Pagina precedente |
Recensione |
18-03-2017 : JAMES BATTY |
Uscita molto particolare per la russa Frozen Light questo "Sanctuary (Overtones And Deviations)", debutto del giovane pianista e compositore londinese James Batty rilasciato a maggio dello scorso anno, in netto contrasto con le altre proposte più aggressive in scuderia come quelle di Zoloft Evra, Winterblood o Moloch, per citarne alcune. Lavoro complesso e ricercato nel suo seppur minimale ed evocativo dipanarsi, una commistione di pulito ambient pianistico e sintetizzatori cupi ed ostici nella maggioranza dei casi, che ha richiesto tre mesi di registrazioni nei quali Batty ha lasciato scorrere le proprie idee e concetti.... |
|
Recensione |
08-03-2017 : 7JK |
Quattro anni e mezzo dopo averci positivamente colpiti con la sorprendente collaborazione che generò l'album "Anthems Flesh", il violinista britannico Matt Howden/Sieben ed i polacchi Job Karma replicano con "Ride The Solar Tide", follow-up che testimonia come tale progetto non fosse destinato ad un solo fugace passaggio. Stavolta però i due membri di Job Karma debbono essere stati discordi riguardo alla partecipazione, tant'è che al fianco del buon Matt vi è il solo Maciek Frett, mentre Aureliusz Pisarzewski ha scelto di non essere della partita. Una defezione tutto sommato relativa, visto che.... |
|
Recensione |
08-03-2017 : FAKE CATS PROJECT |
Dopo una manciata di EP rilasciati durante il 2015, questo trio russo decisamente fuori da ogni schema e stilema approda al suo primo lavoro sulla lunga distanza nell'aprile del 2016 grazie alla conterranea Frozen Light. Ispirati da formazioni avanguardistiche ed estremamente sperimentali quali Captain Beefheart, The Residents o Renaldo And The Loaf, i Fake Cats Project, qui accompagnati anche dal trombettista Konstantin Sukhan, mettono in atto una decostruzione sonora con tutti i crismi nella quale strumenti della tradizione folk come trombe, fisarmoniche ed altri più comunemente utilizzati vengono sbrigliati da ogni legame tonale o.... |
|
Recensione |
07-02-2017 : B.ASHRA |
Basandosi come sempre sui principi dell'ottava cosmica, il progetto B.Ashra prosegue la sua applicazione tonale su aspetti contingenti, che spaziano dalla mente umana per arrivare ad influenze su eventi naturali. Questo "Venus Meditation" va a fare il paio con il CD "Om Meditation" del 2009, anch'esso proteso verso stadi meditativi creati sfruttando sequenze armoniche minimali. Il nuovo lavoro prende vita dal pianeta Venere, dai suoi significati ancestrali e storici, nonché dal suo posizionamento planetario che ha una precisa corrispondenza nella teoria tonale cosmica. Da qui viene sviluppata un'unica immensa.... |
|
Recensione |
07-02-2017 : STEVE ROACH |
Il 2016 oramai lasciato alle spalle consta di almeno nove lavori a nome Steve Roach, alcuni dei quali hanno trovato posto su queste pagine a suo tempo con largo consenso. Il trentacinquesimo anno di attività del pioniere californiano continua ad essere celebrato con uscite su uscite, che vanno ad accatastarsi sulla marea di quelle precedenti. Tra queste anche "Shadow Of Time", ovviamente sempre prodotto dalla Projekt di Rosenthal, lavoro uscito ad agosto e composto da tre lunghe tracce crepuscolari e sospese, un ritorno al classico stilema di Roach fatto di synth allungati e creatori di mondi sonori astratti che elevano i.... |
|
Recensione |
07-02-2017 : VLIMMER, OCEANEER |
Al nome Vlimmer, solo-project del talentuoso musicista berlinese Alexander Leonard Donat con all'attivo cinque EP, si affianca per questa particolare release quello di Oceaneer, ossia la pianista Oneechan Nanashi, al suo esordio assoluto nel mercato discografico. L'unione d'intenti dei due si concretizza in questo nuovo EP, commercializzato dalla canadese Paracelsian in un minimale slimcase di diversi colori in soli 50 esemplari. Minimale non soltanto nella confezione (comunque completa di testi), ma soprattutto nei contenuti, visto che in gioco vi sono solamente la voce di Alexander ed il piano di Oneechan. Quello di "Meerheit".... |
|
Recensione |
07-02-2017 : MIRT |
Attivo da oltre vent'anni con varie band e successivamente anche con release firmate a proprio nome, il polacco Tomek Mirt assembla un album improntato sulla scrittura automatica, come suggerito dal titolo stesso. Sta di fatto però che i dodici brani di "Random Soundtrack" non si lasciano mai andare troppo all'improvvisazione, presentandosi con sonorità uniformi e con una macrostruttura ben definita che mette in risalto ambientazioni soffici e riflessive a dispetto di particolari che a tratti sembrano perdersi in piccoli divertissement sonori ("Main Theme"). Il tutto è incentrato soprattutto su field.... |
|
Recensione |
13-01-2017 : INDIA CZAJKOWSKA & KUBA LASOCKI |
Il grande talento canoro e compositivo di India Czajkowska è cosa già nota ai nostri lettori, e questo grazie agli ultimi due magnifici lavori dell'artista polacca, creati rispettivamente con Mirrorman ("Secretia", 2013) e con Sebastian Madejski ("Tance Snu", 2014) e promossi a pieni voti su queste pagine. Anche in questa nuova occasione India firma l'album con un altro musicista, segnatamente Kuba Lasocki (chitarra, loop, campionamenti), per un disco che - come specificano le note interne del digipack a tre pannelli - è un vero e proprio epitaffio, dal momento che il musicista è prematuramente.... |
|
Recensione |
20-12-2016 : HOUSTONES |
Band proveniente da Locarno con all'attivo qualche uscita reperibile sul web, gli Houstones giungono al debut su disco fisico grazie all'interessamento della connazionale Old Bicycle Records e dell'italiana Dreamingorilla. Il loro è un sound caldo, figlio dell'indie-rock americano con echi grunge. I riff e gli arpeggi sono alla base degli otto brani dell'opera in cui è possibile incontrare accelerazioni di marca 70s ("Smile"), vaghi echi new wave ("7 Seconds To 8"), ballad classiche e melanconiche ("Monsters") e qualche passaggio più aggressivo che avrà sicuramente un'ottima resa in.... |
|
Recensione |
18-11-2016 : PENNY RIMBAUD'S L'ACADÉMIE DES VANITÉS |
Performance live di Penny Rimbaud al Rebellion Festival di Blackpool del 2014 incentrata sulla riproposizione del classico dei Crass (di cui Rimbaud era membro) "Yes Sir, I Will" del 1984. L'album originario, tematicamente basato sul conflitto delle Falklands che al tempo impegnò Regno Unito e Argentina, viene ripreso proprio per la coincidenza di date a distanza di trent'anni dall'evento bellico. Essendo cambiate molte cose da allora ad oggi, Rimbaud, attorniato da un'ottima squadra di musicisti (la cosiddetta "Académie Des Vanités"), rivede le coordinate stilistiche di "Yes Sir" virando.... |
|
Pagina precedente |