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Recensione
04-09-2019 : SPIRYT
SPIRYT
Usciva sul finire dello scorso anno questo esordio eponimo firmato Spiryt, progetto gestito dal francese Jean Luc Cruchot che ha trovato nella nostrana Seahorse Recordings il giusto partner per il proprio debutto nel mercato musicale. La scrittura del musicista di Tolone, interamente strumentale (fatta eccezione per qualche buon vocalizzo femminile), mescola con stile e sapienza elementi trip-hop e new age all'interno di una darkwave squisitamente cinematica, poggiando con forza su melodie ossessive tese a favorire l'introspezione. Caldeggiato ai seguaci di Sisters Of Mercy e Dead Can Dance, l'album rimanda più direttamente a questi....
 
Recensione
13-08-2019 : VLIMMER
VLIMMER
Come da copione nella serie delle 18 uscite programmate dal buon Alexander Leonard Donat, gli EP escono a coppie e sono disponibili sia singolarmente (in CDr con le due fatidiche fotografie o nelle limitatissime edizioni su cassetta), sia insieme nelle 25 copie dell'ormai classico box in legno. Questo il motivo per cui, stavolta, abbiamo inteso accorpare il tredicesimo ed il quattordicesimo EP di una serie inaugurata verso la fine del 2015, che ha visto il talentuoso musicista tedesco mostrare con forza non soltanto le sue indiscusse capacità compositive e realizzative, ma anche e soprattutto la sua lucida e costante ispirazione ed il....
 
Recensione
13-08-2019 : DOOL
DOOL
Dopo i buoni riscontri ottenuti col debut album "Here Now, There Then" del 2017, il quintetto dark-rock olandese capitanato dalla singer Ryanne Van Dorst torna con questo breve EP, edito sia in CD che nelle 1000 copie del vinile 10" ed atto a colmare almeno in parte l'attesa per il secondo full-length. Come intuibile, la title-track è una rivisitazione della celeberrima hit dei Killing Joke: un'idea nata durante il primo tour della band, che era solita ascoltare il pezzo durante le pause ed aveva iniziato a pensare a come avrebbe suonato con un ritmo differente. Tornati a casa, i cinque - che ricordiamo avere tutti una....
 
Recensione
04-07-2019 : PALAIS IDEAL
PALAIS IDEAL
Dopo il positivo esordio d'inizio 2018 "No Signal", al duo olandese - che nel frattempo è passato dalla Dark Vinyl alla Cold Transmission Music - sono bastati 16 mesi per tornare col follow-up, anche stavolta confezionato in un gradevolissimo digipack a sei pannelli completo di booklet. Lo stile plasmato dagli esperti e navigati Richard Van Kruysdijk e John Edwards col primo full-lenght, ossia un riuscito ed agile crocevia tra new wave e post-punk, viene ulteriormente rifinito nella nuova fatica, che guarda sempre con favore alla storica decade ottantiana grazie all'utilizzo di strumentazione vintage, ma a tratti con un....
 
Recensione
04-07-2019 : MEAGER BENEFITS
MEAGER BENEFITS
Théo Parlier, polistrumentista francese, pubblica nel 2018 il suo disco di debutto "Destructive Cycle" (uscito in cassetta per la Hidden Bay dopo un mini digitale rilasciato col vecchio monicker My Best Fiend) a nome Meager Benefits, vera e propria one-man-band dove egli, servendosi di una strumentazione a basso costo, riesce in maniera dignitosa a ricreare un sound minimale che, pur rifacendosi a strutture musicali ormai consolidate, ha dalla sua una certa personalità. A solo un anno di distanza e col successivo cambio di etichetta, il musicista ci riprova con "Crawling", album che conserva pressappoco le....
 
Recensione
14-06-2019 : FRANK THE BAPTIST
FRANK THE BAPTIST
Frank Vollmann e i suoi Frank The Baptist (band formatasi a San Diego ma, ad oggi, con sede operativa in quel di Berlino) arrivano dopo quattro anni di assenza al loro quinto album in studio, ovvero il qui descritto "Road Omen". Forti di un discreto seguito di appassionati grazie anche agli apprezzamenti conseguiti con lavori quali "The New Colossus" e "As The Camp Burns", i quattro continuano la propria avventura discografica dispensando la consueta formula fatta di morbide suggestioni goth, atmosfere novembrine e, naturalmente, strutture compositive tipicamente post-rock. L' artwork del disco, nella sua essenza....
 
Recensione
18-01-2019 : VLIMMER
VLIMMER
Il dodicesimo dei 18 EP programmati dal mastermind Alexander Leonard Donat per la sua creatura Vlimmer, uscito in concomitanza con l'undicesimo (da noi già trattato nella scorsa tornata), si rivela essere sin qui quello più intenso dell'intero lotto. Coi suoi canonici cinque brani racchiusi nella fatidica confezione cardboard corredata dalle solite due polaroid (quella coi testi e l'altra 'ad hoc', stavolta particolarmente sognante nel tema e nei colori), e come sempre disponibile anche nella limitatissima edizione su cassetta nera di sole 15 copie, cui si uniscono le 35 del box in legno (comprendente gli EP "XI" e....
 
Recensione
18-01-2019 : THE WIDE
THE WIDE
Progetto nato dai diversi membri di gruppi come Dead Guitars e 12 Drummers Drumming, con in totale ben 28 anni di esperienza in studio e sui palchi sulle spalle, i The Wide - assieme allo stesso album d'esordio "Paramount" - denotano, sin dalla scelta dei nomi, una volontà piuttosto evidente di spaziare con stilemi ed approcci sonori senza aggrapparsi saldamente a nulla, pur mantenendo intatta in ognuna delle dieci tracce una malinconia dolce-amara di derivazione variopinta, a tratti post-rock, in altri wave e gotica passando anche e soprattutto per strade psichedeliche, ma sempre efficace nel delineare un mosaico di....
 
Recensione
18-01-2019 : LOBBY
LOBBY
Generi ben codificati come new wave e post-punk poco si prestano ad innovazioni di sorta, ma questo lo sanno bene i Lobby, giovane quartetto francese fondato nel maggio 2017 sulla base di un comune amore dapprima per il rock di inizio millennio, e poi per quei nomi che hanno fatto scuola negli anni '80 nei due settori sopraccitati. La soluzione, come sempre, sta nel riuscire ad incanalare le proprie influenze per creare canzoni valide, infondendo quella giusta dose di personalità sufficiente a non far gridare alla mera clonazione, ed in questo i ragazzi d'oltralpe riescono bene, come dimostrano i dieci brani di quest'opera prima. Se la....
 
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18-01-2019 : BAD SAV
BAD SAV
Esordio sulla conterranea Fishrider Records - distribuito in Europa dall'inglese Occultation - per questo trio di Dunedin (Nuova Zelanda), improntato su di un approccio guitar-oriented tra sensualità shoegaze e sentori più marcatamente garage. È nell'effetto 'macchina del tempo' che il lavoro trae la sua vera forza, contornandosi di atmosfere figlie di quei suoni che hanno segnato una generazione attraverso chitarre edulcorate ed allungate in vorticosi o docili riverberi dalle ritmiche languide - basti ascoltare pezzi come "Parker", "Pets", "Twilight Zone" - ed altri frangenti più....
 
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