze oniriche circoscritte. Si passa così dall'andamento ipnotico di "Dream Of A Woman On A Pig" alle ambientazioni enigmatiche ed ermetiche di "Dream Of A Wave And Rock", dai riferimenti orientaleggianti di "Dream Of An Arab Omlette" ai temi astrali di "Dream Of The Mirror Stars", fino alle pieghe favolistiche e naif di "Dream Of A Small Watermelon" e alla cupezza decisamente ironica di "Dream Of A Black Dog Called Antichrist". Su tutto, oltre ad una velata matrice lynchana, insiste un percussionismo freddo e continuo che ha le sue radici nel dub, nonché un'insistenza melodica che non cede ad emozioni facili sfociando piuttosto in tenui sensazioni lisergiche e surreali. Tirando le somme, ci si trova al cospetto di un leggero divertissement con cui Maciek può dare sfoggio delle sue passioni e delle sue capacità compositive sfruttando il canovaccio dei vari sogni. Non si va oltre un piacevole ascolto che lascia il tempo che trova, povero di sussulti e - probabilmente - destinato a cadere nel dimenticatoio. Molto belli sia l'artwork che la confezione, quest'ultima in digipak a sei pannelli con front cover die-cut che permette un gioco visivo già tipico di certe produzioni anni '70. Limitato a 300 copie.
Michele Viali