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Recensione
05-11-2019 : THIEF
Non pago di essersi costruito una solida reputazione in seno ai black metallers avanguardistico-sperimentali Botanist, il californiano Dylan Neal ha stupito non poche persone nel 2016 col debutto della sua creatura Thief, ambizioso progetto dedito ad un'elettronica a tinte scure di ampio respiro che prende le mosse dalla musica sacra, unendo idealmente antico e moderno con estrema fluidità e credibilità. Se l'esordio "Thieves Hymn In D Minor" aveva dato ampie conferme circa l'eclettismo del musicista di L.A., questo suo ritorno - con annesso approdo alla corte della blasonata Prophecy - è destinato a lasciare il...
 
Recensione
05-11-2019 : PRO PATRIA
Tornato in pista con la sua storica creatura Pro Patria a fine 2017, segnatamente con l'album "Back To Basics", il belga Peter Vercauteren sembra non voler perdere ulteriore tempo, dopo i vent'anni di iato che hanno preceduto il suo inaspettato quanto gradito ritorno sulle scene. Forte delle buone impressioni destate dal suddetto album di rientro, il Nostro - ormai stabilmente residente in Italia - replica con "Executioner", lavoro ancor più intenso, tagliente ed efficace del suo predecessore in ogni aspetto, produzione inclusa. Più che legittimato a sfoderare un approccio alla materia EBM in linea con gli...
 
Recensione
05-11-2019 : BELLA LUNE
Sono passati quattro anni e mezzo da quando ci occupammo di "Tranzendance", quarto album a firma Bella Lune, e nel frattempo la band di Phoenix ha rilasciato un album di cover in formato digitale ("Covers Vol. 1", uscito un anno fa), ricompattandosi come quartetto attorno alla figura della leader e fondatrice Fuchsia. Dopo la suddetta parentesi di riletture di brani storici, il combo dell'Arizona rilascia finalmente - in un'essenziale confezione digipack - l'atteso nuovo full-length, che ancora una volta si muove con grazia e buon gusto fra la linea sottile che divide darkwave, dreampop, ethereal ed electro-goth, ponendo...
 
Recensione
05-11-2019 : LOEWENHERTZ
C'era attesa per il terzo album dei tedeschi Loewenhertz, soprattutto dopo che il secondo full-length "Echtzeit", uscito due anni e mezzo fa, aveva mostrato un act in netta crescita e lasciato intravedere la possibilità di ulteriori miglioramenti. "Traumfaenger" conferma come tali impressioni fossero giuste, poiché Andreas Scherer ed Alexander Pfahler sono effettivamente riusciti ad alzare la fatidica asticella soprattutto a livello di scrittura, mai così fluida ed efficace in passato, come dimostra sin dalle prime battute un pezzo fresco e ben ritmato quale "Unter Wasser". Largamente...
 
Recensione
05-11-2019 : VESPERAL
Dopo la cassetta d'esordio dell'estate 2017 "Conqueror Of Emptiness", il collettivo francese Vesperal approda nel roster della connazionale Steelwork Maschine (poco attiva a livello di nuove uscite negli ultimi anni) in occasione del secondo full-length "Wasteland", che viene pubblicato nelle 50 copie dell'edizione su nastro e nelle 200 di quella in vinile. Quello dei Vesperal è un dark-folk che mantiene le distanze dai tipici stilemi del neofolk mitteleuropeo, grazie ad una formula che si lascia contaminare da sfumature darkwave, shoegaze ed ethereal poggiando su di una chitarra che lavoro molto bene, in combutta...
 
Recensione
05-11-2019 : CEDRIK ZIMMERMANN
Che Cedrik Zimmermann sia uno degli autori più interessanti se parliamo di ambient music è, dopo svariate pubblicazioni, ormai assodato; con il suo ultimo "Planet Nine", realizzato in sole 49 copie nella classica confezione fuori formato di casa Noctivagant, il polistrumentista francese si ritaglia uno spazio ancor più lucente in quel del cosmo, sciorinando una serie di composizioni - otto, in totale - da ascoltare in proverbiale silenzio. Lo stile che plasma questi lunghi componimenti (si va dai nove ai sedici minuti) è impossibile da raccontare con minuzia di particolari e, probabilmente, qualsiasi tipo...
 
Recensione
05-11-2019 : ZERESH
Quella israeliana non è certo una scena molto grande, ma c'è comunque fermento artistico, e fra i nomi emergenti vi è senza dubbio quello di Tamar Singer, musicista che negli ultimi due anni ha già fatto coppia con quotati connazionali come Vlad Shusterman (Ghost Bike, White Mourning) nei Cruel Wonders e Michael Zolotov (Kadaver) nei Necromishka. Zeresh è il progetto solista della cantante/chitarrista, e dopo il buon esordio con l'EP "Sigh For Sigh" ad inizio 2018, arriva infine il momento del debutto sulla lunga distanza, anch'esso patrocinato dall'israeliana 999 cuts. Quello di Zeresh è un...
 
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05-11-2019 : CUCURBITOPHOBIA
Creato nel 2018 dal newyorchese Rob Benny, nel giro di soli undici mesi questo progetto dal curioso monicker (che indica una sorta di paura delle zucche in relazione ad Halloween) ha già realizzato ben tre album, tutti rilasciati sia in digitale che nel formato CD. Una fitta attività per il musicista statunitense, dedito alla creazione di brani strumentali a tema horror ("per mantenere vivo e vegeto lo spirito di Samhain", come recitano le note ufficiali) attraverso l'impiego di stilemi prevalentemente neoclassici, ma anche avantgarde, dark ambient e sperimentali, ispirati dalle arti visive di matrice horror, thriller...
 
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05-11-2019 : KASPER HATE
Quinto album in cinque anni per il duo di Amburgo, da sempre legato alla russa ScentAir Records e di ritorno a circa un anno e mezzo di distanza dal precedente "Why Live When You Can Rule". B. Persigla (voce, testi e musiche) e T. Kulicke (musiche) tornano sulle scene tenendo fede ad un solco tracciato negli anni, e quindi a quel synthpop - cui finanche il titolo fa riferimento - educato e dalle tinte vintage già apprezzato nei precedenti quattro full-length. Un progetto la cui esperienza si fa sentire, e che grazie ad essa sopperisce alla mancanza di forti caratterizzazioni, siano esse vocali o melodiche, riuscendo a...
 
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05-11-2019 : MAZUT
Di ritorno ad un anno e mezzo dal precedente full-length "Atlas", il duo polacco pubblica - in una elegante confezione che imita il vinile ed in soli 300 esemplari - il suo quinto album attraverso il proprio marchio Positive Regression, dopo un cospicuo numero di uscite per la BDTA ed altrettante autoprodotte. La formula dell'act dell'Est europeo - peraltro molto attivo sul versante live - non muta nella sostanza, continuando ad aderire ad una techno dal taglio acido ed industriale mai patinata o ammiccante (specie a livello di produzione), costruita con apparecchiatura analogica e vintage per dotarla di quel gusto tipicamente...
 
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