Pagina precedente |
Recensione |
09-12-2019 : STAIRWAY MAZE |
Nato solamente nel 2017, Stairway Maze è il progetto con cui il russo Denis Tverdokhleb ha rapidamente conquistato la fiducia di un marchio di qualità come la slovacca Aliens Production, che dapprima ha rilasciato l'EP digitale "Aries" nel maggio dello stesso anno, per poi pubblicare nel mese di ottobre il full-length in CDr "Hollow Spaces" (edito in sole 66 copie e contenente anche i brani del suddetto EP d'esordio). Due uscite degne di nota che avevano dato chiare indicazioni circa le abilità del musicista di Petrozavodsk nel modellare una materia sonora a cavallo fra downtempo, ambient ed IDM,... |
|
Recensione |
09-12-2019 : LUCIFER'S AID |
Giunto al suo terzo album in poco più di tre anni di attività discografica, il progetto di Carl Nilsson è ormai divenuto una certezza per chiunque si diletti con l'EBM più dura. "Panic", edito da quella Progress Productions che ha supportato ogni passo della carriera dell'act svedese, prosegue nel solco tracciato dalle precedenti uscite, rinsaldando la posizione di Lucifer's Aid nella scena in virtù di una compattezza sempre più invidiabile. Più che ai fatidici "muscoli e sudore", Carl guarda con favore ad una tensione particolarmente ansiogena che delinea abilmente scenari... |
|
Recensione |
09-12-2019 : JAMES MURRAY & FRANCIS M GRI |
Dopo lo scambio di cortesie consistito nell'aver pubblicato l'uno un disco dell'altro - e viceversa - con le rispettive etichette Slowcraft Records e KrysaliSound, l'inglese James Murray ed il nostro Francis M Gri mettono a punto questa interessante collaborazione sull'asse Londra-Milano, patrocinata dalla francese Ultimae Records nel consueto e mirabile digipack a sei pannelli completo di splendido booklet (oltre che nelle versioni download, standard e 24bit). Come spiegano le note ufficiali, "Remote Redux" è "una delicata ed originale risposta alla distanza ed alla vicinanza come vengono espresse nel concetto... |
|
Recensione |
09-12-2019 : FORREST FANG |
Torna suggestivo e ispirato il progetto Forrest Fang, forte di un'esperienza ultratrentennale e capace di evolversi senza scimmiottare se stesso né tanto meno le scene a cui può essere, a torto o a ragione, accostato. "The Fata Morgana Dream" riflette nei suoni le magnifiche illustrazioni della cover, immerse in un mondo separato fatto di immagini astratte, sogni, temi onirici. I suoni mescolano drones, elettronica e strumentazione per creare panorami sterminati in cui perdersi e disorientarsi alla ricerca di un senso in un mondo parallelo e sconosciuto, fotografato in quel momento grigio incluso tra sonno e risveglio.... |
|
Recensione |
09-12-2019 : PLANETARY CYMATIC RESONANCE/B.ASHRA/MOTOM/AKASHA PROJECT |
Interessante questa Klangwirkstoff Records, label tedesca che ha fondato nel tempo la sua proposta musicale su dettami ben precisi e sciorinati quasi fossero parte di una terapia a base di suono e frequenze di una certa tipologia e dagli effetti variegati. Partendo dal più ampio concetto di Legge Naturale dell'Identità di Ottava, una pratica armonica risalente addirittura all'Antico Egitto ed utilizzata nei processi di guarigione e meditazione ritualizzata, i musicisti e ricercatori del suono legati alla label - nello specifico B.Ashra, Tommelon, Eru (alias Ricky Deadking) e Akasha Project, per citare i nomi ricorrenti - si sono... |
|
Recensione |
09-12-2019 : ALEX BRAUN |
Alex Braun, membro fondatore e voce dei ben noti !distain, si era concesso una parentesi solista con l'EP "Eiskalt" una quindicina di mesi or sono, e vederlo tornare con una nuova release lascia intendere come l'uscita dello scorso anno non fosse una cosa estemporanea, nonostante si trattasse di sole cover. Perché è questo ciò che il musicista tedesco fa nelle sue pubblicazioni soliste: riprendere in forma synthpop quei brani altrui più o meno celebri che sono stati importanti per la sua formazione artistica, o che comunque ha gradito particolarmente. La title-track, singolo del 2006 degli indie-rockers... |
|
Recensione |
09-12-2019 : ARTCORE MACHINE |
Dopo dieci anni di attività, il progetto formato da Moreno Padoan e Roberto Beltrame giunge alla fine del proprio ciclo vitale, dicendoci addio con l'album in esame, nona release complessiva per l'act veneto. Realizzato in una confezione in cartoncino apribile "total black" di formato A5, "Dubh" prosegue nel solco dei tre EP digitali realizzati dal progetto nel 2017, e cioè verso soluzioni che si distaccano dall'impeto rhythmic-industrial di quell'apice compositivo che fu "Lamina" (2014) per inseguire stilemi glitch/IDM opportunamente contaminati da abrasioni noise ed oscurità ambientale, con... |
|
Recensione |
09-12-2019 : MAX CORBACHO |
Con alle spalle un'esperienza ultraventennale (il debut album "Vestiges" risale infatti al 1998) ed una produzione che ha superato quota venti uscite ufficiali, lo spagnolo Max Corbacho torna sul mercato col suo nuovo full-length, sesta release patrocinata dal suo marchio Silentsun. Negli oltre vent'anni di attività discografica, Max ha saputo cesellare e rifinire con crescente maestria uno stile fondato su di un'ambient cosmico/atmosferica particolarmente raffinata ed eterea, che puntualmente ritroviamo in tutte le sue tipiche caratteristiche anche nelle tre lunghe composizioni che animano il nuovo album "Echo Of... |
|
Recensione |
09-12-2019 : BRIDE WORE BLACK |
Oscuro progetto inglese di recente conio, Bride Wore Black mette a punto in questo doppio CD la colonna sonora del cortometraggio datato 2018 "Bloodrunner Zero" del regista Sade Sato. L'uscita accorpa la soundtrack ad altri excerpts relativi a materiale non utilizzato e a versioni alternative a quelle usate nel film. I primi nove pezzi, confluiti nella colonna sonora, oltre a due mai utilizzati, hanno le fattezze di brandelli sonori a metà tra l'ambient, il noise evocativo e l'oscurità malsana, il tutto strutturato con un minimalismo affascinante purtroppo orfano delle immagini per cui è stato creato.... |
|
Recensione |
09-12-2019 : HORTHODOX |
Giovanissimo progetto russo/ucraino con all'attivo un paio di uscite su supporto fisico (dopo un esordio in digitale), Horthodox è figlio di certa dark ambient e drone di matrice industriale di cui sa reinterpretare il verbo in funzione di un discorso proprio. Il disco, diviso in quattro brani senza titolo che, ad eccezione del pezzo d'avvio, si dipanano in durate importanti, prende corpo sulla reiterazione di temi semplici e ossessivi, molto cupi, giocati sul supporto di voci declamatorie ("I") o su strutture ondulatorie penetranti e massose. Spesso si opta per architetture minimali, fatte di temi unici di poco variati con... |
|
Pagina precedente |