14-06-2019
FRANK THE BAPTIST
"Road Omen"
(Alice In...)
Time: CD (35:29)
Rating : 6.5
Frank Vollmann e i suoi Frank The Baptist (band formatasi a San Diego ma, ad oggi, con sede operativa in quel di Berlino) arrivano dopo quattro anni di assenza al loro quinto album in studio, ovvero il qui descritto "Road Omen". Forti di un discreto seguito di appassionati grazie anche agli apprezzamenti conseguiti con lavori quali "The New Colossus" e "As The Camp Burns", i quattro continuano la propria avventura discografica dispensando la consueta formula fatta di morbide suggestioni goth, atmosfere novembrine e, naturalmente, strutture compositive tipicamente post-rock. L' artwork del disco, nella sua essenza da natura morta quasi vittoriana, potrebbe dare l'idea di un prodotto cupo e smaccatamente dark: niente di più falso. Pur nei suoi richiami decadenti, "Road Omen" è in realtà un'opera dotata di melodie cristalline e cadenze ritmiche di apprezzabile coinvolgimento, cosa che si rileva fin da subito in "Like Vandals Did (When In Rome)", brano costruito su un continuo muro di chitarre dall'andamento brioso e da delle parti vocali ariose e di facile assimilazione. L' attitudine rock prosegue anche in "Textured Messages", componimento che sciorina una buona alternanza tra potenza strumentale e aperture melodiche, ma già con "Angry Kids Of Jelaous Gods" il mood generale cambia: assieme a "Die, Die My Darling", riuscita cover del celebre pezzo dei Misfits, si assiste infatti ad un piglio sonoro decisamente più melanconico, con le chitarre che si prodigano in una sorta di swing darkeggiante piuttosto suggestivo anche all'altezza degli assoli, questi ultimi realizzati in modo semplice ma oggettivamente efficace. Con il passare dei minuti, si percepisce una leggera stasi in fase compositiva, tanto che l'ascoltatore avrà l'impressione di trovarsi di fronte ad un disco sì omogeneo, ma anche troppo ancorato sulle medesime soluzioni; consapevole di questo, la band piazza in conclusione la romantica "The Lotus", song dalle sonorità più sospese e dolci grazie anche al discreto lavoro alle sei corde da parte di Gerrit Haasler. Concludendo, "Road Omen" è un album che, malgrado i difetti, propone una buona mezz'ora abbondante di musica piacevole, da ascoltare possibilmente in una giornata piovosa d'autunno.
Denis Di Nicolò
https://frankvollmann.com/frankthebaptist/