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LiveReport |
16-03-2009 : ATARAXIA |
Siamo solo nei primi giorni di marzo, la natura è pronta per l'annuale risveglio dall'inverno, eppure in un piccolo teatro di Modena un giardino è già fiorito. È il giardino di Francesca Nicoli e dei suoi rami sbocciati ad impreziosire il microfono, i vocalizzi che come petali acuti escono dalle sue labbra, le dita di Vittorio Vandelli che arpeggiano come steli mossi dal vento le corde delle sue chitarre... Sono gli accordi di tastiera di Giovanni Pagliari che, uniti alle mille percussioni di Riccardo Spaggiari, compongono il quadro totale di questo giardino perfetto, enfatico, surreale. Ed il popolo degli... |
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Intervista |
16-03-2009 : :BAHNTIER// |
Le sperimentazioni del debut "Randome", la violenza del successivo "Revulsive", il tribalismo nevrotico di "Blindoom" ed il recente, convulso "Venal": non c'è disco di :Bahntier// che sia simile al precedente! Questo il motivo per il quale la creatura elettronica di Stefano Rossello piace e stupisce senza dover per forza tirare fuori dal cassetto formule abusate ed ormai superate. Forte di un successo ormai internazionale e di una line-up molto affiatata (non solo in studio, ma anche dal vivo), il trio si appresta a conquistare nuovi obiettivi, grazie anche alla spinta della Rustblade, label che... |
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Recensione |
16-03-2009 : ATTRITION |
Tocca all'americana Projekt occuparsi della seconda stampa del live celebrativo del 25esimo anniversario di attività degli inglesi Attrition, dopo che, sul finire dello scorso anno, fu la Two Gods di Martin Bowes (leader del progetto stesso) a pubblicare il dischetto in esame. Come detto si tratta di un live che celebra i 25 anni di attività del colosso anglosassone, con brani catturati durante il 'Tearing Arms From Deities 25 year anniversary tour', tenutosi fra il 2006 ed il 2007 in America ed Europa. Non si tratta di un'unica data fissata su dischetto, bensì di canzoni prese da varie date fra America ed Europa, tutte... |
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Recensione |
16-03-2009 : PLASMODIVM |
Da anni ormai diamo per spacciato il panorama harsh-electro, il quale sarà pure effettivamente in debito d'ossigeno ed incapace di rinnovarsi come si conviene, in quanto infestato da troppi cloni dei soliti noti, ma è pur vero che di segnali incoraggianti ne arrivano ancora, anche se magari certe valide uscite godono di poco risalto perchè sovrastate dall'hype che etichette più abbienti creano ad arte per focalizzare l'attenzione su lavori spesso e volentieri privi di reali motivi d'interesse. Questo sarà probabilmente anche il caso di Plasmodivm, progetto spagnolo tenuto a battesimo per il debutto ufficiale... |
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Recensione |
16-03-2009 : THE GREEN MAN |
Autoprodotto originariamente nel 2004, "From Irem To Summerisle", album di debutto del duo milanese The Green Man, viene ora ristampato dalla Hau Ruck! SPQR con due tracce bonus e un nuovo artwork. I primi quattro brani del dischetto (rivisti e pubblicati separatamente nel 10" "Irem" del 2005) hanno suoni strettamente connessi con il successivo lavoro "The Teacher And The Man Of Lie", ovvero potenti percussioni tra il ritualistico e il tribale, capaci di trasportarci in ere storiche ricche di magia, arpeggi di chitarra classica dal sapore orientale e arrangiamenti che riportano alla memoria antiche credenze... |
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Recensione |
16-03-2009 : SVARROGH |
Dopo due lavori decisamente neofolk-oriented, entrambi usciti per la Ahnstern, Dimo Dimov, titolare di Svarrogh, gioca, in larga parte del nuovo album, la rischiosa carta della sperimentazione, in un settore che di norma tende a rigettare i cambiamenti troppo radicali. "Yer Su" è un lavoro composto con una strumentazione ricercata che guarda alla tradizione balcanica e bulgara (zona da cui proviene l'autore, ora residente in Germania), accostata ad altre classiche presenze del repertorio neofolk, come la chitarra acustica e le percussioni roboanti, e a curiosi fiati di contorno come il clarinetto e l'ocarina. Ad assistere... |
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Recensione |
16-03-2009 : VV.AA. |
Nuova compilation per la Invisible Eye di Marco Grosso, e questa volta il motore ispiratore è il sottomarino Nautilus, geniale invenzione di Jules Verne e mezzo per poter esplorare virtualmente l'oceano, con i suoni e i rumori di dodici progetti musicali ospitati in questo CDr. Di base ci si muove all'interno dell'ambient, a volte oscura, altre generata da un noise pacato o piuttosto aggressivo. Ci sono diversi momenti degni di nota: alcuni di questi si sposano perfettamente con la calma degli abissi, come nel caso di ... |
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Recensione |
16-03-2009 : GIANVIGO |
Dopo i buoni riscontri ottenuti sulle pagine di Darkroom Magazine dai primi due EP degli Oniric, gruppo psychedelic rock dalle tinte dark in cui attualmente milita il Nostro, GianVigo (vero nome Gianpiero Timbro) torna a far sentire la propria voce grazie a questo nuovo miniCD autoprodotto, intitolato "Absinth Piano E-Bow #001", per dare un seguito all'esordio solista del 2007, "Declino Di Transizione". Le sei tracce proposte da questa piccola opera potrebbero essere lette come una summa delle diverse passioni musicali dell'artista, che, partendo da minimali substrati di piano e synth, riesce a dare vita a piccoli ma... |
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Recensione |
16-03-2009 : OUROBOROS/HIIETONT |
Sarà presentato unicamente su nastro, in un'edizione di sole 99 copie, questo split tra l'italico Ouroboros e il misterioso progetto estone Hiietont. Su di un lato Marco Grosso fornisce un "Compendium" delle sue prime realizzazioni, sintetizzato attraverso cinque tracce risalenti al periodo 2004/2005, oltre ad un remix. Era il tempo in cui Marco sfruttava molto gli echi anni '80, espressi nei lineari tappeti di tastiera che strizzavano l'occhio anche alle produzioni dei Runes Order; e non è un caso che l'amico Claudio Dondo collabori come special guest in un paio di brani. Dunque niente atmosfere orrorifiche, meno... |
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Recensione |
16-03-2009 : THOLEN |
La Cyclic Law si è ritagliata negli anni un suo spazio ben preciso all'interno dell'affollatissimo carrozzone dark ambient, opera tuttora con grande professionalità (curando molto anche l'aspetto grafico delle sue uscite), nutre un fedele seguito tra gli estimatori del genere ed ha proposto dischi di grande spessore. Terminato questo breve (ma dovuto) cappello/leccatina introduttivo, passerò a parlare del noiosissimo "Sternklang", debut-album per Tholen, a mio modo di vedere un inequivocabile passo falso per l'etichetta canadese. Un unico brano della mostruosa durata di quasi un'ora e un quarto, piatto,... |
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