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Recensione
09-07-2023 : BIANCA STÜCKER & MARK BENECKE
BIANCA STÜCKER & MARK BENECKE
Quando la poliedrica artista Bianca Stücker ed il celebre biologo forense Mark Benecke (storico esponente della scena punk tedesca coi Die Blonden Burschen e notoriamente di "fede goth") si ritrovano per questa loro piacevole digressione in coppia, sappiamo di poterci aspettare eccellenti cover in versioni tutte particolari, come già dimostrato nel 2018 con "Some Velvet Morning" e col tributo a Leonard Cohen del 2021 "We Want It Darker". In questo loro terzo incontro artistico, i due si concentrano su "canzoni d'amore e dolore", come suggerisce il titolo scelto, selezionando tre pezzi ad....
 
Recensione
09-07-2023 : THAT'S HOW I FIGHT
THAT’S HOW I FIGHT
Collettivo polacco con all'attivo un solo album ("Movement One") uscito nel 2021 ed un EP su cassetta ("Between Movements") del 2022, That's How I Fight propone un sound che incrocia ambient, ethereal e reminiscenze kraut. "Movement Two" viene assemblato con l'ausilio di strumenti classici e supporti elettronici, spaziando tra soluzioni diverse ed un pizzico di improvvisazione. Difficile trovare un filo conduttore all'interno di un album che lascia scorrere spunti diversi soprattutto dal punto di vista sonoro, sebbene un certo piglio naturalistico e riflessivo torni costantemente a più riprese. Quel che....
 
Recensione
18-06-2023 : NIALA EFFEN
NIALA EFFEN
La celebrazione di una neonata etichetta indipendente, evento sempre incoraggiante e perciò mai mal accolto, combacia in questo caso non solo con il ritorno in veste discografica di uno dei più grandi protagonisti della sperimentazione europea della seconda metà del secolo scorso, ma anche con la riscoperta di un lavoro perduto nei meandri della storia, adesso riportato in luce con nuova veste grafica e in più formati mai realizzati prima. La polacca Rope Worm, con sede a Varsavia, affida la prima pubblicazione del suo catalogo nientemeno che ad Alain Neffe, mostro sacro belga della ricerca in campo....
 
Recensione
18-06-2023 : CUCURBITOPHOBIA
CUCURBITOPHOBIA
Torna col nuovo album il progetto di Robert Benaquista, che in meno di cinque anni ha già toccato quota 14 uscite, fra lavori in CD e pubblicazioni digitali (di lunga come di breve durata). Messe da parte certe apprezzabili incursioni horror metal del precedente CD "Four Doors Of Your Deepest Fears" di fine 2021, il musicista americano torna a prediligere quel filmico e lugubre abbraccio tra piano e synth che sin dagli esordi ha ampiamente contraddistinto la sua scrittura, all'interno di un lavoro deliberatamente più introspettivo. Il Nostro ci sa fare coi tasti d'avorio, coi quali intesse melodie che ben si sposano al....
 
Recensione
02-06-2023 : MAUD THE MOTH + TRAJEDESALIVA
MAUD THE MOTH + TRAJEDESALIVA
È un sodalizio baciato dalla fortuna quello instaurato tra gli spagnoli Trajedesaliva e la cantante/pianista di Edimburgo - ma nativa di Madrid - Maud The Moth (al secolo Amaya López-Carromero), e questa sorprendente release, pubblicata in cinque differenti versioni speciali e limitate tra CD, cassetta ed LP (la Time Released Sound cura il CD digisleeve), ne è la più fulgida dimostrazione. L'album, che viene descritto nelle note ufficiali come un viaggio attorno alla figura di Remedios Varo (pittore nato in Spagna nel 1908 che visse in esilio in Messico sino alla sua morte nel 1963), vede i partecipanti offrire il....
 
Recensione
02-06-2023 : ASIANOVA
ASIANOVA
Gli Asianova si fondano a Houston, in Texas, ormai più di un trentennio fa, per mano del compositore Ure Thrall (all'anagrafe Greg Logsdon) e dell'allora moglie e collega Pamela Passmore, che trovarono nelle personalità di Wilhelm (vero nome Jim Wilson) e Katkishka (Bonnie McNairn) degli altrettanto seminali Voice of Eye i giusti compagni di viaggio per un'avventura nel principale panorama underground ambient/experimental, più viva e ispirata che mai. Ufficialmente gli Asianova si sono dedicati alla produzione di lavori in studio solo dal '91 al '93, e nonostante l'appassionato lavoro di Thrall, che in seguito alla....
 
Recensione
02-06-2023 : RAPOON
RAPOON
Risalente allo scorso dicembre, "Ten Four: Centred Horizons" è una goccia nell'infinito mare produttivo dell'inglese Robin Storey. Il disco è strutturato su quattro tracce di dieci minuti ciascuna, dove le prime due ("A Balanced View" e "Shifting Sands") sono molto simili, basate su tappeti dronici morbidi e ambientali, elaborati con gran gusto melodico. La successiva "Against The Flow" è arricchita da una lieve base tribale su cui viene incastonato un sound soft appena accennato, spostando le coordinate ancor di più verso panorami serafici e tranquilli con venature....
 
Recensione
10-05-2023 : INDALASKA
INDALASKA
Nuovo ritorno, accompagnato dal medesimo e rispettabilissimo stile, per i fratelli Olivier e Frédéric Charlot, nomi di spicco dell'avant-garde contemporaneo, protagonisti in prima persona nel roster del punto di riferimento Zoharum, quanto già rinomati artisti anche tra le nostre pagine, per altrettanti progetti come Maninkari e Sphyxion (rimandiamo i lettori alle nostre rispettive recensioni per eventuali approfondimenti). I fratelli parigini han da sempre infranto i confini delle espressioni artistiche, se si considera che la loro opera si è sempre mescolata con disinvoltura con pittura (il magnifico dipinto....
 
Recensione
16-04-2023 : JEFF GREINKE
JEFF GREINKE
Non è certo un caso che i decani delle sperimentazioni ambientali ed elettroacustiche di più alto lignaggio, da Roach a Wøllo, passando per Serries, Metcalf, Seelig, Stearns etc., finiscano per ritrovarsi tutti sotto il cappello della celebrata Projekt di Sam Rosenthal. Mancava all'appello Jeff Greinke, che approda col nuovo album alla corte della label di Portland dopo ben quattro decadi di attività discografica ed una importante carriera che lo ha visto realizzare musiche per film, spettacoli teatrali e di danza, installazioni artistiche e quant'altro. Con "A Thousand Year Flood", pubblicato nelle 300....
 
Recensione
16-04-2023 : RAFAL KOLACKI
RAFAL KOLACKI
La ricorrente apparizione del nome di Rafal Kolacki sulla scena ambient da più di un decennio è divenuta ormai anche per le nostre pagine una consueta gioia, se si considera quanto la nostra testata abbia già molto documentato con entusiasmo l'opera dell'instancabile musicista polacco, dai suoi svariati e polimorfici progetti, ai mai banali quanto intriganti capitoli solisti, nei quali il Nostro riesce a teorizzare studi sonori sperimentali senza l'incombenza di una certa ortodossia di fondo. Tradotto il titolo alla lettera ("Destino. Le Mille E Una Notte Di Paul Bowles"), è chiaro il territorio battuto....
 
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