05-11-2019
KASPER HATE
"Play More Synthpop"
(ScentAir Records)
Time: CD (46:21)
Rating : 6.5
Quinto album in cinque anni per il duo di Amburgo, da sempre legato alla russa ScentAir Records e di ritorno a circa un anno e mezzo di distanza dal precedente "Why Live When You Can Rule". B. Persigla (voce, testi e musiche) e T. Kulicke (musiche) tornano sulle scene tenendo fede ad un solco tracciato negli anni, e quindi a quel synthpop - cui finanche il titolo fa riferimento - educato e dalle tinte vintage già apprezzato nei precedenti quattro full-length. Un progetto la cui esperienza si fa sentire, e che grazie ad essa sopperisce alla mancanza di forti caratterizzazioni, siano esse vocali o melodiche, riuscendo a bilanciare a dovere una formula che fa della snellezza strutturale il perno attorno al quale far ruotare tutto il resto. Quella del duo è una scrittura compatta e scorrevole dalla quale è difficile far emergere un brano piuttosto che un altro: da una parte vi sono le tracce più ricche di groove, come "Down The Upward Spiral", "Numb", "Heaven Was Wide" e la conclusiva "Die Glocke", comunque mai propriamente pensate in vista dei dancefloor e sempre misurate; dall'altra troviamo invece quegli episodi che spiccano per suoni e trame palesemente vintage, come "You Put A Spell On Me", la leggera "Divine", la soffusa "All I Never Wanted", "Mixtape" e "Golden", che riescono a rifarsi alle importanti lezioni degli 80s senza suonare eccessivamente retrò. Un ponte fra i due approcci complementari viene gettato dallo strumentale "Bitter Bitch", mentre "Crumbling Down" rappresenta senza dubbio il picco del dischetto, sia sul piano emotivo che dal punto di vista della costruzione. Fedeli alla linea, i Kasper Hate proseguono nel proprio discorso musicale a testa alta, continuando a realizzare materiale che non mancherà di incontrare i favori di chi preferisce un approccio old-school al synthpop.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://www.facebook.com/KASPERHATE/