06-07-2011
DRAUGURINN
"Myrkraverk"
(Le Crépuscule Du Soir)
Time: (57:31)
Rating : 6
Avevamo parlato dell'esordio di questo solo-project svedese al femminile nel primo aggiornamento di questo 2011, per un disco uscito solo pochi mesi prima grazie alle attenzioni della promettente Le Crépuscule Du Soir, etichetta in bilico fra sonorità dark ambient/drone/ritual e le derive black metal più atmosferiche e meno 'ortodosse'. "Daudadá" si è rivelato un debut eccessivamente acerbo ed oltremodo debitore nei confronti dell'immaginario sonoro/visuale del black metal, palesando una scarsa preparazione tecnica che l'evidente mancanza del giusto feeling non è riuscita a celare, o per lo meno a far passare in secondo piano. Sarebbe servito del tempo affinché la musicista scandinava potesse tornare con un più congruo bagaglio tecnico ed adeguate capacità realizzative, ma questo evidentemente non rientrava nei piani della Nostra, che rilascia il follow-up ad una manciata di mesi di distanza. Fortunatamente qualche timido passo in avanti s'intravede, sia a livello di scelte sonore che di arrangiamenti, specialmente a partire dalla terza traccia "Andsetin", dove l'ossessività rituale di tamburi e rintocchi sa far salire la tensione, fra apprezzabili passaggi spettrali e minacciosi. Bene anche "Þurizas", le cui vibrazioni tetre si stagliano tra suoni stridenti, lugubri cori, violenti squarci vocali black sullo sfondo e ritmiche ipnotiche, con un finale in crescendo enfatico. Per contro, se gli altri episodi vedono reiterarsi una formula meglio sviluppata ma ancora eccessivamente povera di varianti e sfumature, "Nornaskapur" sottolinea certe prominenti sbavature e l'imperizia tecnica che ancora mina le fondamenta del progetto, evidentemente ancora troppo 'grezzo' per aspirare ad un posto di rilievo nel panorama ambient/rituale. Qualche lieve miglioramento c'è stato, e in tal senso la sufficienza - di manica larga - vuol essere un incoraggiamento, ma restiamo dell'idea che alla musicista svedese servano molti più ascolti mirati ("se devi copiare, copia dai migliori" recitava la battuta di un film del grande Woody Allen), tanta sana esperienza sul campo, l'apprendimento delle tecniche di registrazione (un processo sin qui troppo aderente a certe 'scuole di pensiero' di stampo black metal) e la doverosa formazione di una mentalità più aperta alle suggestioni, anziché ligia a rispettare quegli abusati luoghi comuni che sono propri di un background limitato. In tal senso occorrerà prendersi molto più tempo del previsto, essendo il prossimo disco la fatidica terza prova, ossia quella che deve corrispondere ad un nuovo livello di maturità: staremo a vedere... Limitato a 500 copie.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/draugurinn
http://lecrepusculedusoir.yolasite.com/