16-04-2023
JEFF GREINKE
"A Thousand Year Flood"
(Projekt)
Time: CD (57:51)
Rating : 7.5
Non è certo un caso che i decani delle sperimentazioni ambientali ed elettroacustiche di più alto lignaggio, da Roach a Wøllo, passando per Serries, Metcalf, Seelig, Stearns etc., finiscano per ritrovarsi tutti sotto il cappello della celebrata Projekt di Sam Rosenthal. Mancava all'appello Jeff Greinke, che approda col nuovo album alla corte della label di Portland dopo ben quattro decadi di attività discografica ed una importante carriera che lo ha visto realizzare musiche per film, spettacoli teatrali e di danza, installazioni artistiche e quant'altro. Con "A Thousand Year Flood", pubblicato nelle 300 copie dell'essenziale digipack, il compositore americano mette da parte le sperimentazioni ambient del precedente "Noctilucent" (autoprodotto in download) per tornare all'intreccio elettroacustico cameristico-ambientale dell'ultimo periodo, ritrovando per l'occasione la violinista/violista/violoncellista Heather Bentley, con la quale aveva registrato l'album "Other Weather" nel 2021. Il navigato artista di Seattle, ora di stanza a Tucson, torna quindi a fare ciò in cui è maestro, intrecciando note di piano (quasi sempre attraversate da un velo di tristezza) e riflessi ambientali - non di rado dai toni naturalistici - con gli archi della Bentley, ormai pienamente a suo agio nell'improvvisare in siffatto contesto. Il quadro, sempre assolutamente minimale nel sapiente dosaggio degli elementi, offre un'ampia gamma di sfumature, date talvolta dall'innesto di un sottilissimo drumming ("Unseen", la rarefatta e raffinata "Losing Time", "Upon A River That Still Flows"). Il pathos scorre da cima a fondo, nei momenti più drammatici come fra i giochi di luce in divenire della title-track, sino al finale luminoso e positivista di "Making Way", in un lavoro che, nella sua ora scarsa di durata, sottolinea quanta autentica passione certi decani e pionieri di queste sonorità - proprio come Jeff e quelli citati in apertura - siano ancora in grado di riversare nel proprio lavoro, in seno ad una sperimentazione che non conosce fine.
Roberto Alessandro Filippozzi