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Recensione
02-04-2023 : RAPOON
RAPOON
Uno tra gli ultimi lavori di Rapoon, storico monicker guidato da Robin Storey, "Skulls On The Plains Of Turkey" è sicuramente tra i più elaborati e densi dischi del musicista britannico, relativamente alla sua produzione più recente. I brani riescono ad unire soluzioni diverse, creando un mix di notevole qualità basato su loop circolari (da sempre marchio di fabbrica del monicker inglese), echi di mondi lontani, tribalismi, giri rituali, sontuosi plateau di tromba e basi dense che sostengono in maniera ambientale ed evocativa la scrittura. Svetta nel complesso un mood intimista e riflessivo che genera....
 
Recensione
11-03-2023 : FORREST FANG
FORREST FANG
Nuovo album per Forrest Fang, uscito lo scorso novembre. Come di norma, questo autore genera grandi panorami ambientali partendo sia da mezzi acustici che elettronici, andando ad utilizzare in questo caso alcuni strumenti di area asiatica altamente ricercati e folklorici per ritrattarli col supporto elettronico. Il tutto viene collegato alle "stagioni" in cui gli stati mentali vanno a cambiare, attraversando anche e soprattutto momenti di difficoltà. L'effetto è arioso, spazioso, teso verso panorami ancestrali e lontani che si colorano di mondi sconosciuti, relativi ai toni "asiatici" emessi dagli strumenti....
 
Recensione
11-03-2023 : OLD CASTLE
OLD CASTLE
Avevamo avuto modo parlare di questo collettivo sui generis al tempo dell'uscita del loro secondo album "Welcome To Graceland", e avevamo subito sottolineato l'effetto da "stili incrociati" dovuto alla diversa provenienza e formazione dei tre autori della band: Robin Storey (Rapoon), Robert Pepper (Pas Musique) e Shaun Sandor (Promute). Questo terzo lavoro si presenta da subito più compatto e uniforme, lo stile appare unico e non evidenzia differenziazioni al suo interno, segno di una maturità che mette i tre compositori sulla stessa lunghezza d'onda. I retaggi da kraut music rimangono evidenti in suoni e....
 
Recensione
19-02-2023 : BYRON METCALF & SHANE MORRIS
BYRON METCALF & SHANE MORRIS
Del percussionista dell'Arizona Byron Metcalf, veterano della scena, abbiamo parlato più volte in occasione di alcune fra le sue molte collaborazioni in casa Projekt, come quelle con Steve Roach, Erik Wøllo e Mark Seelig, e stavolta ad affiancarlo troviamo l'esperto compositore ambient e polistrumentista Shane Morris, proveniente dall'Arkansas. In questa loro prima collaborazione, cementata da evidenti affinità sonore, i due mettono in campo, oltre ai synth, un ampio corredo di percussioni (tamburi, campane, gong, congas e tante altre, particolari e dalle più disparate culture) e di fiati (fra cui il caratteristico....
 
Recensione
30-01-2023 : GINTAS K & MICHELLE O'ROURKE
GINTAS K & MICHELLE O’ROURKE
Ci siamo occupati più volte di Gintas K, prolifico artista sperimentale lituano i cui lavori sono spesso tutt'altro che facili da decifrare e ben lontani dal concetto d'intrattenimento, e per questa nuova uscita lo ritroviamo alla corte della Zoharum, affiancato dalla cantante irlandese Michelle O'Rourke. L'occasione era quella di fornire un corpo sonoro alla performance "Sorry Gold", prodotta e diretta da Emily Aoibheann a Dublino, città dove l'inedita coppia artistica ha potuto fare la propria parte in un contesto di reale improvvisazione. Le qualità vocali della O'Rourke le avevamo potute saggiare solo....
 
Recensione
30-01-2023 : ERIK WØLLO
ERIK WØLLO
La prima uscita del 2023 per il rinomato e prolifico compositore norvegese è "The Shape Of Time", ennesima pubblicazione targata Projekt in un sodalizio fra l'etichetta ed il longevo musicista che dura dal 2009. Realizzato nel consueto essenziale digipack, il nuovo lavoro dà sfoggio di tutte le caratteristiche tipiche della scrittura di Wøllo, spaziando fra l'ambient e l'elettronica col solito ampio corredo di chitarre (acustiche, elettriche, synth, Ebow...) e macchine, dall'analogico al digitale, sfruttando di quando in quando pattern percussivi che completano a dovere i vari passaggi. Mai realmente oscura,....
 
Recensione
26-12-2022 : MICHAEL STEARNS
MICHAEL STEARNS
Continua la collaborazione celebrativa tra l'inossidabile Projekt e Michael Stearns. Già iniziata qualche stagione fa con la ristampa rimasterizzata del seminale lavoro "Planetary Unfolding", a cui rimandiamo alla nostra recensione; un album selezionato dalla label e il musicista statunitense perché riproposto come esempio seminale dell'immensa carriera di Stearns, in tutta la sua bellezza e le sue inafferrabili sfumature, ancora più astrali se gustate con l'odierna tecnologia all'avanguardia, di cui il Nostro possiamo dire sia anche precursore. Per la cronaca, Michael Stearns nasce nel 1948 nella desertica....
 
Recensione
11-12-2022 : YUTANI
YUTANI
Nuova pregevole uscita per la Zoharum, ancora una volta circondata da quell'alone di mistero sugli artisti coinvolti, e lungi dal proporre sonorità già sentite. Gli Yutani sono descritti dalla label polacca come una "entità", più che un comune ensamble di musica elettronica indipendente. I musicisti coinvolti in formazione sono Oesu al basso, Paarabola alle parti elettroniche e Inutile Carsasse alla batteria, ma gli apporti al disco provengono da diverse altre figure presenti in produzione. Un progetto concepito esclusivamente dagli addetti ai lavori dell'etichetta, ambiziosissimo e intrigante nel....
 
Recensione
07-11-2022 : POPSYSZE
POPSYSZE
I Popsysze sono un trio alternative/post-rock polacco con all'attivo già tre full-lenght precedenti, più un live album in collaborazione con Damo Suzuki, tutti per la conterranea polacca Nasiono Records. Con questo nuovo "Emisja" il terzetto debutta per l'eclettica Zoharum, questa volta impegnata a lanciare sul mercato il nuovo lavoro di una band che non rientra affatto nei consueti canoni sperimentali ed elettronici, ma ha radici nel più classico rock moderno indipendente. Unico scoglio, ma limitato forse agli ascoltatori non di lingua slava, appunto il cantato in lingua madre, magari poco coinvolgente nel....
 
Recensione
07-10-2022 : ALIO DIE / DIRK SERRIES
ALIO DIE / DIRK SERRIES
La scena ambient, nella sua sconfinata ampiezza, ci ha abituati alle collaborazioni ai massimi livelli fra nomi longevi e blasonati, e senza dubbio fra questi rientrano a pieno titolo sia il nostro connazionale Stefano Musso (Alio Die), sia il belga Dirk Serries (ben noto nei panni di Vidna Obmana), musicisti che nell'ottantina d'anni complessiva di attività - costellati da circa 200 uscite - hanno collezionato decine di cooperazioni con artisti fra i più importanti e rispettati del panorama di riferimento (e non solo). Una collaborazione, quella tra Stefano e Dirk, che si ripete a distanza di oltre un ventennio ("Echo....
 
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