06-07-2011
GIOVANNI ROSSI
"Industrial r[E]volution"
(Tsunami Edizioni)
Time: (362 pag.)
Rating : 8
Dopo l'eccezionale biografia dei Death In June firmata da Aldo Chimenti, la Tsunami edizioni torna sui territori underground più oscuri con il sorprendente "Industrial r[E]volution", opera titanica partorita dalla mente di Giovanni Rossi, navigato giornalista di settore. Il testo mira a ricostruire la storia dell'industrial - inteso come movimento più che come genere musicale - in chiave evolutiva: si parte in pratica dai maestri (Throbbing Gristle, Monte Cazazza, Cabaret Voltaire, Einstürzende Neubauten ecc.), per seguire poi le diramazioni a cui il verbo rumoristico-sperimentale ha dato voce e ispirazione. Non stupisce quindi incontrare stili lontani e diversi come certa EBM (Nitzer Ebb, Front 242, Pankow, Skinny Puppy), la grande stagione dell'industrial metal (dai Ministry ai Nine Inch Nails, passando per la mastodontica etichetta Wax Trax! e giungendo fino agli spuri Rammstein o ai primi Marilyn Manson). Non per questo vengono esclusi quei nomi e quei contesti cari ai puristi, dai 'duri e puri' Genocide Organ al grande filone dark ambient, dalla power-electro (Whitehouse, Atrax Morgue) al latente panorama marziale. Parimenti viene dato spazio alle derive danzerecce più recenti e al business che questo movimento di nicchia ha saputo creare, fino ad attirare l'occhio interessato delle major. Ad un primo approccio "Industrial r[E]volution" sembrerebbe un'enciclopedia, ma non lo è né ambisce ad esserlo, sebbene possa essere utilizzata anche come inesauribile fonte di notizie estemporanee su una miriade di nomi. L'intento è quello di seguire cronologicamente lo sviluppo di una sottocultura musicale, analizzandone le radici e le tematiche tramite una fonte documentaria enorme. Il tutto viene arricchito con vari interventi diretti (da Maurizio Bianchi a Brian Lustmord, da Adi Newton a Z'EV), estratti da interviste, una miriade di piccole recensioni su brani e album e varie mini-biografie analizzate che puntellano periodi particolari e sottofiloni stilistici. L'impaginazione curata e lussuosa avvalora anche esteticamente un volume necessario sia per chi segue la scena da anni, sia per chi inizia solo adesso ad addentrarsi in uno dei tanti meandri generati dall'industrial. Un testo prezioso che va ad arricchire una bibliografia fin troppo ridotta su questo amplissimo fenomeno musicale e culturale.
Michele Viali
http://industrialrevolution-gr.blogspot.com/
http://www.tsunamiedizioni.com/