12-08-2023
V.A.
"Donbass Vol. 4: The Dead Won't Forget"
(Eurasian Artists Association Productions)
Time: CDr (75:14)
Rating : 6
Giunta al suo quarto volume, la compilation per il Donbass approda per la prima volta al formato fisico, segnatamente in un CDr jewel-case dalla confezione spartana pubblicato in soli 50 esemplari. Il filo conduttore è sempre quello delle vicende "dimenticate" dai media in Donbass, dove nel corso di otto lunghi anni migliaia di civili sono stati trucidati da certe milizie ucraine per il solo fatto di essere russofoni o filorussi, povera gente innocente che "non dimenticherà", come suggerisce il titolo. Inutile dire che posizioni così distanti dalla narrazione mainstream a senso unico sono difficili da sostenere persino in una scena esigua come quella che spazia tra neofolk, dark ambient ed industrial, dove proprio i nomi di punta sembrano i più ligi a "supportare il tema attuale", e difatti la compilation in esame è già bandita dal marketplace di Discogs, e immaginiamo anche da Bandcamp, giacché non esiste una pagina ad essa dedicata. Difficile quindi anche trovare nomi che "ci mettano la faccia", come si suol dire, perché questo potrebbe portare, nell'epoca dei linciaggi social, ad affrontare conseguenze pesanti per la sola divergenza da quelle idee che "qualcuno" ha sancito essere le uniche accettabili, senza distinguo, discussioni, dibattiti e, men che meno, rispetto per chi vuole pensare fuori dagli schemi. Impossibile quindi aspettarsi grossi nomi, tutti troppo presi a non sbilanciarsi mai e a non urtare la sensibilità popolare, ed anche raggruppare il materiale necessario non deve essere stato così semplice, visto che si è dovuto operare ad ampio raggio e non ci si è potuti concentrare su una precisa area sonora. Molti i progetti russi, per lo più impossibili da citare per via di nomi e titoli in cirillico, senza contare che diversi brani esulano dalla nostra sfera di competenza, tra rock più o meno alternativo, metal, indie-pop, divagazioni al sax, canzoni a cappella, ibridi electro non lontani da certe tendenze odierne, etc... Attenendoci alle cose a noi affini, c'è del buono dalla nostra Penisola col tandem Ge-Stell/Moreno Padoan (bene la loro electro oscura e sinuosa con vocals algide in "Finché Il Sangue Scorrerà"), con Figlio Del Vedovo assieme a Kristian Giorgini (tra vibrante new-wave ed intenso post-punk la loro spiccatamente retrò "Mezzanotte In Donbass") e con TSIDMZ, il progetto di Solimano Mutti - anche compilatore del dischetto - che, assieme a Septimo Romae, dà vita con la nota "Novorossiya The 4th Rome" ad un maestoso momento di marzialità sinfonica. Apprezzabili anche le prove di Rosa Infra (tra Rammstein e Front Line Assembly), TNP & YBSTN (folk acustico sporcato dal noise), Cyclofillydea (ambient/experimental tesa e dilatata) e, soprattutto, gli storici neofolkes russi Moon Far Away, senza dubbio il nome più altisonante e blasonato dell'intero lotto. Lodevole iniziativa per chi guarda con favore ad un mondo multipolare (da contrapporre ad una indesiderabile visione unipolare), ma a conti fatti il sampler si rivela troppo eterogeneo, sfilacciato e disunito, e la speranza è che alla prossima occasione ci sia una concreta possibilità di rimanere nei confini di una precisa area sonora, possibilmente con materiale esclusivo e pensato/realizzato per l'occasione, abbinando quella maggior cura della confezione che appare necessaria nell'ottica di una crescita qualitativa globale dell'iniziativa.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://eurasianartistsassociation.dizzyjam.com/
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