Pagina precedente |
Intervista |
15-02-2010 : HIDDEN PLACE |
A testimoniare la sempiterna buona salute del panorama underground italiano contribuisce anche la presenza degli Hidden Place, che hanno probabilmente confezionato uno dei migliori lavori dell'anno appena concluso. Nati da non troppi anni e con una carriera non enorme alle spalle, i Nostri hanno messo subito in evidenza i propri obiettivi, generati da una stretta militanza di settore, ben marcata dalla passione per gli anni '80 più oscuri, e idee chiare per proporre qualcosa di nuovo che riesca però a mantenere viva la memoria per alcuni nomi immortali. La formidabile miscela ha avuto la sua massima espressione proprio con... |
|
Intervista |
15-02-2010 : DER BLAUE REITER |
Katyusha ha atteso il ritorno dell'amato dal fronte occidentale durante la Seconda Guerra mondiale (così recita la canzone popolare russa che narra della ragazza che attende il suo amore),e lui è tornato. Dopo oltre quarant'anni dal suo ritorno, però, ad ucciderlo è lo stesso ideale sovietico, che l'aveva portato al fronte per difendere un'idea che negli anni si è spenta nella propria assurda e burocratica visione d'apparato. Un reattore, un centro importante in quella che ora è Ucraina, una tragedia. Qui nasce "Nuclear Sun", un album che ha segnato il 2009 per la sua bellezza, per la classe... |
|
Recensione |
15-02-2010 : APART |
Se nel 2008 eravamo rimasti incantati dall'infinita bellezza di "Across The Empty Night", debutto discografico di Apart (solo-project di quel Francis M. Gri che fu fra i fondatori di un gruppo fondamentale - e motivo di vanto - per l'attuale panorama oscuro italico come gli All My Faith Lost...), la magia di quell'incontro fra suoni ed emozioni è ora pronta a ripetersi con "Winter Fragments", doppio CDr stampato professionalmente (in sole 175 unità) dalla Final Muzik e racchiuso nel prezioso formato cardboard a tre pannelli. Come detto, l'opera si compone di due dischetti: "Fragments Of A Cold Broken... |
|
Recensione |
15-02-2010 : DIVINE MUZAK |
L'esordio in casa Punch Records del combo rumeno (che ha però scelto il bel mondo parigino come sede ispirante...) ha il sapore della riscoperta di suoni vari ma non vaghi, lontani tra loro ma conciliabili nella mente del musicista. Nato artisticamente nel 1997, Dan Serbanescu compone, insieme a Radu Nicolescu fino alle soglie del terzo millennio, tre album di oscura ambient contaminata dalle proprie radici sotto il monicker Archaos. Tre lavori prodotti da Bestial Records con ottime propensioni sperimentali, sonorità cupe e buon accredito nelle nicchie del genere; poi lo split, al seguito del quale Dan, affiancato da Julie... |
|
Recensione |
15-02-2010 : HALO MANASH |
Prosegue il nostro viaggio fra le preziose uscite della finnica Aural Hypnox e, di conseguenza, nella musica di Halo Manash, progetto facente capo ad Antti Haapapuro, titolare dell'etichetta stessa ed artista impegnato in una moltitudine di altri progetti musicali. Il Nostro, coadiuvato nuovamente dal fidato compagno d'avventure Aki Cederberg, nonché per questa specifica release da Iwo Hoccuc, torna all'opera come Halo Manash a meno di un anno di distanza dal precedente "Language Of Red Goats" con un'opera (confezionata nel fatidico formato cardboard rifinito a mano in soli 1000 esemplari) che recupera in parte quella... |
|
Recensione |
15-02-2010 : PULCHER FEMINA |
Dopo quasi otto anni di silenzio, fa piacere constatare che il progetto di Roberto Conforti, Pulcher Femina, sia ancora vivo e vegeto. Non è chiaro cosa abbia tenuto l'artista romano fuori dalle scene così a lungo, specie se si considera che "Shadows Of The Lovers", secondo album targato 2002, aveva riscosso un certo successo ed aveva proiettato il sound di Pulcher Femina verso una maturità invidiabile in ambito future-pop... Passato tutto questo tempo, il Nostro torna sulle scene non più contornato da alcuna fanciulla per la controparte vocale femminile (sul debut del 2000 "Fallen Angel" fu... |
|
Recensione |
15-02-2010 : TRIORE |
"Three Hours" è stato un album sognato e auspicato da quanti rimasero colpiti (come il sottoscritto) dal brano "Roses 4 Rome", apparso quattro anni fa nel lavoro "Pièce Heroique" di Triarii: il pezzo fu la prima collaborazione tra il moniker germanico e Tomas Pettersson degli Ordo Rosarius Equilibrio. Quel connubio artistico ha avuto adesso un necessario seguito sotto le spoglie di TriORE, evidente contrazione dei nomi dei due progetti originari. Sebbene ci siano tutti i presupposti per realizzare qualcosa di indimenticabile, i maliziosi si saranno chiesti se questo CD non sia in realtà una... |
|
Recensione |
15-02-2010 : ROME |
La politica della Trisol, forte della sua presenza sul mercato discografico, permette di preparare con minuziosa dovizia il marketing per i suoi nomi di punta. Successe in occasione del debutto alla corte della label tedesca di Rome con l'EP che precedette "Flowers From Exile", e si ripete ora in vista del nuovo full-lenght. Quattro tracce, due inedite e due rivisitazioni, per un corto in cui Jérôme Reuter stuzzica con questi affondi di stiletto sonoro le aspettative dei suoi ammiratori, ormai diffusi in tutto il globo. Un alone circonda il nuovo album, ma due certezze si offrono chiare: Patrick Damiani, oltre ad avere... |
|
Recensione |
15-02-2010 : IGNIS VRBIS MITHRAE |
Il primo pensiero che viene in mente nel vedere titoli ed artwork di questo lavoro è di collegarlo al gran calderone marziale che prende spunto dalla romanità classica per rivisitare con toni post-industriali campi di guerra più che mai fantasiosi, o per raccontare in modo approssimativo presunti fatti del periodo. Quanto di più sbagliato. Ignis Vrbis Mithrae è a suo modo una voce fuori dal coro, la cui italianità sembra giocare un ruolo fondamentale nel distaccarsi da progetti tematicamente simili: i Nostri infatti si spingono alla ricerca dello splendore degli avi, lasciandosi alle spalle... |
|
Recensione |
15-02-2010 : EVEN MORE VAST |
Se recensire un album fosse semplicemente ascoltare per una manciata di volte (e vi assicuro che nel mio caso è il minimo sindacabile) una serie di canzoni e poi darne un giudizio affrettato e semplicistico, costruendo mirabolanti artifizi pseudo-letterari per mostrare la propria raffinata scrittura e limitandosi ad alcuni inevitabili paragoni per guidare il lettore su sentieri meno impervi (come del resto molte altre testate si limitano a fare...), sarebbe tutto molto semplice e io starei qui a parlarvi dell'ennesimo capolavoro di un sottobosco florido e di ottima qualità nel panorama new wave italiano. Partendo dal presupposto... |
|
Pagina precedente |