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Recensione
05-06-2017 : MONOPIUM/K.
MONOPIUM/K.
Split release tra due giovani progetti polacchi che prendono spunto per i loro brani dalla scena kraut anni '70, elaborando un lavoro al limite tra il tributo appassionato e la rivisitazione in chiave moderna. I Monopium, autori dei primi quattro brani, applicano il loro stile incodificabile fatto di massificazioni audio imprevedibili, ora sorrette però da un'idea di fondo ben delineata. L'avvio di "Kraut Rock" è a tutti gli effetti un giro kraut in loop, reso denso da un melange di suoni e rumori; la medesima circolarità caratterizza la successiva "Nightclubbing", ricca di elementi disparati,....
 
Recensione
26-05-2017 : PHALLUS DEI
PHALLUS DEI
A distanza di circa cinque anni dall'ultimo lavoro, il progetto teutonico Phallus Dei torna con un album che vede modificate alcune peculiarità del passato, segnando un'evoluzione stilistica importante e una maggiore consapevolezza delle proprie capacità realizzative. Pur mantenendo un approccio tematico irriverente, sebbene mitigato nel corso degli anni, nonché una mescolanza tra elementi post-industriali e partiture sinfoniche, si ha un avvicinamento a strutture di marca doom-drone e un uso anomalo della strumentazione, spesso usata a contrasto con l'elettronica. I cinque brani del disco hanno basi dense e poderose,....
 
Recensione
26-05-2017 : STEVE ROACH
STEVE ROACH
Continua l'inarrestabile produzione di concept album del pioniere dell'elettronica Steve Roach, ancora una volta sotto l'egida della Projekt di Sam Rosenthal. In questa uscita che vede la luce alla fine del 2016, assieme ad altre due che tratteremo in separata sede, il concetto alla base di tutto è la figura della spirale, da sempre una forma che affascina ed ispira le produzioni di Roach. Quello che viene rappresentato in quest'ora di meraviglie geometriche analogiche e vivide è il suono della vita, interconnesso ed in qualche modo 'srotolato' in una sequenza di pezzi luminescenti e brulicanti, mossi da un approccio old school....
 
Recensione
26-05-2017 : DER BLUTHARSCH AND THE INFINITE CHURCH OF THE LEADING HAND
DER BLUTHARSCH AND THE INFINITE CHURCH OF THE LEADING HAND
Breve ma intensissimo il ritorno di Albin Julius e la sua oramai consolidata anima psichedelica nella Infinite Church Of The Leading Hand. "Sucht & Ordnung", uscito a dicembre del 2016 sulla sua WKN, mostra un Julius mai parco di rimandi alla scuola kraut (le movimentate danze elettriche della intro e della chiosa), con un occhio di riguardo anche a lande più pesantemente stoner (il pezzo d'intramezzo), il tutto imbastito in meno di mezz'ora ed in sole tre tracce, come sempre senza titolo. Una prova viscerale che coglie nel segno, che movimenta e fa scatenare tra inebrianti effluvi psichedelici dalla potenza espressiva e....
 
Recensione
26-05-2017 : GÜNTER SCHLIENZ
GÜNTER SCHLIENZ
Affermato autore tedesco attivo da anni in territori underground, forte di un plauso sì di nicchia ma strameritato, Günter Schlienz torna con album uscito lo scorso ottobre all'interno di un'annata sicuramente prolifica per lui. Come anticipato dal titolo, "Autumn" è la trasposizione sonora di una stagione divisa nei mesi principali che la rappresentano: una sorta di opera classica contemporanea allestita utilizzando synth e tape machine, ma supportata anche da inserimenti di strumenti classici singolari (corno francese, piatti) e strutturata su partiture minimali e fortemente evocative. La prima traccia....
 
Recensione
26-05-2017 : INGRID SCHMOLINER, ELENA KAKALIAGOU
INGRID SCHMOLINER, ELENA KAKALIAGOU
Nei suoi sette anni di attività, la berlinese Corvo Records ha dato ampia dimostrazione del proprio coraggio nel proporre artisti e suoni propensi all'avanguardismo ed alla sperimentazione, e quindi non per tutti. Non fa eccezione questa nuova uscita, che vede collaborare l'austriaca Ingrid Schmoliner (voce, prepared piano) e la greco/austriaca Elena Kakaliagou (voce, corno francese), entrambe già presenti in numerosi altri progetti collaborativi e con all'attivo diversi riconoscimenti anche da parte delle massime istituzioni locali. L'intento delle due artiste, a seguito del tempo speso assieme in Tirolo, è stato quello....
 
Recensione
19-05-2017 : STEVE ROACH
STEVE ROACH
Parte della triade uscita alla fine del 2016, "Painting In The Dark", uscito per la Timeroom Editions dello stesso Roach, torna a proporre le sospensioni fumose ed umbratili che hanno fatto il successo dell'artista californiano all'epoca in cui nessuno concepiva l'elettronica in maniera così astratta ed impalpabile. Concept che esplora la confluenza tra trame, tonalità, astrazioni soniche, continuità e spazio con una serie di sei tracce-dipinto scaturite dall'artista durante le ore notturne passate nel suo studio di registrazione, si compone di soundscapes eterei ed allungati, ispirati dalle luci basse nella....
 
Recensione
19-05-2017 : ION & SOPHUS
ION & SOPHUS
Progetto gestito dal russo Sergey Suhovik (già noto nelle vesti di Exit In Grey), Ion And Sophus è in sonno da anni e questo "Love Of One" veniva registrato nel lontano 2008 grazie a field recordings ricavate nell'area del Mar Nero. Mai stampato prima d'ora, l'album si divide in due lunghe suite che mirano ad un effetto rilassante, strappando alla natura e all'elettronica i mezzi necessari per distendere mente e corpo. I pezzi hanno un assemblaggio molto semplice basato sulla sovrapposizione di alcuni rumori reali (sciabordìo del mare, cinguettìi), uno o due temi dronici lineari e l'aggiunta momentanea di....
 
Recensione
29-04-2017 : RARA
RARA
Nato nel 2015 come progetto solista del polacco Rafal Skonieczny, Rara giunge ora alla sua seconda fatica diventando una sorta di one-man-band a cui prendono parte anche Michal Pszczólkowski e Mikolaj Zielinski, oltre ad un paio di vocalist d'eccezione. "W//\TR" continua e conclude il tema avviato nel debut "Planet Death Architecture" contornato da un velo di ricercato mistero. Dal punto di vista sonoro si ha un crocevia di stili, suggerito anche dalla capacità dei nomi coinvolti a suonare molteplici strumenti, passando abilmente da un'ambient emozionale a derive post-rock, fino a ballate soffici. Il maestoso....
 
Recensione
21-04-2017 : RAPOON
RAPOON
La grande operazione di ristampa della discografia di Rapoon, avviata dalla label polacca Zoharum, ha proposto alcuni mesi or sono (nel settembre 2016) il recupero di "The Kirghiz Light", album uscito nel 1995 per i tipi della storica Staalplaat e da allora mai ristampato. Come da copione, anche in questo lavoro Robin univa strumenti e partiture elettroniche, nonché campionamenti atti a ricreare la tipica atmosfera à la Rapoon dove mistero, tribalismi e loop vengono sapientemente intrecciati. Il titolo stesso rimanda ad ambientazioni orientali e paesaggi naturalistici relativi ad un'Asia visionaria e sognata, tematica....
 
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