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Recensione
30-10-2017 : DER BLUTHARSCH AND THE INFINITE CHURCH OF THE LEADING HAND
DER BLUTHARSCH AND THE INFINITE CHURCH OF THE LEADING HAND
Si mantiene aderente ad un certo stile qualitativo e di ricerca il nuovo album del Der Blutharsch "2.0", sempre fedele ad un'idea di rock di stampo lisergico in cui la ricerca di suoni compassati si fonde con la necessità di cappe caliginose, nonché di un mood dal sapore chimico e visionario. Il sound rimane melodico, basato su intrecci chitarristici sempre insistenti che finiscono per tribaleggiare dei mantra psicotici ("Shine"); i riferimenti corrono soprattutto a certi anni '70 e a stralci onirici caleidoscopici, stemperati da un volume che si attesta su frequenze ultra-basse in pieno trip di riverberi. A....
 
Recensione
21-10-2017 : JEFFREY KOEPPER
JEFFREY KOEPPER
La Projekt è ormai diventata una vera e propria istituzione in ambito alternativo a livello mondiale. Sin dalle prime pubblicazioni, che riguardavano act storici della darkwave come Black Tape For A Blue Girl o Lycia, la linea editoriale era chiara e avrebbe riguardato solo uscite in ambito gothic, ma con dei tratti di originalità peculiari. Con il tempo l'attenzione della label si è spostata in ambito ambient, producendo alcuni dei nomi più importanti di questa scena. A conferma di ciò ecco la nuova release di Jeffrey Koepper, musicista e compositore già membro dei Pure Gamma e con all'attivo non....
 
Recensione
21-10-2017 : STROM NOIR
STROM NOIR
La Zoharum recupera due lavori inediti di Strom Noir riunendoli in un unico CD: "Mal'ované Kvety" e "Xeroxové Motýle", che dovevano originariamente uscire in cassetta, col primo registrato in larga parte tra il 2015 e il 2016 e il secondo messo a punto per lo più durante il 2011. I due appaiono come sintesi dell'opera e dell'evoluzione stilistica di Emil Mat'ko, aderente da sempre ad un'elettronica ambientale che non disprezza l'inserimento di alcune partiture strumentali. Nel particolare "Xeroxové Motýle" (seconda parte del CD) appare più ipnotico e astrale,....
 
Recensione
21-10-2017 : MAKEMAKE
MAKEMAKE
Secondo album per questo singolare progetto polacco, che unisce impianti elettronici a strumenti classici e all'occorrenza preparati. Registrato nell'ottobre del 2016, "Something Between" differisce dal debut per un approccio che mescola all'improvvisazione anche una dose di logica strutturale, riuscendo a creare a più riprese passaggi 'ascoltabili' e non necessariamente solo cervellotici. Il disco è stato messo a punto in una stanza parecchio ampia con posizionamento di ben nove microfoni, riuscendo così ad ottenere un audio particolare che valorizza al meglio la ricercatezza formale dei suoni. Come detto,....
 
Recensione
13-10-2017 : RAPOON
RAPOON
Ennesimo recupero targato Zoharum nella vastissima discografia del blasonato Rapoon, "Rhiz" risale al 2002, anno in cui fu pubblicato per i tipi dell'austriaca Klanggalerie e mai più ristampato. Ai tempi Robin Storey lavorò molto sulle ritmiche, cambiando almeno in parte i canoni classici del suo stile: in particolare questo lavoro assume le forme di un grande affresco dub basato su linee percussive spezzate, perpetuate in maniera univoca per tutta la durata di ognuno dei sei brani. Sullo sfondo scorrono suoni e rumori, vocalizzi e coralità, a volte seguendo logiche precise (gli echi gregoriani di "Last....
 
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13-10-2017 : NOWA ZIEMIA 2
NOWA ZIEMIA 2
Nowa Ziemia, giovanissimo progetto polacco gestito da Artur Krychowiak con all'attivo due sole produzioni, una delle quali disponibile unicamente in download, allarga la propria formazione con l'entrata di due nuovi elementi, fatto che ne comporta anche la mutazione del nome in Nowa Ziemia 2. La questione conduce anche a delle sostanziali modifiche stilistiche, tanto che questo lavoro è soprattutto il frutto dei nuovi legami collaborativi, esplicitati in un sound che incrocia strumentazione ed elettronica, strutture e improvvisazione. L'album è diviso in due sole tracce che si compenetrano per tecniche usate, contiguità....
 
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13-10-2017 : GERMAN ARMY
GERMAN ARMY
Ennesimo lavoro nella vastissima discografia di German Army, band nata in tempi non lontani (circa sei anni fa) ma con all'attivo un numero spropositato di pubblicazioni, soprattutto su nastro. "Pyura Chilensis" mette in mostra una tecnica compositiva semplice, per lo più reiterata per quasi tutti i dieci brani del disco. I Nostri lavorano su un giro percussivo tribale ripetuto all'unisono con insistenza lisergica e mantrica a cui viene accostato un synth o un drone a riempire lo sfondo, suscitando - di norma - mistero ed enigmaticità. L'album prende forma a partire dall'animaletto marino del titolo "Pyura....
 
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25-09-2017 : GENEVIÉVE PASQUIER
GENEVIÉVE PASQUIER
Fra i nomi per i quali vi era più attesa c'è senza dubbio quello di Geneviéve Pasquier, la 'german noise chanteuse' ben nota per la sua militanza in formazioni come Jägerblut, The Musick Wreckers, UMB-Kollektif e, soprattutto, i blasonati Thorofon. Se si esclude infatti l'estemporaneo "Live One", contenente sia materiale da studio che live, edito in digitale e su nastro in sole 100 copie e realizzato non dalla solita Ant-Zen ma dalla sodale Raubbau, la Pasquier mancava all'appuntamento con un nuovo album dall'ottobre del 2009, ossia dall'uscita di "Le Cabaret Moi". L'attesissimo quarto....
 
Recensione
25-09-2017 : KRISHNA
KRISHNA
Debut album per un trio olandese estemporaneo, formato dal produttore techno Vincent Koreman (a.k.a. Drvg Cvltvre), dal sassofonista nonché improvvisatore Otto Kokke e dal drummer René Aquarius (ossia le due menti dietro a Dead Neanderthals). I tre mettono a punto l'opera nel luglio del 2015, in concomitanza con l'invito a partecipare al Dutch Valkhof Festival svolto a Nijmegen. "Abscend To Nothing" (pubblicato nell'ormai lontano luglio del 2016) consta di una sola traccia di oltre mezz'ora di durata, strutturata su una base ritmica martellante e perpetua, a metà tra la techno-acid e il dub, sposata ad un drone....
 
Recensione
11-09-2017 : ERIK WØLLO
ERIK WØLLO
Ormai stabilmente accasato alla corte della rinomata Projekt, il norvegese Erik Wøllo rilascia l'ennesima fatica in 37 anni di onorata carriera, emblematicamente intitolata "Cinematic". Questo perché 'cinematica' è l'indole del suono del chitarrista e compositore scandinavo: soundscapes dalle fattezze avvolgenti e luminose, 'ambientronica' che si muove fra la sottigliezza delle linee droniche e la suadente eleganza di ritmi accomodanti che non hanno timore di fare incursione in territori più etnici, con al centro la chitarra nelle sue più stimolanti varianti. Per l'occasione Wøllo recupera....
 
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