14-11-2018
BROKEN EGO
"Avenue To Wonderland"
(Echozone)
Time: CD (43:45)
Rating : 7
Diciamolo subito e senza mezzi termini: benché su queste pagine sia transitato materiale di più ampia portata commerciale, quello in esame è senza dubbio uno dei lavori più commerciabili che ci sia mai capitato di trattare. Rimasta lontana dal mercato discografico per sette anni a seguito dell'EP d'esordio "Love & Decay In 16 Bit", la creatura del frontman e tastierista Chris Ego ha smesso di seguire le orme di Nine Inch Nails e Ministry, abbandonando completamente quel tipo di solidità strutturale in favore di un electro-rock estremamente orecchiabile e immediato. Il quartetto austriaco rivede anche il look in favore di certa 'retro wave', gettandosi a capofitto in un sound che strizza l'occhio all'electropop più scoppiettante dei primi 90s ed adottando un taglio per molti versi 'giovanilistico', a partire dalle vocals decisamente mutate dello stesso Chris. Una svolta chiarissima che se da un lato rischia di lasciare interdetti i seguaci della prima ora, dall'altro ci presenta un gruppo letteralmente rinnovato in tutto e per tutto che, pur non godendo del supporto di una major, può puntare con decisione a far breccia presso il pubblico più giovane. Anticipato da singoli particolarmente catchy come l'ammiccante "Get Away" e la groovy "Getting Higher", l'album denota come i Nostri siano particolarmente abili nel costruire brani immediati di electro-rock dal retrogusto indie, ed anche la fase di arrangiamento ci parla chiaramente di gente che sa il fatto suo e conosce bene certe malizie. L'orecchiabilità dei brani è il punto focale, dalla ritmata opener "Electric Girl" al più serrato up-tempo finale "To The Edge Of Forever", passando per una più spigolosa "Not Alone" ed una "Everything Is Perfect" guidata dal basso, e se la matrice rock incide in virtù di una chitarra che apporta la giusta energia, per contro certi ammiccamenti (tipo taluni coretti) lasciano qualche dubbio in relazione alla cessione di solidità di cui sopra, con qualche eccesso in senso di easy-listening ("Rescue Me" pare uscita da un disco dei Blink 182). Senza dubbio per un giovane nostrano sarebbe più sano dedicarsi a gruppi come i Broken Ego anziché lasciarsi sedurre dall'invasività radiotelevisiva di fuffa come i Thegiornalisti o Stash & The Kolors, e se da un lato spiace che la band non abbia inteso seguire le orme di gente di maggior spessore come gli Zeromancer, scegliendo una via meno impervia cui difetta una certa varietà nella scrittura, dall'altro bisogna riconoscere a Chris e soci di essere validi interpreti di un sound dall'ampio potenziale commerciale. Ed evidentemente a loro sta benissimo così, in barba a chi li troverà troppo 'easy'.
Roberto Alessandro Filippozzi