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Intervista |
06-07-2011 : NEDAC EDITIONS & TEATRO SATANICO |
Nel panorama underground italico degli ultimi mesi, l'etichetta Nedac - di cui abbiamo avuto modo di parlare a più riprese nel nostro magazine - ha mostrato un livello qualitativo notevole, amplificato dalla presenza costante, nelle tre release finora sfornate, di Devis G. del Teatro Satanico. L'occasione di una chiacchierata era per noi ghiotta al fine di scandagliare sia le vaste attività della Nedac, sia per fare il punto sui progetti sonori di Devis. La grande disponibilità di quest'ultimo, di Kalamun (altra metà del Teatro Satanico) e di Mauro Martinuz - mente della Nedac e a sua volta musicista sui generis -... |
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Recensione |
06-07-2011 : ATRIUM ANIMAE |
Parliamo spesso, limitatamente alle sonorità di nostra competenza, della grande qualità della scena musicale italiana e di come essa sia inversamente proporzionale a quella di un pubblico numericamente scarso e troppo spesso disattento. Ed i sardi Atrium Animae sono solo gli ultimi in ordine di tempo ad aggiungersi ad una lunga lista di act che continuano a riempirci d'orgoglio, permettendoci di tenere la testa alta anche all'estero, nonostante i miseri riscontri in patria di cui sopra. Il duo, formatosi nel 2007 e composto da Massimiliano Picconi ed Alessia Cicala (già nota per i suoi notevoli trascorsi negli Essences e... |
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Recensione |
06-07-2011 : GIOVANNI ROSSI |
Dopo l'eccezionale biografia dei Death In June firmata da Aldo Chimenti, la Tsunami edizioni torna sui territori underground più oscuri con il sorprendente "Industrial r[E]volution", opera titanica partorita dalla mente di Giovanni Rossi, navigato giornalista di settore. Il testo mira a ricostruire la storia dell'industrial - inteso come movimento più che come genere musicale - in chiave evolutiva: si parte in pratica dai maestri (Throbbing Gristle, Monte Cazazza, Cabaret Voltaire, Einstürzende Neubauten ecc.), per seguire poi le diramazioni a cui il verbo rumoristico-sperimentale ha dato voce e ispirazione. Non... |
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Recensione |
06-07-2011 : VV.AA. |
La romana HR! SPQR commemora dieci anni di attività (dal 2001 al 2011), ovvero dai tempi di quella Runes & Men da cui sarebbe poi discesa la Hau Ruck! SPQR, divisione capitolina dell'etichetta di Albin Julius, evolutasi in seguito nell'autonoma ed attuale label: un percorso nutrito dalla passione per i suoni folk-industriali sviluppatisi in Italia e costellato da pregevoli scoperte artistiche. La compilation contiene per la maggior parte brani già editi che illustrano radici e i principi del progetto, ripercorrendo il passato fino alle produzioni odierne e ad un anticipo di quelle che verranno. Ampio spazio viene lasciato... |
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Recensione |
06-07-2011 : TEATRO SATANICO |
Compilation anomala per il Teatro Satanico, che raccoglie in questo dischetto brani inediti relativi a progetti che non hanno mai preso vita e che risalgono al periodo 2009-2011. La riesumazione di tracce morte, che ironicamente ispira il titolo, prende avvio con la title-track, suggerita da una visita all'isola di San Michele a Venezia ov'è sito un cimitero, e incentrata su percussioni electro cadenzate e complesse, attorniate da rumori cibernetici e voci sature. A seguire troviamo "Canto XLV", basata su un laptop-sound con derive glitch venato di toni tenui e malinconici: un pezzo inusuale per gli standard del Teatro,... |
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Recensione |
06-07-2011 : HAUTVILLE |
Continuano a nascere realtà interessanti sul territorio italico, e gli Hautville ne sono l'ennesimo esempio. La band viene scoperta dalla Invisible Eye di Marco Grosso, che ne produce il debut "No Milk For Babies", disco che sa nutrirsi quanto basta dal decadente desco del neofolk, per poi dare un taglio tutto personale a sonorità acustiche che fanno eco ad un passato lontano e a civiltà che hanno contribuito a formare la nostra cultura. Le pennate secche di chitarra risuonano vigorose dando ad ogni traccia un colore mediterraneo e antico, capace di disegnare gli avvenimenti dei nostri avi con intensità e... |
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Recensione |
06-07-2011 : LUNAINFEA |
Primo EP per questo interessante quartetto, formatosi fra Padova e Venezia ed approdato alla corte della sempre attiva Nomadism. Guidati dall'eclettica voce di Katla Hausmann nella ventina di minuti del dischetto, i veneti svelano dapprima i loro tratti più rock/blues ed energici, aprendo con la tesissima "Storytellers" e ribadendo il concetto col rock sfrontato (a tratti memore di certi Doors) di "In The Cage", nonché con le esplosioni elettriche della più misteriosa "Letter To Hell". Con la pacata e passionale "It Has Arrived" le tinte si fanno più affini a certa darkwave,... |
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Recensione |
06-07-2011 : DRAUGURINN |
Avevamo parlato dell'esordio di questo solo-project svedese al femminile nel primo aggiornamento di questo 2011, per un disco uscito solo pochi mesi prima grazie alle attenzioni della promettente Le Crépuscule Du Soir, etichetta in bilico fra sonorità dark ambient/drone/ritual e le derive black metal più atmosferiche e meno 'ortodosse'. "Daudadá" si è rivelato un debut eccessivamente acerbo ed oltremodo debitore nei confronti dell'immaginario sonoro/visuale del black metal, palesando una scarsa preparazione tecnica che l'evidente mancanza del giusto feeling non è riuscita a celare, o per lo... |
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Recensione |
06-07-2011 : FLIEHENDE STÜRME |
Annoverati come portabandiera del cosiddetto 'depressive punk', i veterani Fliehende Stürme approdano al loro decimo album da studio, cambiando per l'ennesima volta etichetta; questa volta è la Alice In..., sottogruppo della più nota Dark Dimensions, a puntare sull'esperienza e sulla voglia di riemergere della band capitanata da Andreas Löhr, dopo tutte le tragedie e i cambiamenti che nell'ultimo decennio hanno scombussolato l'esistenza stessa del gruppo. Dopo la morte del fratello e co-fondatore Thomas Löhr, insieme fin dagli esordi con i Chaos Z, Andreas si rifugiò in Portogallo per qualche anno e il... |
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Recensione |
06-07-2011 : I AM ESPER |
Proviene dagli Stati Uniti questo singolare e prolifico act capitanato da Justin Palmieri. Diviso tra drones, doom e ambient, I Am Esper trova i suoi fondamenti in temi baritonali di chitarra elettrica accostati a field recordings ed oggetti improvvisati, il tutto manipolato con una buona dose di improvvisazione. "Glowing Valleys" è composto da cinque lunghi brani basati su stratificazioni distorte di riff, di norma dilatati e prolungati fino a diventare una sorta di ammasso dronico dai toni cupi, aritmico e sporadicamente ("Mid Night") rafforzato da minimi sottofondi di noise. Le tracce non differiscono mai troppo... |
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