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Recensione
17-07-2017 : FRIENDS OF ALICE IVY
A poco meno di tre anni dal primo full-length "The Golden Cage And Its Mirrored Maze" il duo di Melbourne torna con "The Last Days Of Fenwyck", terzo EP firmato Friends Of Alice Ivy dopo "Hereafter Moth" del 2008 ed "In The Gloaming" del 2011. Per l'occasione Kylie ed Amps tornano a lavorare col produttore Adam Calaitzis - già al loro fianco nelle ultime uscite - nei sei brani che compongono la nuova fatica, racchiusa in un elegante digifile e commercializzata dal neonato marchio Meadowlands. Forti della loro lunga esperienza (ricordiamo la loro militanza nella cult band australiana Ostia) e...
 
Recensione
17-07-2017 : ISH
Cinque anni dopo i buoni riscontri ottenuti col debut "Resonance Level", il progetto del musicista ceco Igor Senigla (che pare aver messo in stand by l'altro suo act Ambiguous, almeno per il momento) torna con l'atteso follow-up, anche stavolta sotto l'ala protettrice dell'ottima Aliens Production. Un arco temporale considerevole che ha portato i suoi frutti, giacché Igor è riuscito a portare al livello successivo la propria formula a base di fascinose melodie cosmiche ed incastri IDM, ripresentandosi con un suono ancor più cristallino ed efficace nel sottolineare gli squisiti dettagli (merito anche del...
 
Recensione
17-07-2017 : BAD SECTOR
Non può che far piacere vedere pubblicato uno dei massimi progetti industrial italiani di seconda generazione nell'ormai maiuscolo catalogo allestito dalla label Luce Sia. Uscito nel 1997 esclusivamente su nastro, "Pressurized Music" segnava i primi passi del monicker di Massimo Magrini. L'album non vide ulteriori edizioni, almeno fino ad ora, rappresentando un raro esempio di titolo perduto all'interno di una discografia come quella di Bad Sector, che ha avuto nella gran parte dei casi le dovute ristampe. Le dieci tracce del disco prendono forma da una stratificazione molteplice di toni elettronici distorti e abrasivi,...
 
Recensione
17-07-2017 : MONGOLITO
Progetto solista del chitarrista belga Mark DeBacker (10000 Woman Man, Mud Flow, Wolvennest ed ex Dog Eat Dog e Mucky Pup), quello di Mongolito è un viaggio intimo e personale iniziato nel 2006 e mai fermatosi sino ad oggi, dove a parlare sono le mille sfaccettature soniche della chitarra dell'artista di Bruxelles a volte accompagnate da scarne percussioni o da vocals, a seconda delle sensazioni che emergono dai diversi pezzi. Mai veramente associabile ad un genere ben preciso, la musica di Mongolito può essere descritta come lisergica ed evocativa, dove pennellate di chitarra dipingono soundscapes multisfaccettati ed...
 
Recensione
17-07-2017 : KHOST
Un anno dopo l'EP "Needles Into The Ground", dove al fianco di un brano inedito altri tre venivano remixati dai seminali Godflesh, i Khost tornano col terzo album, sempre rigorosamente sotto l'egida della loro connazionale Cold Spring. Confezionato in un bel digipack a sei pannelli purtroppo privo dei testi, "Governance" prosegue nel solco tracciato dal duo inglese coi precedenti lavori, ossia un doom-noise fortemente industriale ma di chiara derivazione metal, debitore delle derive più nere e mortifere del doom-death più lugubre. Spesso introdotti da melodie stranianti e cantati salmodianti, i pezzi poggiano...
 
Recensione
17-07-2017 : 4GIFTGAS
Dopo il debut del 2013 avvenuto con un codice download stampato su una medaglietta d'acciaio utile a scaricare tre brani, il misterioso progetto 4giftgas, di cui si ignora ancora la provenienza, giunge al primo album per i tipi dell'illustre label portoghese Extremocidente. "Beauséant" è un lavoro a dir poco singolare che mescola derive stilistiche diverse, elettrificazioni post-industriali, sentori sulfurei, synth e geometrie da dancefloor. L'avvio di "Cyanide" recupera un pezzo già presente nell'EP, ora reinterpretato dalla voce inquietante di Gaya Donadio alias ANTIchildLEAGUE. Con la successiva...
 
Recensione
17-07-2017 : CELER & DIRK SERRIES
La polacca Zoharum produce nell'ottobre dello scorso anno questa collaborazione tra due mostri sacri della musica ambient e dello sperimentalismo quali Dirk Serries e Will Long aka Celer. La storia di questo progetto collaborativo confluito poi in "Background Courtain" comincia nel 2012, quando, dopo alcuni scambi di LP tra i due, Long invia una lunga traccia che riuniva dei pezzi sonori da lui prodotti a Serries, trovandoli inutilizzabili e sperando che l'artista belga riuscisse a ricavarne qualcosa. Tempo dopo, Serries invia a Long una serie di tracce ispirate dall'ascolto di quel nastro, ed usando come base la traccia definita...
 
Recensione
17-07-2017 : STONE WIRED
Prodotto singolare per il veterano ungherese Gyorgy Turoczy, alias Stone Wired, che ci consegna una compilation edita esclusivamente a fini promozionali (non la troverete dunque in vendita!), contenente la storia del progetto percorsa attraverso venti brani in gran parte inediti che vanno dal 2005 al 2016, anno in cui esce l'EP "Bones Are For The Dead" da cui vengono estratte quattro tracce su sei. Questi ultimi brani sono sempre presenti in ognuna delle 50 copie del nastro, mentre la restante tracklist è soggetta a variazioni sia nei titoli che nella quantità complessiva dei pezzi inclusi. I brani più recenti,...
 
Recensione
17-07-2017 : VV.AA.
Terzo e ultimo capitolo per la serie di compilation "Cybernetic Ecosystems". Questa uscita sembra privilegiare sonorità più melodiche e affabili con una certa predilezione per il gotico e le basi ritmiche elettroniche, fatto che la discosta dai rumorismi torbidi e ambientali dei precedenti volumi. Tutto suona un po' derivativo e infantile, ma è innegabile un certo fascino scaturito non solo da qualche singolo nome e, alla fine dei conti, dall'impianto complessivo. I dieci progetti coinvolti, tutti alle prime armi e ancora sconosciuti ai più, passano dalla mestizia di marca dark-sinfonica (Crystal Autumn,...
 
Recensione
17-07-2017 : MARDOLOR
Lavoro di debutto risalente al 2009 per il quartetto messicano Mardolor. Il disco, mixato e riversato di recente su nastro dalla spagnola Craneal Fracture, si divide in un intro alquanto lungo e in due enormi tranches (una per ogni lato della cassetta) che ricavano i nomi direttamente dal titolo dell'opera. Dopo un avvio basato su ritmiche possenti e poderosi riff chitarristici reiterati con attenta lentezza prende piede l'anima del lavoro, che da una parte risente di un approccio metal e dall'altra di velleità puramente rumoristico-strumentali. Il primo lato è un gigantesco coacervo di riff che formano un muro noise irto di...
 
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