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Recensione
07-10-2022 : SCHRÖTTERSBURG
SCHRÖTTERSBURG
A brevissima distanza dal precedente "Dalet" (pubblicato nel 2021), i polacchi Schröttersburg tornano con un disco ad alto tasso sperimentale: nato e concepito durante un periodo di stop concertistico derivato dalla pandemia Covid, "Om Shanti Om" dà effettivamente fin da subito l'idea di un prodotto realizzato e alimentato da una sorta di valvola di sfogo creativa ed emozionale, in cui i singoli musicisti si divertono a suonare più strumenti possibili. Lungo i sei atti (denominati con numeri romani progressivi) che compongono il disco vengono difatti snocciolate molteplici soluzioni strumentali dai....
 
Recensione
03-09-2022 : THANATOLOOP
THANATOLOOP
Dopo tre anni di intenso lavoro il musicista sperimentale di origine cilena Michel Leroy Valdés dà alla stampe un nuovo capitolo di questo suo personale e intimista progetto Thanatoloop, crasi tra il greco antico "thanatos" (la morte, come tutti sappiamo) e "loop", quel circolo trascendentale, appiglio lessicale che cerca di riassumere in sintesi l'anima versatile di un artista, polistrumentista, produttore dall'esperienza davvero significativa, nonostante sia poco più che quarantenne. Se infatti il suo nome ci risulta pressoché sconosciuto, in realtà Michel ha cominciato a muovere i....
 
Recensione
03-09-2022 : MILA DRONE / DRAGON & JETTENBACH
MILA DRONE / DRAGON & JETTENBACH
Il duo britannico Dragon & Jettenbach torna a pubblicare materiale per la piccola ma attivissima etichetta DIY statunitense Inner Demons, stavolta in compagnia della polacca Mila Drone, recentemente ribattezzatasi Mila Cloud e con all'attivo un poker di uscite digitali. Rilasciato lo scorso maggio in formato CDr 3" nelle consuete 42 copie numerate a mano, il breve dischetto si apre con la traccia di Mila, nel suo consueto stile drone chitarristico denominato dronegaze, in ossequio a certe evidenti dinamiche shoegaze: "367 Days A Year" è ruvida ed ossessiva come da copione, ma sa svelare sottigliezze più intime....
 
Recensione
08-08-2022 : STEVE ROACH
STEVE ROACH
Dopo quarant'anni di carriera e circa 230 pubblicazioni, il decano californiano dell'ambient non ha davvero più bisogno di presentazioni, men che meno per quest'ennesimo capitolo del suo duraturo e fortunato sodalizio con la Projekt di Sam Rosenthal. Le quattro lunghe tracce di "What Remains", edito in un essenziale digipack, si possono considerare infatti una sorta di summa delle quattro decadi in cui il compositore americano ha esplorato in lungo e in largo i sentieri dell'ambient music, dalle derive cosmiche a quelle più tribali, spesso letteralmente ad un passo da certa new age, ma sempre con una concretezza....
 
Recensione
14-07-2022 : CRISIS
CRISIS
Per i pochi che ancora non li conoscono, i Crisis sono stati una punk band politicamente orientata a sinistra e attiva per pochissimo tempo sul finire degli anni '70, quando registrò una manciata di brani editi in tre singoli e un EP. Il gruppo, autore di un punk verace, deve la sua notorietà soprattutto al fatto che era composto da Douglas Pearce e Tony Wakeford, i quali formarono, nel periodo immediatamente successivo e insieme a Patrick Leagas, i ben più celebri Death In June. Detto questo, la prima domanda che sorge è se serviva l'ennesima (esattamente la quarta dal 1997) raccolta dei loro brani. Indubbiamente....
 
Recensione
13-06-2022 : MICHAEL STEARNS
MICHAEL STEARNS
Con questa gradita ristampa la seminale e instancabile Projekt non solo riporta sotto gli occhi di tutti una grande gemma del passato, ma inaugura una lunga serie di remastering e ripubblicazioni degli album più significativi della storia della label, per forza maggiore finiti fuori catalogo e purtroppo offuscati dal ricorrente oblio. Da qui in poi, infatti, Sam Rosenthal ha annunciato che rivedranno la stampa ben tredici dei lavori più storici ed importanti, in un audio restaurato digitalmente e in confezioni da collezione. E il viaggio a ritroso alla riscoperta di questi seminali classici non poteva che aver inizio da uno dei....
 
Recensione
31-05-2022 : VV.AA.
VV.AA.
La polacca Zoharum non smette di allietarci con le sue distinte pubblicazioni, ma dietro a questa invitante raccolta di esclusivi inediti del roster c'è un lavoro che si fonda su un'iniziativa culturale molto profonda e ambiziosa. Questa compilation, pubblicata nel bel digipack a sei pannelli in 500 esemplari, è stata creata dalla collaborazione dell'etichetta con il festival Wieza Cisnien ("La Torre d'Acqua", letteralmente) della città di Konin, sotto la direzione creativa di Rafal Iwanski (membro di Hati, X-NAVI:ET e Alameda 5), partendo dal concetto, anche filosofico e letterario, delle potenzialità....
 
Recensione
17-05-2022 : SPHYXION
SPHYXION
Sphyxion è in pratica il side-project del già famigerato duo francese Maninkari (nati dalle ceneri dei Bathyscaphe), composto dai fratelli Frédéric e Olivier Charlot, che in vita da sempre condividono, anche per la gioia di chi li segue, la passione e l'amore per la musica dark sperimentale, con risultati sempre vincenti. La musica e l'arte sono sempre state linfa vitale per i due artisti d'oltralpe. Frédéric infatti ha anche già intrapreso in parallelo un altro percorso da solista, col progetto Alaska, derivato da quegli Indalaska ora sciolti, in cui divideva le forze anche col fratello....
 
Recensione
17-05-2022 : NECRO STELLAR
NECRO STELLAR
Dopo aver mosso i primissimi passi nel lontano 1988 ed aver collezionato nell'ultimo ventennio un congruo numero di uscite, il progetto guidato dal mastermind Yuri Zvezdniy approda alla corte della connazionale COD, che lo scorso novembre ha rilasciato il lavoro in esame. L'act moscovita è sempre stato un'entità sonora decisamente sui generis, curiosa nelle scelte e sinceramente incurante di schemi e dettami, e lo ha dimostrato negli anni fondendo in un bizzarro calderone le più variegate derive sintetiche (electrogoth, harsh-electro, EBM...) con approcci più organici che vanno dal metal al folk fiabesco, svariando....
 
Intervista
10-04-2022 : THE DEVIL & THE UNIVERSE
THE DEVIL & THE UNIVERSE
Fra tanti gruppi che interpretano pur bene e con buon gusto canoni rigidi e seguiti alla lettera dei vari stilemi a tinte scure, ci piace l'idea di spostare l'attenzione nostra e dei lettori su di un progetto fra i più estroversi ed originali dell'ultimo decennio, anche a livello scenografico e concettuale: gli austriaci The Devil & The Universe, trio composto da Ashley Dayour (leader dei goth rockers Whispers In The Shadow), David Pfister e Stefan Elsbacher il cui nome è mutuato da due carte del set di 78 tarocchi utilizzato dal noto occultista Aleister Crowley. Proprio l'occultismo, filtrato in un'ottica ben diversa da....
 
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