26-12-2022
MICHAEL STEARNS
"Chronos - Original Soundtrack Recording"
(Projekt)
Time: CD (43:32)
Rating : 9
Continua la collaborazione celebrativa tra l'inossidabile Projekt e Michael Stearns. Già iniziata qualche stagione fa con la ristampa rimasterizzata del seminale lavoro "Planetary Unfolding", a cui rimandiamo alla nostra recensione; un album selezionato dalla label e il musicista statunitense perché riproposto come esempio seminale dell'immensa carriera di Stearns, in tutta la sua bellezza e le sue inafferrabili sfumature, ancora più astrali se gustate con l'odierna tecnologia all'avanguardia, di cui il Nostro possiamo dire sia anche precursore. Per la cronaca, Michael Stearns nasce nel 1948 nella desertica Arizona, che avrebbe poi ispirato molti paesani a prendere ispirazione da quegli stessi luoghi così selvaggi e metafisici; ispirazione poi collimata in espressioni musicali che hanno dato i natali alla musica new age, space-ambient e tutte le svariate ramificazioni. Gli stessi luoghi di nascita di un asse portante per la scena come Steve Roach, tanto per intendersi. E anche il contributo artistico di Stearns ha sempre seguito quella direzione, celebrando una riscoperta della natura, anche quella più silenziosa e introspettiva, per una rinascita sonora, filosofica, spirituale. Un panteismo universale, che mette al centro l'uomo (e le sue macchine), ma spingendolo alla ricerca dell'equilibrio con la natura circostante. Questa nuova ristampa in digipack a sei pannelli, rimasterizzata dall'artista stesso, è un vivido esempio dell'opera ontologica di Michael Stearns che abbiamo appena riassunto. Un disco importantissimo, perché prima vera colonna sonora composta e prodotta esclusivamente dall'artista, per uno dei moltissimi film a cui si è dedicato, in veste di qualunque posizione che lo tenesse alla console di registrazione. "Chronos" è un mediometraggio del 1985, diretto dallo statunitense Ron Fricke. Una pellicola di cinema sperimentale che si può identificare in un certo filone nato proprio negli anni '80, dove il potere delle immagini e della musica si fondevano assieme per un'esperienza quasi mistica. Fricke non a caso è stato direttore della fotografia per il cineasta Godfrey Reggio, famoso con Philip Glass per la trilogia Qatsy (tre film molto all'avanguardia e ancor oggi ostici per molti, ma comunque consigliati ai più curiosi), il quale poi avrebbe intrapreso la carriera anche da regista, producendo svariati film simili, proprio accompagnato dall'entusiasta amico Stearns (i più famosi, "Samsara" e "Baraka", il quale contiene anche una storica hit dei Dead Can Dance). "Chronos" praticamente è senza dialoghi e attori. La musica di Stearns accompagna la macchina da presa di Fricke in luoghi simbolici e sacri sparsi in tutto il mondo, tra effetti di timelapse e montaggio alternato. Un'opera assolutamente astratta, che senza l'apporto di Stearns e le sue composizioni sarebbe come azzoppata, ma è proprio nella magia del connubio tra musica e immagini che si compie l'incantesimo. "Chronos" è una sinfonia elettrica, una divinazione tra lo spazio e il tempo. Armonie space, melodie profonde, tappeti ambient, sintetismi world beat così avvolgenti dalla dimensione quasi orchestrale. Tutto per una riflessione tutt'altro che ingenua sul significato dell'esistenza, tra le immagini filmate da Fricke, di reliquie, luoghi di culto, monumenti storici, e le ineguagliabili note di Stearns che colpiscono l'animo, rasentando il sublime. Sincero e geniale, perciò imperdibile.
Max Firinu
http://www.michaelstearns.com/