04-07-2019
PALAIS IDEAL
"Pressure Points"
(Cold Transmission Music)
Time: CD (47:34)
Rating : 7.5
Dopo il positivo esordio d'inizio 2018 "No Signal", al duo olandese - che nel frattempo è passato dalla Dark Vinyl alla Cold Transmission Music - sono bastati 16 mesi per tornare col follow-up, anche stavolta confezionato in un gradevolissimo digipack a sei pannelli completo di booklet. Lo stile plasmato dagli esperti e navigati Richard Van Kruysdijk e John Edwards col primo full-lenght, ossia un riuscito ed agile crocevia tra new wave e post-punk, viene ulteriormente rifinito nella nuova fatica, che guarda sempre con favore alla storica decade ottantiana grazie all'utilizzo di strumentazione vintage, ma a tratti con un approccio ancor più diretto e catchy, come due episodi ben ritmati e dotati di refrain immediati quali "The Programme" (il brano presentato in anteprima digitale) e "Love As A Virus" mettono subito in chiaro. Quello dei Nostri è un sound che poggia non soltanto sul basso pulsante e sulle chitarre graffianti, ma anche sulle più che buone capacità vocali di John, ed il supporto di un nume tutelare come John Fryer in fase di produzione non poteva che esaltare ancor di più tali tratti salienti. Se il lato più smaccatamente vintage emerge chiaramente da una "Everything Will Be OK" marchiata dal vocoder, il punto più eclettico di un'opera adeguatamente variegata va individuato nella nervosa "Context Collapse" e nelle sue affilate finiture chitarristiche, mentre il groove saltellante di "D-List" ci ricorda quale importanza rivesta il ritmo nell'economia del suono dei Palais Ideal. Neanche stavolta manca spazio per una cover, segnatamente una onesta rilettura di "Shot By Both Sides" (1978) dei veterani Magazine, e se "A State Of Confusion" offre begli arrangiamenti fra echi degli Smiths, "Catharsis" presenta invece quelle venature goth cui poco spazio è realmente riservato; il picco d'eleganza e raffinatezza dell'opera è senza dubbio "Louder Than Words", ma non è da meno il fascinoso strumentale "A Fractured Smile", che chiude l'opera con le sue trame piacevolmente suadenti. Il duo conferma quanto di buono evidenziato all'esordio, ampliando la gamma di soluzioni ed affinando le proprie indiscusse abilità all'interno di un lavoro ben riuscito che, anche stavolta, saprà mettere d'accordo chiunque si diletti con post-punk, goth, new wave e darkwave.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://coldtransmissionmusic.bandcamp.com/