31-01-2019
ERIK WØLLO
"Infinite Moments"
(Projekt)
Time: CD (58:34)
Rating : 7
"Un viaggio meditativo interiore per immobilità e riflessione. Un satellite che fluttua senza peso nello spazio.". Queste le parole che campeggiano nelle poche note interne dell'essenziale digipack che racchiude il nuovo album del veterano Erik Wøllo, e che ci introducono ai suoi contenuti. Il longevo compositore norvegese, ormai vicino ai 40 anni di onora carriera, prosegue nel suo viaggio musicale assieme all'americana Projekt con un nuovo capitolo, realizzato stavolta con un approccio differente che si disfa completamente dei synth, poggiando unicamente sul lavoro di una chitarra elettrica abilmente processata con EBow ed armonizzatori. Una modalità che, liberandosi anche di qualsivoglia ritmo, spinge con forza verso quel minimalismo ben evocato dalle parole di cui sopra, avvicinando l'artista scandinavo all'altrettanto illustre collega e compagno d'etichetta Steve Roach. Il risultato si traduce in sei parti (tutte senza un titolo) che lambiscono l'ora di durata, in cui le dilatate, soffici, eteree, luminose e perfettamente cesellate linee armoniche prodotte dalla sei corde si dipanano e si rincorrono con tratti squisitamente ambientali, in special modo nei frangenti dove il suono si fa più rarefatto (parti 2 e 3). Chiudendo gli occhi, si ha l'impressione che queste suadenti geometrie sonore vengano disegnate su di una enorme tela con un aerografo, tanta è la 'morbidezza del tratto' che trasuda da ogni momento, e solo nella sesta e conclusiva parte si intravedono i lineamenti di una melodia più compiuta e quasi fiabesca. Un tenue soffio sonoro che si distacca nella forma da quelle strutture più ricche di elementi e sfaccettature che hanno reso appassionanti gli album più compositi ed elaborati del mastermind scandinavo (si pensi a "Gateway" o al più recente "Threshold Point"), ma che riesce comunque ad emozionare nel suo forte minimalismo, tenendo fede alla maestria del suo creatore.
Roberto Alessandro Filippozzi