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15-02-2010
DER BLAUE REITER
L'amore di Katyusha è morto a Chernobyl
di Nicola Tenani (traduzioni di Valentina Bonisoli e Belgica Urriola)
Katyusha ha atteso il ritorno dell'amato dal fronte occidentale durante la Seconda Guerra mondiale (così recita la canzone popolare russa che narra della ragazza che attende il suo amore),e lui è tornato. Dopo oltre quarant'anni dal suo ritorno, però, ad ucciderlo è lo stesso ideale sovietico, che l'aveva portato al fronte per difendere un'idea che negli anni si è spenta nella propria assurda e burocratica visione d'apparato. Un reattore, un centro importante in quella che ora è Ucraina, una tragedia. Qui nasce "Nuclear Sun", un album che ha segnato il 2009 per la sua bellezza, per la classe con cui Lady Nott e Sathorys Elenorth hanno saputo unire le meraviglie orchestrali e la marziale apocalisse implicita. Questa intervista ha avuto un lungo decorso: potevamo accontentarci di domande e risposte veloci, ed avremmo avuto questa pagina molto tempo prima. Invece abbiamo preferito - potendolo fare, grazie alla moglie panamense del nostro Direttore - di avvalerci dello spagnolo, per capire fino in fondo cosa Sathorys volesse comunicare con "Nuclear Sun", quali frangenti sonori avesse esplorato, quanto dolore od emotività risiedeva in ombra tra i solchi dell'album. Tanti progetti e tutti di ottimo livello, dalla nascita degli Ordo Funebris fino a ciò che oggi, insieme a Lady Nott, il duo catalano è: tante facce diverse che danno impronte generose al goth europeo, sia quando è di sapore medioevale, sia nelle vesti solitarie di Sathorys e del suo solo-project Lugburz, così come in questa bellissima veste ispirata ad una corrente pittorica tedesca di grande fascino, Der Blaue Reiter. Eccovi dunque Sathorys, e nelle sue risposte siamo convinti che se avete amato - come noi abbiamo fatto - la sua ultima opera dedicata alla tragedia di Chernobyl, ora la stima anche per l'uomo non potrà che crescere per la sua sensibile sfera artistica ed umana.
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Molti nostri lettori hanno apprezzato "Nuclear Sun", un album molto bello e pieno di spunti: vi siete resi conto immediatamente di avere creato un ottimo lavoro?
"Grazie di cuore per le tue parole verso il nostro lavoro, poiché se tutto lo sforzo che vi abbiamo messo ha avuto una ricompensa, sono più che soddisfatto di saperlo. Quando ero intento a creare i primi temi di "Nuclear Sun", ho capito che questo disco sarebbe stato diverso da tutto quello che avevamo fatto fino ad allora: non sapevo se sarebbe piaciuto o se, al contrario, gli ascoltatori non avrebbero capito il senso di questo lavoro, ma è precisamente quel fattore uno di quelli che mi spingevano ancora di più a lavorare duramente insieme alla mia compagna per raggiungere un qualcosa di molto bello che potesse perdurare eternamente. Al giorno d'oggi non so se realmente abbiamo raggiunto il nostro futuro, però come minimo per noi ha simboleggiato un successo nelle nostre vite, tanto come persone che come musicisti (ovviamente!)."
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Al primo ascolto il sound rimanda in parte a "Silencis", come se questo fosse stato la 'prova generale' per "Nuclear Sun": sei d'accordo?
"In effetti "Silencis" era il risultato di tutta una vita nella quale l'essere umano ha portato la sua avidità a limiti insospettabili, senza pensare nelle conseguenze che ciò potrebbe avere per il futuro della sua specie. Senza dubbio una specie in via di scomparsa. Per cui, prima o poi, eventi come quelli successi nell'impianto nucleare di Chernobyl sono perfettamente comprensibili e le loro conseguenze, per disgrazia, irreparabili."
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"Eyes Of The Lost", da "Silencis", sembra aprire un cammino che arriva a "Radioactive" o a "The Fall Of Light": quale filo lega queste canzoni?
"Il brano "Eyes Of The Lost" ci parla di quella benda che ci copre gli occhi, lasciandoci vedere soltanto quello che ci interessa, senza la possibilità di capire molte delle cose che succedono attorno a noi. "Radioactive" invece è la visualizzazione di tutto l'orrore seminato man mano dai nostri passi, in un cammino che sicuramente ci porterà a sommergerci nei mari di più assoluta tristezza, dove non capiremo che tutto è arrivato alla fine! Solo allora, quando il cadere della luce ci indicherà la fine della luce stessa, saremo lontani dalla realizzazione dei nostri sogni passati."
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In entrambi gli album ci sono campionamenti di musica classica, nell'ultimo tocca ad Albinoni. Quali compositori sentite vicini al vostro modo di comporre? Io personalmente sento la stessa malinconia intramontabile di Haendel...
"Credo che la musica classica dia una dimensione molto speciale al nostro sound, per quello ne abbiamo sempre incluso dei frammenti nelle nostre composizioni; però restano sempre, come dicevo, frammenti! Ci sono molte band che mettono un tema intero di musica classica e al massimo sovrappongono la loro voce allo stesso. Anche se rispetto ogni tipo di musica, credo che sia una forma facile di creare temi, mettendo in conto che a volte quel che conta davvero è la musica stessa. Noi capiamo che è più importante conservare una certa memoria storica musicale, per cui omaggiamo sempre i grandi maestri, includendo parti delle loro composizioni nel concept del nostro lavoro. Senza dubbio Erik Satie, Chopin o Purcell e tanti altri sono per noi molto importanti. Anche alcuni compositori catalani, come Frederic Monpou, sono degni della nostra ammirazione."
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Una nuova forma di musica goth nel miscelare suoni neofolk con classicismi, atmosfere eteree ed abissi contrapposti, dunque?
"In realtà non credo che noi abbiamo inventato qualcosa di nuovo, poiché al giorno d'oggi è già stato tutto inventato, pero sì, credo che Der Blaue Reiter abbia conseguito, col passare degli anni, un suono molto personale che bene o male si allontana un po' dal resto delle proposte attuali. Non siamo né migliori né peggiori di nessuno, ma credo che abbiamo una concezione della musica molto diversa dagli altri. Per la nostra formazione accademica le nostre radici sono profondamente classiche, ma a sua volta abbiamo sempre avuto una visione molto ampia, cosa che ci ha permesso di studiare nuove forme di creazione dei sentimenti. Tutto ciò per noi è davvero importante."
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Un sound che parte dagli abissi dell'anima per trovare in questa depressione una forma di fioca luce: può la Natura tornare ad essere la Madre 'romantica' che ci guida verso soluzioni meno apocalittiche?
"È davvero difficile sapere qualcosa di questo, però da molti anni l'essere umano crede di essere superiore alla Natura. Senza dubbio con ciò fa nuovamente uno sbaglio, poiché noi siamo soltanto parti di essa, e mai la potremo controllare. Per questo motivo commettiamo un errore gravissimo a livello ambientale: il tempo per riparare tutto il danno al nostro ecosistema non basta, è necessario un qualcosa in più."
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Vi turba il paragone con Ordo Rosarius Equilibrio nei momenti in cui usate lo 'spoken-word'?
"Mi fa piacere che tu mi faccia questa domanda, poiché questo argomento è davvero curioso per noi. Evidentemente ti mentirei se ti dicessi che quella band non è stata di grande influenza per Der Blaue Reiter, perchè siamo sempre stati dei grandi fans di questa formazione. Però, a parte questo, quando qualcuno ascolta "Nuclear Sun" nella sua interezza e mi dice che lo riporta agli Ordo Rosarius Equilibrio, mi dà l'impressione che non abbia capito niente di quello che ha ascoltato. Per fare un esempio, nel nostro lavoro precedente "Silencis" c'erano solo due brani con il testo, in quest'ultimo ce ne sono tre. È sufficiente per affermare che una band sia simile ad un'altra? Sento canzoni come "The Last Days Of Pripiath" o " End Credits" e mi è difficile pensare che assomigliamo in qualcosa agli Ordo Rosarius Equilibrio, ad eccezione dello spoken-word in alcuni pezzi, elemento che senz'altro ci sembrava un buon modo per distanziarci dal tipico suono di Der Blaue Reiter. Per esempio, in quello di Narsilion, utilizziamo voci più melodiche, per così dire. Pertanto in assoluto non ci dà fastidio che ci dicano questo, però penso che per una persona che recensisce un disco sia sempre più facile cercare similitudini con altre band, piuttosto che approfondire realmente e captare il senso di quello che ha tra le mani."
"Da molti anni l'essere umano crede di essere superiore alla Natura. Senza dubbio con ciò fa nuovamente uno sbaglio, poiché noi siamo soltanto parti di essa, e mai la potremo controllare. Per questo motivo commettiamo un errore gravissimo a livello ambientale: il tempo per riparare tutto il danno al nostro ecosistema non basta, è necessario un qualcosa in più..."
(Sathorys Elenorth)
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Quando avete deciso di dedicare "Nuclear Sun" alla tragedia di Chernobyl?
"Per caso un giorno abbiamo trovato dei servizi su internet che trattavano di quella grande tragedia e abbiamo capito subito che quell'evento conteneva tutto il necessario per dedicarle un intero disco. Ci aveva colpito molto il fatto che, col trascorrere del tempo, questo triste evento si sia trasformato in un incidente isolato che tutti hanno già dimenticato, quando attualmente ci sono migliaia di persone che sono ancora gravemente traumatizzate per quel che è successo tanti anni fa. Da quel giorno, abbiamo impiegato più o meno metà anno nella ricerca di documentazione, perchè per noi era molto importante raccontare al mondo la realtà, e non un semplice film sensazionalista. Perciò, dopo molto lavoro, penso che al giorno d'oggi molte persone siano tornate ad interessarsi di questo evento, e per noi è già il raggiungimento di qualcosa."
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Una grande tragedia, ma che non ha insegnato nulla all'uomo: in Italia il governo crede che investire sul nucleare sia la strada da seguire... Avete fiducia nell'uomo o il declino umano è oramai in una fase di non ritorno?
"La decadenza dell'essere umano è iniziata da tanti anni, dal primo istante del suo percorso. Durante la storia abbiamo presenziato a centinaia di atti da parte dell'essere umano, grazie ai quali abbiamo unicamente ottenuto di essere più vicini alla fine. In Spagna, ad esempio, continuano ad essere attive molte centrali nucleari in diversi punti del Paese. Tutte quante hanno avuto incidenti di fughe di radioattività a bassa scala, e ciò dimostra la loro pericolosità. Però alla fine tutto finisce per essere nascosto dai media, che mostrano che è stato un piccolo incidente senza probabili conseguenze. Non sono realmente capace di dire quando arriverà la nostra fine, ma sono sicuro di una cosa: soltanto noi siamo parte di questo circuito che ci porta ogni giorno ad un imminente finale."
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Usiamo questo album per capire meglio tutto il vostro universo sonoro: chi compone le liriche e chi le musiche?
"Der Blaue Reiter è cominciato come un progetto singolo nel quale soltanto io partecipavo. Dall'inizio sono sempre stato io il compositore di tutti i pezzi, anche dei testi e del concept di ogni album. Lady Nott ha avuto una grande importanza nello sviluppo di tutto quello che abbiamo raggiunto con Der Blaue Reiter perché mi ha sempre animato a continuare con questa idea, che all'inizio era nata senza nessun tipo di pretese. Per quello, e per il grande sentimento che mette in tutte le sue interpretazioni, penso sia un elemento fondamentale della band."
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È stato così anche per "Nuclear Sun"?
"Si, è stato così. Anche se, come dico sempre, Lady Nott ha sempre avuto un ruolo fondamentale in tutti in nostri lavori, ed in questo album il suo ruolo non è diverso dai precedenti."
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Finalmente qualcuno che raccoglie ed evolve l'eredità degli In The Nursery: il vostro cammino appare simile nella direzione di creare quasi delle soundtrack. Quanto è importante la creazione di 'immagini' nella vostra musica?
"Dici bene! In effetti, credo che Der Blaue Reiter sia sempre stata una band che non intende scrivere solo musica, ma anche descrivere ogni avvenimento come se si trattasse di diversi fotogrammi, per cui credo che la nostra musica sia sempre fortemente legata ad una visione cinematografica che si trasmette quasi immediatamente all'ascoltatore, ricreando nella sua mente diversi passaggi visuali. Per noi è sempre stata una priorità che i nostri temi abbiano una grande carica descrittiva, tanto a livello musicale quanto visuale."
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"The Liquidators" e la conclusiva "In Memoriam", due brani per chiudere tra le lacrime: nella prima il recitato di Lady Nott ("It's the time...") che esce dal silenzio prima degli strumenti, la seconda è invece una piccola suite perfetta prima marziale, poi in crescendo verso qualcosa... Verso dove vuole arrivare la musica composta in queste tracce: una luce, rassegnazione, speranza, pathos puro e semplice?
"Il disco è costruito in forma concettuale, tale e quale a come si sono svolti i fatti, passando per i diversi passaggi che sommergono l'ascoltatore dentro i diversi capitoli che danno vita a questa tragica storia. Però il finale di questo disco è ispirato al nostro presente, dove nonostante sia passato tanto tempo dall'esplosione del reattore si continuano a percepire le sequela di tutto quanto è successo tanti anni fa. Centinaia di vittime cercano ancora la ragione del perché sono portatori di una malattia che senza dubbio gli provocherà danni fino alla fine dei loro giorni! O che dire di quei bambini infetti, che furono abbandonati dai loro genitori in diversi orfanotrofi e che al giorno d'oggi sono ancora al buio dietro l'ombra di quanto è successo, prigionieri di un futuro incerto rinchiuso negli oscuri ricordi? In definitiva credo che il messaggio finale di questo disco non sia altro che quello della speranza per tutte quelle persone toccate da questa tragedia, e che meritano di esseri ricordate."
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Il tuo nuovo album come Lugburz, invece, sarà ancora ispirato alla trilogia di Tolkien?
"Lugburz sarà sempre ispirato alla sublime opera di Tolkien, poiché tale progetto era stato creato con l'unica finalità di soddisfare un mio fanatismo per i regni della terra di mezzo. Per questo non avrebbe senso che l'ispirazione sorgesse da un'altra fonte diversa da questa. In effetti il nuovo lavoro di Lugburz è totalmente ambientato tra le tracce dei grandi libri del maestro Tolkien."
"Evidentemente ti mentirei se ti dicessi che gli Ordo Rosarius Equilibrio non sono stati di grande influenza per Der Blaue Reiter, perchè siamo sempre stati dei grandi fans di questa formazione. Però, a parte questo, quando qualcuno ascolta "Nuclear Sun" nella sua interezza e mi dice che lo riporta agli Ordo Rosarius Equilibrio, mi dà l'impressione che non abbia capito niente di quello che ha ascoltato..."
(Sathorys Elenorth)
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Dacci qualche anteprima musicale...
"Dopo otto anni di silenzio Lugburz ritorna per mostrare nuovamente la sua faccia più epica ed oscura. "Songs From Forgotten Lands" raccoglie in dieci nuovi temi tutta l'essenza che già si poteva percepire nel disco precedente, però con un tocco più fresco, poiché con il passare degli anni ho ritenuto conveniente dare una nuova focalizzazione a questo progetto. Per cui non mancheranno temi oscuri insieme ad altri più luminosi che, a mio parere, intendono riflettere le due identità della terra di mezzo, cioè luce ed ombra! Se tutto marcia bene, sono in preparazione di un unico concerto di presentazione con il quale spero di poter fare un live molto speciale e diverso da tutto quello che abbiamo fatto prima."
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Quando uscirà l'album?
"All'inizio tutto era previsto perchè fosse pronto adesso, a Gennaio del 2010 (in quel mese cominciava la nostra comunicazione epistolare per questa intervista, nda), però, come capita a volte e tenendo presente che in questi momenti sono immerso in diversi progetti, non ho potuto rispettare le scadenze come avrei voluto, per cui lo editerò prossimamente, perchè l'uscita di questo nuovo lavoro di Lugburz è la mia massima priorità in questi istanti."
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È stato difficile mantenere separati i rispettivi sound nei tuoi vari progetti?
"Quando un musicista si mette in testa un nuovo progetto è perchè ha bisogno di esprimere qualcosa che non c'entra niente con il resto dei suoi lavori, per cui sin dall'inizio questa cosa non deve intromettersi come un possibile conflitto tra le diverse sonorità di ogni progetto. Al contrario, è una forma per offrire nuove prospettive musicali che portino sentimenti nuovi da punti di vista e ambientazioni differenti. Come è da immaginarsi e tenendo ben vivo il fatto che sono le stesse persone che si nascondono dietro ogni progetto, è evidente che possono incontrarsi alcune similitudini tra i differenti lavori, però soltanto similitudini, perchè l'essenza di ciascuno di loro è totalmente personale."
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La Spagna sta crescendo molto musicalmente: se prima tante band in ambito folk-medieval erano figlie di Ataraxia o dei vari progetti tedeschi, con voi a capo un nuovo movimento è diventato realtà. Cosa è cambiato in questi anni?
"Sicuramente! È certo che le proposte sono cambiate negli ultimi anni: ricordo che attorno al 2001, quando abbiamo creato Ordo Funebris, fu una grande sorpresa per molti, perchè quello stile non era per niente comune dentro le nostre frontiere. Al giorno d'oggi posso affermare che da tanti anni non abbiamo smesso di lottare per dimostrare che anche nelle nostre terre esistono progetti che meritano rispetto dentro la scena."
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Se però penso alla vostra Catalonia non immagino situazioni riferite ad ambiti oscuri, ma penso piuttosto al mare, Gaudì, Rambla...
"Credo che tutto abbia un suo lato oscuro e triste, per cui ovviamente la Catalonia ha anche i suoi misteri e leggende, noi abbiamo sempre creduto che valesse la pena mostrare al mondo la bellezza della nostra cultura. Per questo, sopratutto con Narsilion, abbiamo lavorato molto su tale fattore, nel quale molti dei nostri temi sono stati cantati in catalano e narrano leggende e storie del nostro passato. In riferimento a Gaudì (mettendo in conto che sono sempre stato un fanatico dell'architettura), ti dirò che le sue opere nascondono qualcosa in più di quello che si vede come turisti, però quello è già un altro tema!"
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Esiste un gotico 'spagnolo'?
"Non mi è mai piaciuto mettere etichette, però posso affermare che esistono molte band in Spagna che stanno facendo un lavoro molto importante, per cui posso soltanto sperare che questo non declini in futuro. Per quello che ci riguarda, siamo molto lontani dal considerarci gotici, se quello vuol dire entrare in alcuni degli argomenti che ultimamente stanno uscendo nella scena. Preferiamo mantenerci al margine di tutto e fare musica con l'anima, che a dire il vero è quello che realmente amiamo."
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E nella stessa città, voi ed i Trobar De Morte... amicizia e stima reciproca o un 'derby' all'ultima nota?
"Anni addietro Lady Nott ed io eravamo parte di Ordo Funebris insieme alla cantate dei Trobar De Morte. È stata una band molto importante nelle nostre vite come musicisti e senza dubbio rappresentò per tutti e tre l'inizio delle nostre carriere come esecutori. Per disgrazia le nostre relazioni sono rimaste danneggiate dalla rottura di Ordo Funebris, e da allora ognuno ha seguito cammini diversi. Oggi la nostra relazione è un po' distante, ma per niente incivile: ognuno segue la sua direzione e io le auguro che tutto vada bene, poiché entrambi perseguiamo lo stesso sogno e questo merita rispetto, in questa vita."
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Com'è la scena gotica spagnola: persone che frequentano i concerti, fermento sul web nei vostri confronti? In Italia è un po' relegata al fashion, alle serate, scarse presenze agli show, spero non sia così anche nel vostro Paese...
"Credo che per disgrazia qui le cose non siano molto migliori: mi costa credere in una scena fatta di persone che non vanno ai concerti, non comprano i dischi e si preoccupano soltanto di essere all'ultima moda, in quanto moda gotica di riferimento. Sono stanco di vedere come gli organizzatori di concerti ci rimettono con le perdite dopo un concerto con un'affluenza di sette persone. Però ovviamente ogni weekend le discoteche della scena oscura sono strapiene di persone 'presumibilmente' gotiche, che a mio avviso apportano solo false speranze ad una scena che chiede soltanto un po' di rispetto ed appoggio per non rimanere interrata nel dimenticatoio."
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Come vi formate musicalmente? Non sembra esserci improvvisazione dietro le vostre architetture sonore...
"Ho cominciato a suonare il pianoforte ad orecchio quando avevo cinque anni; a sette sono entrato nel conservatorio della mia città, lì mi sono educato come musicista fino ai venti. Quindi decisi di finalizzare la mia carriera accademica, poiché odiavo il sistema che pretendeva di formare soltanto future macchine per l'interpretazioni di spartiti, ma senza nessuna inquietudine creativa! Ma se me lo chiedi, ti direi che tutto quel che ho imparato durante quegli anni mi è servito moltissimo per perfezionare la mia tecnica e poter dare vita a tutto quel che passava per la mia testa, anche se per quanto mi riguarda sono sempre stato un ammiratore della libertà compositiva e l'improvvisazione. Questo è un motivo per cui molte delle parti dei nostri temi sorgono da quella spontaneità, ove l'improvvisazione gioca un ruolo molto importante."
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La voce di Lady Nott, nei suoi toni più eterei, viene sfruttata raramente all'interno delle composizioni di Der Blaue Reiter: forse non si addice pienamente all'apocalisse dei suoni scuri?
"Quando si hanno diversi progetti è molto importate conoscere alla perfezione le frontiere che separano ciascuno di loro, poiché al contrario potrebbero suonare molto somiglianti, soprattutto se mettiamo in conto che in tali act lavorano le stesse persone. Per cui Lady Nott non utilizza la sua tonalità più 'heavenly voices' in Der Blaue Reiter, perché in questo modo ci permette di cercare nuove sonorità per la nostra musica."
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Tra Syrah dei Qntal e Joran degli Elane, a chi vi sentite più affini a livello vocale?
"Certamente e con tutto il rispetto verso Syrah, mi tengo Joran degli Elane: mi è sempre piaciuta la sua musica e il suo lavoro, a parte anche la relazione amichevole che manteniamo. Anni addietro, quando abbiamo conosciuto gli Elane, ci siamo resi conto che avevamo molte cose in comune con la nostra proposta come Narsilion, poi per coincidenze della vita ci siamo trovati al Wave Gotik Treffen e da allora abbiamo cominciato un'amicizia. In più, per me la sua voce è tremendamente profonda e personale."
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Quali sono quelle band che, nei primi passi della vostra, ammiravate al punto di sognare di ripercorrerne le gesta?
"Sono sempre stato un grande ammiratore degli Arcana sin dal loro inizio, per differenti ragioni: il principale è sicuramente la loro musica, ma soprattutto mi hanno sempre trasmesso un sentimento d'unione tra tutti i loro componenti, cosa che ammiro molto in una band. Oggi siamo grandi amici e posso assicurare che non mi ero sbagliato per niente, un giorno spero di poter trasmettere tutta la loro grandezza e sincerità. Poi, a livello più personale, sono un grande ammiratore e seguace di Mike Oldfield, però quella è tutta un'altra storia..."
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Sathorys, ho visto il tuo sito di fotografia: cosa ti piace esprimere con una macchina fotografica?
"La fotografia è il mio altro 50%: con quella posso congelare momenti o luoghi che hanno lasciato traccia nella mia esistenza, e in più mi permette anche di comunicare i miei sentimenti. Ho sempre creduto che ciò che ci circonda sia pieno di momenti che fuggono per sempre e dei quali possiamo godere soltanto qualche istante! Senza dubbio, credo di essere un appassionato della caccia di quegli attimi per seppellirli per sempre nel mio interiore."
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I tuoi paesaggi sono sempre solitari, ed evidenziano una grande vena romantica come nella tua musica... Ci sono affinità tra le due arti con cui ti diletti?
"Certamente! Io dico sempre che la mia musica è composta innanzitutto da immagini, poi dalla stessa musica, per cui ogni volta che compongo qualcosa, prima ho bisogno d'immaginare ogni situazione nella mia testa come se si trattasse d'un film. In effetti, senza andare tanto lontano, "Silent Places" (uno dei miei più conosciuti progetti fotografici ispirati a luoghi abbandonati) è totalmente legato al progetto musicale Endless Asylum, con il quale intendo dare musicalità ai miei scatti. Sarà per quello che amo tutte le due parti in eguale maniera, perché per me sono molto difficili da dissociare."
"Credo che in Spagna le cose non siano molto migliori che da voi: mi costa credere in una scena fatta di persone che non vanno ai concerti, non comprano i dischi e si preoccupano soltanto di essere all'ultima moda... Sono stanco di vedere come gli organizzatori di concerti ci rimettono con le perdite dopo un concerto con un'affluenza di sette persone. Però ovviamente ogni weekend le discoteche della scena oscura sono strapiene di persone 'presumibilmente' gotiche, che a mio avviso apportano solo false speranze ad una scena che chiede soltanto un po' di rispetto ed appoggio per non rimanere interrata nel dimenticatoio..."
(Sathorys Elenorth)
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Certi tuoi scatti mi ricordano a volte i panorami di "Orphanage", film tra l'altro girato sulle coste del vostro paese...
"La casa la conosco! In effetti possono ricordarti quel film perché, in una delle mie incursioni come esploratore urbano, ho avuto l'opportunità di entrare proprio in quella casa con la mia macchina fotografica e il mio tripode. Per disgrazia quasi mi è costato una settimana dietro le sbarre, poiché il proprietario è apparso all'improvviso e sono dovuto uscire in fretta per non essere scoperto. Le vecchie abitazioni nascondono molti segreti al loro interno, per cui da anni visito questo tipo di luoghi per provare ad impegnarmi di ognuno dei loro ambienti più nascosti."
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Credo che siate una delle coppie artistiche più belle ed innovative del panorama goth europeo, "Nuclear Sun" è a mio parere un album di indescrivibile bellezza: a voi lo spazio per gli ultimi eventuali commenti...
"Tante grazie per le tue sincere parole, che senza dubbio mi riempiono di voglia di continuare ad andare avanti in questo arduo cammino: è stato un piacere rispondere alle tue interessanti domande!"
http://www.myspace.com/derblauereitermusic
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